domenica 30 novembre 2014

morto un poeta

Muore Mark Strand e come ogni volta tutti salutano il poeta, inneggiano l'opera, ma hanno letto poco: sanno solo che è morto un poeta.

sabato 29 novembre 2014

litanìa (litalìa)

La Sinistra Italiana.
Ciucciacazzi puttana.

La Lega di Salvini.
Manganelli e pompini.

Alfano, Fitto, Capezzone.
Tutti in rima con coglione.

Mariastella Gelmini.
Rima con Franceschini.

Movimento Cinque Stelle.
Arrabbiati senza palle.

I presidenti in pensione.
Mafiosi senza onore.

Il presidente ragazzo.
Baci pure questo cazzo.

La Base in azione.
Resta la masturbazione.

Portaborse senza nome.
Pronti a raccomandazione.

Elettori interessati.
Sempre buoni a dirsi incazzati.

Sindacati al lavoro.
Culattoni nel coro.

Gli Eroi della rivolta:
il Papa (!) ed ogni volta

poveri tossici disoccupati
cani ammazzati

per strada
nel silenzio

buoni poi per il Tg delle venti
per farvi Indignati contenti.

martedì 25 novembre 2014

il mondo visto dalla luna

Stasera, mentre aspettavo il bus per tornare a casa, ho visto un’arzilla vecchietta che calava giù con una corda una busta dal balcone e poi gridava ai passanti di sotto di prendere la busta, staccarla dalla corda, e poi appoggiarla a terra, vicino al portone del palazzo. Era la sua immondizia che faceva scendere così perché non aveva più forza nelle gambe per affrontare le scale. Tutti però passavano diritti e nemmeno sembravano vederla, o ascoltarla, come se lei gridasse da troppo lontano per farsi sentire. Solo io la osservavo, pieno di curiosità, dall’altra parte della strada, ma non riuscivo a trovare in me la voglia di accorciare quella distanza per darle una mano. Mi è venuta invece l’idea, osservandola, di scrivere una storia partendo da questo episodio. Ho trovato anche un titolo che mi ha gasato per tutto il viaggio in bus, mi ha gasato così tanto che quasi mi sono ritrovato a casa senza accorgermene. Eccolo: Il mondo visto dalla luna. Poi ho controllato e ho scoperto che, per quanto diverso dal mio, hanno già pubblicato un romanzo con lo stesso titolo: La terra vista dalla luna, di Claudio Morici, che a sua volta si ispira, nel titolo, a un omonimo film di Pasolini con Totò. Di solitudini così, insomma, è pieno il mondo. Sono tutte leggermente diverse nelle loro angolazioni, e tutte uguali se prese da una certa distanza.

nuovi libri 2: il libro di morgan

Esce in questi giorni, a cura di Marco Castoldi, il nuovo libro di Morgan per Einaudi Stile Libero, e devo dire che, anche se il titolo è stato parecchio criticato, secondo me è una gran furbata. Nel momento stesso in cui si fa paraculare così, allora tutti se lo ricorderanno. Insomma, a livello pubblicitario questo libro è già un successo... Bravo Morgan!

nuovi libri 1: american psycho

American Psycho di Bret Easton Ellis rivisitato nel 2010 da Mimi Cabell e Jason Huff per le edizioni Trauma di Vienna è uno straordinario esperimento meta-letterario. I due artisti si sono inviati l’un l’altro l’intero romanzo, una pagina per volta, attraverso la propria posta su g.mail. Chi conosce quel sistema sa che g.mail ha accesso ai contenuti sensibili delle mail, e attraverso il rilevamento di alcune parole chiave del testo propone una serie di pubblicità a tema legate ai contenuti del messaggio. Pertanto Cabell e Huff, per ogni pagina inviata, si sono segnati le singole pubblicità segnalate da google, hanno rintracciato le parole chiave del testo da cui sono scaturite, e hanno riedito il libro – la storia di un efferato serial killer – cancellandone completamente il testo, ma lasciando visibili solo le note, che sono appunto le pubblicità inviate da Google.

