venerdì 8 giugno 2018

la maieutica di prodi

Ho appena visto il video, pubblicato da Repubblica, di una intervista di un paio di giorni fa a Romano Prodi, il quale parlando del governo Renzi, definito dagli intervistatori di Sinistra, risponde sarcasticamente: “Ah sì?” prima di nascondere la mano e dire che non vuole occuparsi di politica interna. Mi ha ricordato Matteo Renzi stesso che, alcuni anni fa, parlando di Stefano Fassina che gli faceva opposizione interna, ironizzava: “Chi?” Sembrano semplici stoccatine fra compagni di banco, ma quando le sento mi viene sempre da pensare che la Sinistra è messa più o meno come un romanzo di Pessoa, con così tante identità che delle volte non si riconosce e quando le chiedi di darti delle certezze su cos’è oggi la Sinistra (cioè di definirsi una buona volta) invece di rispondere procede per punti interrogativi e negazioni, finché non ti arrendi all’evidenza che non ci sono risposte, in effetti, soltanto dubbi morali su questioni irrisolte. In compenso, su quello che sono gli altri la Sinistra ci vede benissimo e non ha dubbi. Parlando dell’attuale Governo, infatti, Prodi lo definisce senza esitazioni di Destra. Quando gli chiedono se è convinto della cosa, lui, maieuticamente, risponde alla domanda con un’altra domanda: “Perché, cosa lo chiami tu, di Centro?”

2 commenti:

amanda ha detto...

Beh se le fasce di reddito più basso continuano a pagare le stesse tasse e le fasce più alte se le trovano decurtatein facendo arricchire sempre più gli abbienti,tagliando contemporaneamente e inevitabilmente servizi, naturalmente a scapito dei più poveri che non se li potranno garantire privatamente direi che un governo che agisce così e inequivocabilmente di destra

amanda ha detto...

Dopo decurtate è rimasto un in di troppo