mercoledì 20 marzo 2013

natura morta con scarpa


“Come un tempo lontano” (Gino Latilla)

2 commenti:

amanda ha detto...

per la miseria questo è riuscito a fare più strada dei miei, ed è tutto dire!

Anonimo ha detto...

Ti ringrazio di cuore. Ho apprezzato molto lo sforzo disumano che hai sostenuto la scorsa estate, su, al Puez. Lo scarpone nuovo batteva, ti scorticava. Io camminavo. Gridavi silenziosamente fermati, sanguino. Nulla , il dolore passava in sordina. L’ acquolina, l’ ebbrezza della cima mi dominavano. Nonostante tutto tu non mi hai abbandonata, siamo arrivati là dove osano le aquile, abbiamo respirato a pieni polmoni la libertà. Io seduta sull’ erba, tu finalmente scalzo. Eri veramente ridotto male, eppure hai indossato nuovamente la dura armatura. Mi hai accompagnata sulla via del ritorno, senza cedere, senza abbandonarmi. La sera eccomi pervadere da una gioia malinconica. Quel giorno avevo ottenuto ciò che desideravo. Ma non ti avevo ascoltato.

Francesca