domenica 27 dicembre 2015

festival

Stanotte ho sognato di organizzare a Locorotondo un festival della poesia dialettale, in cui invitare da ogni Comune (perché nel dialetto non si parla di regioni ma di Comuni) il meglio dei poeti dialettali e dei linguisti, con tanto di reading in piazza e di convegni, e l’unica regola era che tutti parlassero esclusivamente nella propria lingua – così nessuno capiva più nessuno, oppure si scopriva come il veneziano avesse parole in comune con l’aquilano, ma arrivate lì dal mare, attraverso i commerci col barese e poi su per le vie di transumanza del foggiano – e in questa immensa terra di Babele, più colorata del vestito di Arlecchino, tutti riscoprivano fraternamente la ricchezza della propria cultura e il mistero della propria origine. 

(La seconda parte più babelica fa parte del sogno, alla prima del festival sto pensando da tempo, e prima o poi la organizzo sul serio).

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