mercoledì 8 maggio 2013

il grande segreto

Stasera sento in tv, per la prima volta, da Antonio Padellaro, che l’archivio segreto di Andreotti, tremilacinquecento faldoni, seicento metri di carta, contiene l’intero elenco delle raccomandazioni e dei favori richiestigli dal 1944 fino alla fine degli anni ’80. Da vero democristiano Andreotti accontentava tutti e si segnava ogni cosa, a buon rendere. Questa cosa mi sconvolge, lo ammetto.
Eccolo il grande segreto nascosto nel suo archivio, che ci svela come, nonostante tutti sapessero chi fosse (praticamente il Male), poi andavano lo stesso a chiedergli favori. “Tutte ‘na razze!” diceva mia nonna, parlando dell’umanità in genere. Ed è questo il punto: lo sapeva mia nonna e lo sapeva bene anche lui.
Poi certo, lui era mafioso, assassino, cinico, opportunista, un uomo del potere malato, ma gli altri? Quelli che ora gli danno addosso, e parlo soprattutto della generazione di mio padre? Quelli che sono?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

"È meglio un male sperimentato che un bene ignoto."

Il Gattopardo.

Uno dei miei primissimi ricordi: il filmato del ritrovamento di Aldo Moro.
Avevo tre anni.


Francesca

giardigno65 ha detto...

io ho visto di pirsona pirsonalmente l'archivio di un noto politico democristiano di Firenze. Non erano 3550 faldoni, ma poco ci manca. Negli anni 80 facevano tutti così . Chissà se ne faranno un museo ...

lillo ha detto...

ahah bello sarebbe, archivio di stato democristiano :D