mercoledì 1 agosto 2018

nostalgia

C’è un momento assai lirico nello spettacolo di Nick Nicola Difino, che da anni porta avanti un discorso tutto suo in difesa e conoscenza della cultura alimentare. Ieri era ospite al Farm Food di Alberobello e come sempre ha cominciato a parlarci di piante e di cibo, di politica alimentare, stavolta accompagnato da uno xilofono e da una piantina di basilico che, attraverso dei sensori collegati alle sue foglie, risuonava in risposta all’ambiente. Lassù nello spazio, ci dice Nick parlando di astronauti, il corpo di un uomo ha una insopprimibile necessità di ritrovare il contatto con la Terra. Ma l’unico contatto possibile per colmare questa sorta di nostalgia cosmica è quello col cibo. Per un astronauta, il cibo è come il filo di Arianna, le briciole di Pollicino: la traccia di un percorso che, di fronte alla vastità dell’universo e a tutte le domande e le incertezze che una simile sconfinatezza ci pone innanzi, serve a ritrovare la strada di casa, un punto d’equilibrio ancorato ad un sapore, al ricordo di qualcosa che si è lasciato indietro.

1 commento:

amanda ha detto...

Una cosmomadeleine insomma