venerdì 22 gennaio 2016

pensiero di mezzanotte sulle tette

Certe volte, quando leggo commenti come quelli che hanno scritto sulle ragazze che si sono fatte i selfie col nome dell'università sulle tette, ringrazio di non essere nato donna, per non cadere come loro nel peccato di essere donne, perché le donne intelligenti si sa non mostrano le tette, studiano, e il corpo non ce l’hanno proprio, e se ce l’hanno non lo fanno vedere a tutti, ancora meno se per fare della stupida goliardia. Ma poi mi dico, in un paese libero saranno pure cazzi loro se mostrano o meno il corpo, è il loro corpo alla fine, cioè il corpo delle singole ragazze, non il corpo di tutti (anche se a molti piacerebbe averlo). Tu mi dirai: ma ci mettono in mezzo anche il nome dell’università, lo infangano. Ma con quello che spendono in tasse universitarie, avranno anche diritto di metterselo dove gli pare il nome dell’università, è un diritto che si sono comprate come tutti gli altri. (Scrivo questo mentre ascolto Renzi in tv che parla di lavoro, scuola, di Europa e di banche, ma davvero preferirei evitarlo, e allora scrivo di tette perché le tette non fanno male a nessuno).

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