lunedì 17 agosto 2015

disonore

Mi dicono che non c'è Destra né Sinistra, che sono due sigle vuote. Io penso che succede non perché non ci sono mai state, come molti ormai credono o vogliono far credere. Penso che succede perché la Destra ha definitivamente prevalso sulla Sinistra, inglobandola e perciò riducendo entrambe le sigle a un significato solo. Ma penso anche che la Destra, oltre alla Sinistra (al suo meglio e al suo peggio), ha inglobato e corrotto la parte sana della Destra stessa, annullando qualsiasi equilibrio fra bene e male. In questo senso non è il PD che ha preso il peggio della DC o di FI, come già in varie occasioni si è osservato, ma è la DC che aveva già corrotto in partenza tutte le forze della Sinistra poi confluite nel PD. O, per andare alla radice stessa del problema, fra la Destra sana di De Gasperi (di cui tanti hanno detto bene) e quella corrotta di Andreotti (di cui tutti hanno sempre detto male) ha vinto nei cuori, nei modi, nella cultura, nel cinismo interessato e nell'arguzia fine a stessa o che serve a mascherare il vuoto, la Destra di Andreotti, poi confluita, imbarbarendosi, in quella di Berlusconi. E questo va detto a disonore di tutti gli italiani.

3 commenti:

marian. ha detto...

se ci siamo lasciati sbattere per le strade mercenarie, a destra o a sinistra, cosa conta se cambiare è uno sforzo divenuto ormai superiore alle nostre capacità?

Jazz nel pomeriggio ha detto...

È un discorso complesso del quale non sono all'altezza. Ma la sinistra, oggi, non è più un'ideologia – e questo è solo un bene, perché credo che l'ideologia sia una psicosi – ma neanche un'idea: è un marchio di riconoscimento per ottenere il quale, allo scopo di potersi dire 'di sinistra', ottemperare alla 'appartenenza' e non sentirsi esclusi, bisogna accettare in blocco tutta una serie di opinioni o pseudo-opinioni precostituite.

Vuoi dirti di sinistra? Allora devi, senza discussioni: odiare Renzi qualunque cosa egli faccia o dica, odiare Israele, essere 'No Tav', essere 'No Expo', essere ateo, non permetterti di essere anche solo titubante su questioni come l'eutanasia. Lo schema, va da sé, si estende poi ai gusti letterari, musicali etc.

Io ho delle idee a cui tengo e che ho sempre ritenuto essere di sinistra; continuo a tenerci, non le ho cambiate, ma di 'essere di sinistra' non mi importa né mi è mai importato niente, non ho mai avuto il più piccolo senso di "appartenza"; se queste mie idee dovessero un domani essere propugnate dalla destra, sarei di destra senza il minimo problema. Ma oggi il senso di "appartenenza" mi pare l'unica cosa che conti per molti "di sinistra". Non che non lo capisca, eh, ma che cosa c'entra la politica?

antonio lillo ha detto...

beh la politica fa, del senso di appartenza, oggi, un alibi.
per il resto ti do ragione.

quanto a renzi, è un esponente di sinistra. il suo problema è questo.