mercoledì 14 settembre 2016

investimento

Anche se per certi versi li capisco, continuo a non amare le fiere e i festival letterari, né come editore né come lettore. E trovo che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato nel voler trasformare il libro in un evento mondano a tutti i costi. È solo la mia opinione ma, a ripensarci, io leggo perché quando ero bambino, e non c’erano troppi festival in giro, mio padre mi regalava dei libri. Punto. Per me quindi – ma credo di non essere il solo – la lettura è una festa perché è l’espressione di un gesto d’amore, non perché riempie i buchi del fine settimana con l’evento intelligente e cool della stagione. E se potessi, a tanti miei coetanei darei il consiglio di andare meno ai festival e regalare più libri a figli e nipoti, quello sì mi sembra un uso intelligente del denaro e un investimento concreto sul futuro.

4 commenti:

Jazz nel pomeriggio ha detto...

Il tuo amico del post di sopra mi censurerebbe, ma: <3 <3 <3.

Sei un anticonformista, non puoi farne a meno, che D*o ti strabenedica.

giardigno65 ha detto...

Sono con te , Lillo !

lillo ha detto...

<3 a tutti e due! :)

amanda ha detto...

Mai stata ad un festival, in compenso credo che se tutti leggessero, comprassero e regalassero libri quanto faccio io forse non ci sarebbe bisogno dei festival :-D