domenica 23 novembre 2014

pomeriggio al cinema

Ho finalmente visto il film di Martone su Leopardi. Mia personale impressione: bellino, ma senza entusiasmo. Al suo meglio mi ha fatto pensare al cinema didattico dell'ultimo Rossellini. Al suo peggio ha omesso, con tutta la sua voglia di "capire" Leopardi, proprio il momento centrale della sua evoluzione umana e artistica, cioè la fuga da Recanati e l'incontro con Antonio. Su quest'ultimo punto consiglio all'enorme schiera di gente che ho sentito propinare le più grosse puttanate gossippare nel dibattito post film, un bellissimo libro che parla del rapporto triangolare Giacomo-Fanny-Antonio e degli ultimi giorni napoletani di Leopardi: I tempi dell'ultimo Leopardi di Mario Marti (ed. Congedo). 
Poi vorrei ribadire al mio vicino di sedia che ha passato tutto il tempo a a controllare il suo smartphone e a un certo punto, a metà film, ha avuto addirittura il coraggio di mettersi a fare una telefonata per dire a un suo amico che si stava annoiando, che non gliel'ha mica ordinato il medico di restare al cinema se il film non gli piaceva, e che di sicuro (qualsiasi cosa si pensi dell'opera finale) un film su Leopardi non è e non sarà mai un western e quindi lo sai cosa ti puoi aspettare se vai a vederlo. Se non lo sai forse è ora che tu faccia una ricerchina su google, la risposta a qualsiasi dubbio cosmico. O, in alternativa, prendi il tuo telefono e ficcatelo in culo, ne avrai di sicuro grandi e poetici benefici.

alexander

mario

giovedì 13 novembre 2014

tre pezzi d'occasione (2)

Da una conversazione con due due amici fotografi

"Se ci pensi la fotografia è un po' come il porno. Lo sanno tutti che se sei bravo te la cavi anche con pochi mezzi, però se c'hai l'obiettivo lungo fai più bella figura. Infatti, se fai attenzione, i dilettanti cercano tutti di farsi una grossa attrezzatura, è istintivo. Magari non gli serve a niente, o non la sanno nemmeno usare, però la vogliono grossa, così si danno importanza. I più scarsi, dopo un po', la abbandonano o se la rivendono, perché più grossa è più è pesante, e portarsela appresso è sempre scomodo."

I segaioli della penna

Oggi ho l'obbligo (lavorativo, non morale) di recensire questo libro, scritto dal tipico esponente di quella categoria culturale che io chiamo "segaioli della penna", gente che si masturba con le parole perché non ha la minima considerazione per il piacere dell'altro, cioè del lettore.
Ecco un estratto tipico dell'opera di un segaiolo della penna, di cui non faccio il nome solo per educazione. Va constatato che segaioli così, nonostante la dedizione che mettono nella pratica solitaria, prolificano a vista d'occhio e, in suddetti ambienti culturali, ce ne sono pure troppi, tutti ne hanno, purtroppo, prima o poi incontrato uno:
"Condannato automaticamente allo smarrimento della forma, ad una ontologica de-formazione esistenziale, sotto i duri scossoni della frattura razionalizzata di ogni nucleo solido della vita, l'artista marginale, nel conflitto dei capitalismi nomadi dominanti, necessita di una indifferibile aeriformizzazione che, svincolandolo anche da ciascuna restrizione di "volume", lo doti di maggiore volatilità ("a-volumetria"), dinnanzi all'estrema volatilità delle élites nomadi; saldato allo "spazio", reso fatalisticamente localizzabile, disorientato dalla inafferabilità dei nuovi capitalismi, l'individuo è annientato dalla schiavitù della contingenza locale."

Oroscopo

Un oroscopo talmente bello che andava condiviso, anche perché fra fotografia porno e segaioli della penna, il pene di Napoleone, oggi, nel mio oroscopo ci sta proprio bene. Più tardi scriverò una lettera d'intenti a Valentina Nappi, dopodiché la mia giornata potrà dirsi conclusa in perfezione e bellezza.
"Nel 2007, quando il padre morì all’età di 92 anni, Evan Lattimer ereditò la sua grande collezione di bizzarre reliquie, che comprendeva un sigaro fumato da W. C. Fields, la patente di Greta Garbo, lo specchio da barba di Abraham Lincoln, un cappotto di pelle di orso del generale George Custer e il pene di Napoleone Bonaparte. Molti di quegli oggetti si rivelarono di grande valore per i collezionisti. Uno di loro si offrì di comprare il pene per centomila dollari. Ho il sospetto che nei prossimi mesi ti succederà qualcosa di simile. L’eredità che riceverai potrebbe non essere quella che ti aspetti, ma comunque rivelarsi più utile di quanto immagini. Rob Brezsny".

