venerdì 18 ottobre 2013

reato di libertà di pensiero

L'idea di istituire il reato di negazionismo, punibile dai 5 ai 7 anni di carcere, mi pare la prova più evidente che le destre, quelle pure e dure, stanno tornando al potere, segno che i tempi cambiano, ma in peggio. È sempre così: prima fanno una battaglia all'apparenza etica, appoggiandosi a opinioni e sentimenti diffusi, di facile presa sul pubblico (vedi le botte intorno al carro funebre di Priebke, episodio tristissimo di inciviltà senza scopo), per istituire un reato che sotto sotto è contro la libertà di pensiero, poi ti diranno cosa devi pensare e se non lo pensi rientri prima ancora di accorgertene nel suddetto reato, e senza nessuna distinzione fra te, i negazionisti, gli immigrati, gli zingari, i gay ecc.
Più nazista di così quest'emendamento non potrebbe essere.

3 commenti:

Tita ha detto...

Eh...
A riempirci la bocca di bei paroloni siamo campioni, per poi smentirci coi pensieri e i fatti.

Iride ha detto...

È vero, è abbastanza ridicolo istituire il reato d'opinione. Uno deve poter pensare quello che vuole, pagandone certo le spese a livello sociale e di rapporti umani, ma deve comunque potersi esprimere, anche stupidamente.
Poi il negazionismo è una macchina ben oliata, se diventa reato bisogna imprigionare interi continenti. È un modo sciocco di pulirsi la coscienza.
Ad ogni modo è una questione che va affrontata, visto che l'locausto in alcuni paesi non è insegnato, non è nei libri di storia, perché considerato falso ( in certi paesi è pure "facoltativo", manco fosse l'ora di religione). Ma non è l'imposizione il modo, perché si creano martiri del libero pensiero. E non si può neanche istituire la verità per legge.

A parte questo, non vorrei sembrare insensibile visto che riguardo questa tragedia ho visto tutto e versato lacrimoni, ma considerando che quello ebraico è un popolo storicamente perseguitato, è difficile non notare che ha sviluppato il callo del martire e che ci campa ormai in maniera un pò pietosa. La loro non è la tragedia peggiore mai accaduta, è solo quella meglio conosciuta e la più recente. Sembrano volere un senso di colpa eterno da parte del mondo, ma non è giusto nei confronti dei tanti che sono morti e muoiono silenziosamente perché non vendono giornali.
Voglio dire perché ad esempio non esiste una comunità che mortifichi pesantemente gli americani per aver sostanzialmente estinto i nativi? Hanno scuole e istituti dedicati a uomini che trucidarono quel popolo con mezzi infimi, come donargli coperte infette dal vaiolo. E festeggiano pure il Ringraziamento, quei disgraziati.
Perché quasi nessuno sa del genocidio armeno?
E gli africani, schiavizzati prima, e sfruttati ancora adesso? Sono morti a migliaia di stenti, fatica, o uccisi perché deboli o vecchi, non diversamente dagli ebrei, se non per numero. Gli africani furono molti di più.
L'olocausto ha avuto solo la "fortuna" di accadere in un periodo in cui la documentazione e la testimonianza erano strumenti ormai efficaci, senza contare la strumentalizzazione dei "salvatori" che hanno fatto di tutto perché il mondo intero conoscesse il loro atto eroico.

lillo ha detto...

sono perfettamente d'accordo, iride, parola per parola.