sabato 20 gennaio 2018

la scoperta dell'acqua calda

Cosa ho scoperto, di nuovo, questa settimana?
1) la poesia non conta nulla, men che meno conta sul mercato editoriale o per gli addetti ai lavori che ti trattano come il parente povero invitato alla festa, simpatico ma con le pezze al culo;
2) i poeti, pubblicati o inediti che siano, non contano proprio nulla (a meno che non facciano ridere e allora sono poeti simpatici e vendono qualche copia in più), eppure se vogliono sanno farsi sentire, ovvero sanno come rompere il cazzo, soprattutto ad amici e parenti che compreranno i loro libri basta che stiano zitti;
3) i cantautori non contano un granché (quelli vivi almeno, quelli morti contano qualcosa in più) ma in ogni caso non sono poeti e forse non sono nemmeno cantautori: i cantautori non sono nulla allora, sono meno del nulla, però vendono sempre più di tutti;
4) le librerie non contano nulla. I librai parlano sempre di libri ma diciamoci la verità, alla maggior parte delle persone di quello che hanno da dire i librai non interessa nulla, e infatti i librai non contano nulla per nessuno;
5) del resto, il pubblico della poesia non conta nulla, è evidente (ma in generale, è altrettanto evidente che tutti i lettori presi nel mucchio non contano nulla) e stanno lì a guardarci come la sfinge nel deserto senza capire che ci stanno a fare: noi siamo le piramidi;
6) gli editori di poesia non contano nulla, e te ne accorgi soprattutto quando vanno alle fiere o ai festival del libro, o quando arriva il rendiconto delle vendite dal distributore, dove fanno sempre la figura dei parenti poveri invitati alla festa (simpatici e con le pezze al culo, come sopra);
7) i concorsi di poesia contano, forse, se c'è il nome di grido in giuria (che alla fine è solo un nulla un po' più evidente di te) che gli dà lustro, ma alla fin fine lo sappiamo non è che contino così tanto nell'equilibrio dei premi che contano e comunque vincono sempre gli altri;
8) in compenso i festival di poesia (e va preso atto che in Italia, dove ci sono più scrittori che lettori, ci sono ancora più fiere e festival letterari di quanti siano gli scrittori) sanno fare bene i conti: infatti campano sui soldi pubblici e su quelli spillati agli editori, per cui non contano quasi nulla in quanto eventi culturali, ma contano e tanto quando c'è da far girare i soldi; e mentre chiudono nel silenzio di tutti le biblioteche e i teatri, che non contano più nulla.
9) Insomma, tutto è nulla. O merda, a seconda dell'umore, che forse è nulla anch'essa, ma forse qualcosa più del nulla conta. Del resto da un bel nulla non nasce niente, dal letame nascono i fior. L'ha detto un poeta, forse. Chi lo capisce è bravo.

3 commenti:

amanda ha detto...

Oh beh e chi legge, compra poesia, non va ai festival ma frequenta librerie e biblioteche allora è un niente che puzza di cacca, non conta nulla ed è pure in via di estinzione

lillo ha detto...

soprattutto l'ultima, mi sa

lievito ha detto...

verissimo