sabato 27 dicembre 2014

tocco

Ierisera, colpa del periodo natalizio che tira fuori i miei fantasmi del passato, sono finito a rivedere alcuni anime della mia infanzia, e dai cartoni mi sono messo a cercare i manga che li hanno generati. Ho scoperto così che uno dei miei preferiti dell'epoca, primi anni '90, tradotto con un titolo che solo a pronunciarlo ti mette vergogna per quant'è banale e buonista: Prendi il mondo e vai, in realtà nell'originale si chiamava Touch, tocco. E ho pensato, con vero dispiacere, che anche questo è un modo per guastare il gusto di un ragazzo, proporgli un contenuto (e Touch lo ha, con una storia anche complessa sul piano psicologico, incentrata sulla morte di un fratello) racchiuso in un titolo banale. Di modo che, poi, tu possa abbinare sempre quel tipo di bellezza sentimentale a quel concetto di stupidità insipida. Prendi il mondo e vai come slogan è l'antesignano per eccellenza di Va di porta il cuore, cioè a cagare. Tanto meglio sarebbe stato lasciare quell'emozione nel riverbero di un contatto, una carezza, di quel tocco minimale e discreto. Avremmo insegnato, a un ragazzino in più, quanta ricchezza emotiva c'è nella misura.

1 commento:

marian. ha detto...

però che belli quei cartoni!!