lunedì 19 gennaio 2015

critica della ragion impura

Comincio a pensare che così come si fanno le recensioni dei libri, si dovrebbe cominciare a fare anche la recensione delle recensioni. Visto che negli ultimi anni e soprattutto con internet, si è venuta a creare una sorta di nuova critica "democratica", aperta cioè a tutti, persino a chi non ha i mezzi tecnici per farla, ma la fa uguale in base al principio che se compro il libro allora posso esprimere un giudizio di valore sullo stesso, allora è anche giusto che la critica si assuma la responsabilità di ciò che dice e di come lo dice. Dico libri, perché è il campo che preferisco, ma si può applicare anche alla musica, al cinema, ecc.
Oggi ad esempio mi è capitato di leggere la recensione abbastanza stupida di una ragazza, che premettendo di non amare assolutamente il genere dei racconti, per tutta una serie di motivi che non ho capito, si mette a recensire un libro di Carver. Analizza i racconti uno per uno, spoilerandone il contenuto, per poi dire, alla fine di ogni analisi, quale racconto le è piaciuto e quale no. Sapete quanti racconti le sono piaciuti dell'intero libro? Nessuno. E sapete perché? Perché sono racconti e i racconti non le piacciono, ma del resto lo aveva già detto nella premessa. La mia domanda è: ma perché, se proprio non ti piacciono i racconti, ti vai a comprare un libro di Carver?

1 commento:

amanda ha detto...

Lilluzzo la rete è quella cosa in cui si trova tutto ed il contrario di tutto lo sai meglio di me, di solito mi fido delle "recensioni" o consigli di spacciatori fidati che hanno affinità nelle letture nei gusti e nel sentire, con me; non prendo tutto per oro colato, non quello che viene da qui né tanto meno quello che viene dalla critica cosiddetta "autorevole" che spesso è condizionata dalle case editrici