martedì 11 novembre 2014

detective story

11 novembre 2014. In copertina alla nuova edizione Einaudi delle Lettere di John Fante, viene pubblicato per errore il ritratto del poeta inglese Stephen Spender. Lo scandalo letterario del giorno. La casa editrice si scusa. Ma si potrebbe anche pensare che gli einaudiani non abbiano fatto i compiti a casa. Eppure cè qualcosa di più interessante, il messaggio nascosto nellerrore, per cui ti rendi conto che questo è solo un modo come un altro, per la poesia, di sopravvivere in Italia: nascondendosi, cioè, nei libri degli altri, creandosi identità fittizie, nuovi passaporti temporali, ma lasciandosi dietro indizi, messaggi lanciati come lampi nel buio, tramando nell'ombra in attesa della prossima rivoluzione del gusto. Accetta quello che passa, credi a quanto rimane, scriveva acutamente Stephen Spender.

cose carine della giornata

Cosa N°1: intervista con Barbara Bracci, poetessa conosciuta tramite Sergio Pasquandrea, uscita ieri sul suo blog. Titolo: Un caffè corretto con Antonio Lillo. La trovate QUI.

Cosa N°2: fotografia inviatami stamattina da Tita. Tita l'ha commentata così: "Scherzo, eh!" Ma io, in verità, la trovo adorabile.

domenica 9 novembre 2014

i sogni di dio

Dio, come chiunque, non è immune al dolore, il male lo sovrasta come tutti. Ecco perché, all’improvviso, si è ritrovato con due tumori in corpo, e dopo l’intervento, senza più mezzo intestino. Tutto nel giro di un mese e con estremo pudore. Anch’io l’ho saputo a cose fatte, quando ormai la sua prolungata assenza dal bar e la voce fragile se lo chiamavi al telefono, ne svelavano la sopraggiunta infermità. L’ultima volta lo ricordo nel suo giardino, che sorseggiava vino in compagnia di una ragazza. O ancora di sfuggita nel traffico, che sfrecciava in motorino fra le auto ferme al semaforo. Non lo vedo da allora. Ho provato a chiamarlo l’altra sera. Ero fermo davanti alla sua porta e vedevo la finestra illuminata. Mi ha risposto che non c’era. Poi ha aggiunto: “Grazie della tua telefonata, amico mio, ma io sto tornando a casa, per curarmi. Ti saluto.” Io sto tornando a casa. Spesso mi sono chiesto cosa Dio sognasse nelle poche ore di sonno che si concede, e ho sempre immaginato che alla sua vita così burrascosa opponesse visioni di una serenità confortante. Non la stanza degli orologi da cui regola le frenesie del tempo, ma le foreste vergini dov’è nato, l’odore d’erba umida appena calpestata, il lungo giro di controllo insieme al guardiacaccia, poi l’abbraccio dei suoi figli e l’ultimo pasto caldo consumato in cucina, con sua madre. “Come stai, figlio mio? Come sei sciupato. Cos’hai mangiato in tutti questi anni?” Me li immagino così i sogni di Dio, sogni caldi come un rifugio nel silenzio, le coperte pesanti e l’odore del legno che ti accompagna nel sonno.

giovedì 6 novembre 2014

cos’è male e cos’è farsi male

Cos’è male: svegliarsi la mattina coi brividi, mal di schiena e la febbre, e per di più fuori piove un’acqua marroncina e la casa è umida e antipatica. Continuare a lavorare per delle consegne, con nessunissima voglia di fare alcunché e la capa che gira, il naso che comincia a colare sui tasti del pc.
Cos’è farsi male: in tutto questo farsi venire, per segreto masochismo forse, la malsana idea di riascoltare l’intera discografia di Luigi Tenco. Alle 13.30 ho deciso, mi suicido col brodino.

sabato 1 novembre 2014

non tutti si conoscono vivendo...

Non tutti si conoscono vivendo
ma c’è chi è nato per morire
e darsi un senso mentre arranca
giorno a giorno nell’attesa
del Giudizio. C’è chi è nato
per morire e chi per esserci.
Ma c’è chi campa una vita intera
senza ragioni che siano nutrirsi
parlare e concimare la terra
d’immondizia, compiacerci di sé
e della pace raggiunta con
poco sforzo di una vita mediocre
ch’è la vera misura del mondo.