martedì 8 settembre 2009

sweet sorrow

Niente paura, le paturnie son passate. Però, visto che non c’è due senza tre e il tre è sempre un numero perfetto, ho pensato di improvvisare una sorta di trilogia sull’assenza della persona amata in musica, concludendola con un pezzo che ho molto a cuore.
Sapete, è un po’ che ci penso e più vado avanti più sono convinto che ci siano poche cose davvero necessarie, e che magari a volte non sai nemmeno che esistono ma quando le scopri non puoi più rinunciarci, e che ci sono persone che invece pensano siano cose inutili e non si rendono conto che senza sono un po’ più povere e tristi.
I Beatles sono necessari. Questo penso. Sono sempre stato un loro fan ma più vado avanti e più mi convinco che non se ne può fare a meno. In verità sono sempre stato soprattutto un fan di Lennon. Ma ultimamente, riascoltandoli col senno dell’età, mi rendo conto che chi dice che Paul McCartney è un genio ha pienamente ragione. Non si può trascurare l’uno per l’altro, è da pazzi. Ovvio, ci sono momenti in cui, preso dal suo innegabile romanticismo è anche scivolato nel sentimentalismo più smielato, ma lì dove l’ispirazione si è mantenuta lucida, lì dove la visione è rimasta pura, non compromessa dall’istinto commerciale, McCartney ci ha regalato alcune delle più belle melodie del secolo.
Quella che vi metto qui sotto si intitola Here today, ed è stata scritta nei primi mesi del 1981 dopo la morte di Lennon. Io personalmente la ritengo il suo capolavoro da solista, e anche lui l’ha inserita nella lista delle sue cinque canzoni preferite fra quelle da lui composte. Le altre sono Here there and everywhere, Hey Jude, Backbird e Maybe I’m amazed. Sono tutte canzoni meravigliose che vi linko così se vi va potete andare ad ascoltarvele.
Se fate attenzione potete notare due cose. Prima cosa: nella lista manca Yesterday. Ma questa è più che altro una curiosità. Seconda cosa, tutte le canzoni della lista, a parte Here today, sono state scritte negli anni ’60, quando McCartney era ancora coi Beatles e viveva quello che lui stesso ha definito il periodo più bello della sua vita. In fondo i Beatles sono stati e restano nella storia come un gruppo fatto di amici prima ancora che di musicisti. Tutta la loro arte nasce dall’idea di un’amicizia saldissima, assoluta, la cui forza è il risultato del contributo, necessario, di tutti. E McCartney è quello dei quattro che nel sentimento di un’amicizia che possa superare ogni ostacolo ha creduto di più. Anche Here today, se ci pensate, unica canzone della lista scritta un decennio dopo le altre, si ricollega ad esse per il fatto di essere stata ispirata da Lennon, dal senso di vuoto che la sua perdita gli aveva scavato dentro e dall'estremo tentativo di cercare di comunicargli (se tu fossi qui adesso...) tutte le cose che non era riuscito a dirgli in vita. Per questo Here today resta, pur nella sua mesta disperazione, uno degli inni più intensi al potere di un’amicizia così forte da andare oltre la morte.

8 commenti:

Althea ha detto...

I Beatles sono stati la colonna sonora della mia infanzia, le mie ninnananne... Me le cantava mia madre...

IsaccoNucleare ha detto...

hai fatto bene a ricordarlo lillo...il potere dell'amicizia, il potere delle canzoni, la genialità dei beatles....pienamente d'accordo su tutto...

albafucens ha detto...

..la cui forza è il risultato del contributo, necessario, di tutti..
propositi che non dovremmo mai dimenticare
ciao

Anonimo ha detto...

bellissima la nuova foto...sembri uno dei "pirati dei caraibi"...
;)
martin

lillo ha detto...

già, johnny deeep purple!

ARIS ha detto...

Ahahahhaaha!!! Si,sono d'accordo!!! sei troppo figo in quella foto ;)

giardigno65 ha detto...

chiedi chi erano i beatles... eccoli qua!

Althea ha detto...

Grande foto!!!