giovedì 19 marzo 2015

vibrisse

Stamattina, fissandomi allo specchio, mi sono accorto che c'era qualcosa di strano nei miei baffi. Sottili peli bianchi si allungavano dagli altri più scuri, come le vibrisse di un gatto. Avevo anche il naso umido, così per un attimo mi sono illuso di starmi trasformando davvero in un gatto e ho cominciato a miagolare in bagno. Invece no, non ero un gatto, ma solo un padre senza figli che giocava allo specchio con la sua immagine. Così, al mio figlio mai nato che avrebbe potuto portarmi a casa, oggi, il suo disegnino di un padre scemo con le vibrisse, faccio i miei migliori auguri di aver trovato altrove qualcuno meno scemo di me, ma che abbia almeno le orecchie a punta.

3 commenti:

amanda ha detto...

è tenerissima questa dedica

marian. ha detto...

ci vorrebbero dei papà così. in giro c'è un taglio piuttosto basso di modelli paterni.

hzkk ha detto...

che racconto simpatico ! che ti rispuntino le vibrisse, di tanto in tanto