martedì 14 agosto 2018

complicità

Prima pagina venti notizie, 
ventuno ingiustizie e lo Stato che fa, 
si costerna, s'indigna, s'impegna, 
poi getta la spugna con gran dignità. 

Circa ogni cinque-sei mesi in Italia viene fuori una qualche tragedia che fa incazzare tutti. Si cerca un capro espiatorio, si va al processo che dura alcuni anni, non si ha nemmeno il coraggio di far fuori il capro espiatorio, poi tutto torna come prima, perché in fondo la cattiva gestione della cosa pubblica è un male necessario all'interesse spicciolo di molti. Aspetto la prossima campagna in cui tutti indosseremo una qualche maglietta colorata per dimostrare con un selfie che il cambiamento è possibile. Ma i cambiamenti non si fanno coi selfie, si fanno rispettando le leggi, denunciando le scorrettezze, mandando in galera chi sbaglia. Multando persino l'ultimo stronzo che getta una cicca per terra. Attuando cioè uno Stato di diritto che in Italia semplicemente manca nella complicità di troppi, perché non concepiamo che qualcuno ci imponga delle regole.

1 commento:

amanda ha detto...

Le regole sono per gli altri