sabato 17 ottobre 2009

l'irrequieto mattino

Qualcuno mi ha detto di non condividere la mia passione per i REM. Posso capirlo. Questo qualcuno ha molti anni meno di me e dei REM si è vissuto l’ultima fase, quella calante. Ma chi come me ha vissuto la propria adolescenza nei primi anni ’90, lo sa che i REM sono qualcosa di più di un gruppo rock. Per noi erano l’altro. Il fratello che non hai mai avuto, come ha detto Dylan in una sua canzone. I REM parlavano al cuore di tutti coloro che non sentivano di essere lì, al centro della stanza e sotto i riflettori, ma di lato, sempre nell’angolo, e ti dicevano con le loro canzoni un po’ oscure la cosa più semplice del mondo, e la più efficace: che, nonostante tutto, tu non sei solo. Che, per quanto diverso, per quanto non unico e speciale, ci sarà qualcuno anche per te. Ovviamente il potere di una canzone non sta solo nel modo in cui questa cosa ti viene detta. Non basta stare lì a scuotere il capo o battere il piede. Sta anche nel fatto che, mentre te la dice, tu credi a quel che ti viene detto e ne provi conforto. Non conosco tutta l’opera dei REM, e nemmeno mi importa. Non sono un loro fan tradizionale, di quelli che conoscono a memoria ogni loro storia stramba o il significato di ogni parola. Ma lo stesso i REM mi hanno accompagnato in quegli anni e poi per tutta l’università come amici fidati. Ricorderò per sempre le mattine in treno dei miei vent’anni, mentre viaggiavo per l’università e mi guardavo l’alba dal finestrino ascoltando New Adventures in Hi-Fi a tutto volume. Era favoloso! Sentivi che qualcosa di grande ti stava aspettando. Era lì lì per accadere e tu potevi afferrarla se solo avessi voluto e ti faceva sentire inquieto ed entusiasta allo stesso tempo, e pieno di aspettative. Ti scuotevano leggeri brividi lungo la schiena e sulle braccia e ti chiedevi sorridendo se non fosse il freddo, ma no, era la pelle che ti si rizzava d’ansia ed emozione. Era il primo sole che ti si posava addosso, illuminandoti, attraverso il vetro. Ho riassaporato la medesima sensazione di panico e avventura ieri mattina andando a Bari verso l’ospedale. La radio ha trasmesso questa canzone e per un attimo i miei pensieri hanno cominciato a vagare. Poi si sa, il rock non ha mai cambiato il mondo e ancora quella cosa che cercavo non sono riuscito ad afferrarla. Ma un giorno forse, chissà.



Dedicata agli amici perduti per strada. A quelli con cui non parlo più. A quelli con cui parlo ma non ci capiamo, ma è solo un momento, ragazzi, state tranquilli. E ai vecchi amanti e ai nuovi amori che verranno, sperando di avere imparato qualcosa dagli errori passati.

11 commenti:

PERLA NERA ha detto...

potessero solo quegli amici riuscire a farti almeno una carezza, quale sollievo per loro e per te sarebbe...

Vale ha detto...

Giustificazione sulla preferenza dei SIGNORI REM...come se stessimo parlando di Gigi D'Alessio...

agatathecat ha detto...

Leggendoti i brividi sono venuti a me, gli stessi che sentivo ascolatando la stessa canzone ma diretta in luogo diverso dal tuo. A quel tempo fidanzata pendolare, salivo sul treno che mi portava da lui con valigia e walkman al seguito che mi sparava nell'orecchio proprio New Adventures in Hi Fi. I R.E.M li amo ancora.

p.s.: non so quanto si imapari dagli amori passati..cmq, provarci sempre!

Cioa

marian. ha detto...

la memoria è un sistema meraviglioso. tutto può attivarla. quanto agli amici, ognuno fa il suo giro, a volte ci si incrocia, alcuni ritornano. altri si allontanano per sempre o semplicemente smettono di emettere luce come le stelle cadute.

Daniela Gentile ha detto...

che tu possa provare quel brivido infinite volte, e che non ti manchi mai la forza di raccontarlo..
questo l'augurio di un'amica che ha ancora la presunzione di provare a capirti :-)

un abbraccio.

lillo ha detto...

ale, tu puoi farmi tutto, dovresti saperlo... ;) non basta mica uno scazzo a separarci e se lo credi, beh credi male...

vale, tutto è relativo, anche i REM...

agata, provarci sempre, sì!

marian, hai ragione, ma è una cosa a cui non credo mi abituerò mai...

dani, presunzione? ma non era una certezza? ;)

Tintarella di... Luna ha detto...

bella dedica...ho letto il tuo commento al post di Vale e non ho potuto fare a meno di venire a trovare l' amico di "Alfredo", che non ha nulla da invidiare a nessun filosofo post moderno!Ti dirò serviva anche a me quella frase.Grazie e a presto!!!

lillo ha detto...

ciao cara e grazie a te! ;)

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

imparato molto