domenica 23 agosto 2015

coscia

Oggi ho visto la nuova pubblicità della Barilla, quella sugli spaghetti n°5, con Pierfrancesco Favino e regia di Gabriele Salvatores. Uno scialo di talento per raccontare l'amorosa partenza dello spaghetto dalla ditta verso le nostre tavole. Nell'ultima scena, mentre il camion si allontana sullo sfondo, si nota in primo piano, in cornice, una ragazza in bicicletta di cui non si vede il volto ma la coscia sì, una gran bella coscia a rimarcare la secolare affinità fra cucina, sensualità e natura. Mentre l'ammiro, mi passa per la mente quell'aforisma di Andy Warhol che dice che a ciascuno di noi è destinato un quarto d'ora di celebrità. Pensa che roba, mi sono detto, se quell'attrice ha utilizzato qui tutto il suo tempo. E un giorno, quando le chiederanno: «Ma tu, nella vita, che celebrità sei stata?» lei risponderà: «Sono la coscia nella pubblicità degli spaghetti n°5 della Barilla».

3 commenti:

Vale ha detto...

Menomale che esistono in commercio paste migliori e che non hanno bisogno di pubblicità.

Jazz nel pomeriggio ha detto...

Secondo te chi è peggio, il Ferrero che mette l'olio di palma nella Nutella o il Barilla che non mette i gay nella réclame? Se il Ferrero mettesse i gay nella sua réclame, l'olio di palma diventerebbe meno nocivo?

È 'politically correct' servire pasta Barilla al matrimonio di due gay?

antonio lillo ha detto...

viva de cecco, vale u.u

troppo comolesso come ragionamento, marco... io stavo solo giocando :D