sabato 30 dicembre 2017

di pretini e di pornografi

Lo dicevo un paio di settimane ad alcuni ragazzi. Molti scrivono, ma non hanno il tempo per leggere, o così mi dicono. E a me è venuto spontaneo chiedere loro: Ma il tempo per scopare lo trovate? Loro hanno riso, ma io la trovo una cosa abbastanza naturale. Perché, se scrivi, lo fai soprattutto perché le parole ti piacciono troppo e perché, nonostante tutto, non puoi farne a meno, proprio come scopare. Mica si scrive veramente per vanità intellettuale o per far soldi, ma perché le parole diventano quasi un bisogno fisiologico. E se ti piacciono le parole – a meno che tu non sia un impenitente masturbatore – ti piacciono tutte quante le parole, quelle tue ma pure quelle degli altri quando sono messe insieme in quella certa maniera che ti scatena un’euforia simile alla sensazione che precede il godimento. Chi non conosce quella particolare sensazione mi fa un po’ pena, ma del resto di sfigati è pieno il mondo e non è che dobbiamo per forza salvarli tutti. Ecco, se devo proprio dirla, dal mio punto di vista uno scrittore è una persona di davvero bassi istinti, più vicino a un pornografo che a un bravo padre di famiglia: un momento è normalissimo, un momento dopo si rabbuia e comincia a prudergli la penna, deve dar sfogo all’istinto. E pur di soddisfarlo diventa egoista e anche un po’ stronzo. Ecco perché, in questo senso, conosco tanti bravi pretini ma pochi veri scrittori.

2 commenti:

amanda ha detto...

Lilluzzo ti bacerei pelata e pure barbone a volte

lillo ha detto...

:D