martedì 21 gennaio 2014

complicazioni

In treno incontra un uomo, le sta seduto accanto, le sembra un uomo mite. Ci scambia due parole di convenienza per far passare il tempo. Lui dice di preferire viaggiare da solo, di amare il silenzio quando si muove per nuove città, di odiare le complicazioni nate da chiacchiere inutili con vecchi e nuovi amici. E comunque, aggiunge quasi per scusarsi, sua moglie lo ha lasciato da poco e questo ha cambiato un po’ tutto. Lei nemmeno gli risponde. Non le piace più la sua voce bassa. Pensa che uno fa così quando non sta bene con se stesso, e che viaggia da solo, forse, per costringersi ad ascoltarsi. Le viene quasi dispiacere per lui, anche se non può farci nulla. In stazione lo saluta con un cenno della mano, lieve ma educato. Lui le risponde attraverso il vetro appannato.

5 commenti:

amanda ha detto...

lui che ama il silenzio e la solitudine si è quasi denudato a lei e lei che forse ama la compagnia non gli offerto che un lieve educato saluto

Tita ha detto...

E le occasioni?

Quanti danni.
Addio spontaneità.

Carlo ha detto...

molto "nouvelle vague", amo queste fotografie...

lillo ha detto...

grazie carlo :)

marian. ha detto...

Sui treni non si socializza piu` come una volta! Tutta colpa dellecdistrazioni.