domenica 19 novembre 2017

divagazioni intorno a stoner

Stamattina ho cominciato a leggere Stoner di John Williams a cui, confesso, dopo tutte le meraviglie che se ne sono scritte, mi sono avvicinato forse eccessivamente guardingo. Eppure, al secondo capitolo mi par scritto bene, ma con quel pizzico di inclinazione al sentimentalismo che boh, mi lascia insoddisfatto (magari poi cambia). Al contempo sto leggendo Tempo di viaggio, diario di Russia di Tonino Guerra, modernissimo per scrittura rapida e penetrante, capitoli brevi e pieni di ironia, tanto che mi vien da pensare che se fosse sui social oggi, Guerra spopolerebbe. L'altro che sto leggendo molto in questo periodo è Leonardo Sciascia: Todo modo, Il contesto, L'affaire Moro, che sono di una apertura, lucidità e di un coraggio straordinari, soprattutto se inquadrati negli anni in cui furono scritti. Sciascia aveva le palle. Ecco, fosse per me lo farei studiare nei licei: è molto più utile e incisivo che tanti manuali, con possibilità di approffondimenti interessanti sul potere, sull'etica e sulla fede. Proprio Guerra, fra l'altro, col regista Francesco Rosi hanno ricavato la sceneggiatura di un film, Cadaveri eccellenti, dal Contesto di Sciascia che in meno di due ore non solo condensa la situazione italiana degli anni di piombo, ma anticipa gli attentati mafiosi ai giudici che verranno di lì a poco. Pensavo questo stamattina, mentre leggevo Stoner, che si fa tanto decantare di romanzi che si scrivono all'estero come opere assolute (Stoner, Sylvia, ecc. libri belli ma assoluti per nulla) e ci innamoriamo di questi eroi melanconici che consumano la loro vita nel Missouri, e non sappiamo nulla di quello che si scrive in casa nostra, dei nostri panni sporchi, finché non parlano in tv della morte di Riina e magari un ragazzo ti chiede chi è, e tu a chi dai la colpa se non lo sa, a lui che non si informa o a te stesso che non hai saputo dirglielo?

1 commento:

amanda ha detto...

Condivido pienamente su Sciascia, Stoner mi è piaciuto senza gridare al capolavoro e comunque non lo definirei né eroe né sentimentale, non ho mai letto Guerra anche se da un po',spinta dal tuo entusiasmo, mi sono detta che prima o poi lo farò