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venerdì 19 luglio 2024

anche i nodi vengono al pettine

Che ci sia stata una incomprensione di fondo fra elettori di AVS ed elettori/follower di persone così fuori dagli schemi politici come Lucano o Salis, mi pare sia venuto fuori nelle ultime ore, con Lucano che ha detto apertamente di aver votato e di votare, anche contro l'indirizzo del suo stesso partito di riferimento, contro un certo tipo di Europa che non gli piace, ma in cui il partito pare invece, in parte, riconoscersi. Gli elettori di Lucano si stupiscono delle scelte del partito, che però è sempre stato coerente con una determinata linea, bastava leggersi i programmi; quindi chi ha votato per AVS guardando solo a Salis/Lucano ora si trova spaesato di fronte a un partito a cui chiede: ma voi siete con Lucano/Salis, sì o no? Mentre gli elettori di AVS guardano i loro nuovi acquisti e si chiedono dove andranno a parare, pur nel rispetto delle diverse posizioni, come battitori liberi. A me personalmente, pur nell'ammirazione che provo per Lucano, viene in mente una cosa che disse Travaglio della Meloni, ovvero: "una volta riconosciuto che sei afascista e che tu non credi nei valori costituzionali, trovo incostituzionale che tu faccia la presidente del consiglio perché non credi nei valori di questo stato". Io allora, facendo mio questo pensiero, mi chiedo: ha senso per una persona che non crede nell'Europa stare all'Europarlamento, provando ad agire su di esso attraverso dei metodi di gestione del potere in cui non crede? Certo, può dare fastidio, sputtanare alcuni meccanismi, ma (salvo ovviamente metterci una bomba) quanto può influire la presenza di due/tre illustri dissidenti su 700 deputati, senza nemmeno un partito dietro che sposa con convizione la loro posizione, ma che anzi ne ha, in certi frangenti, una chiaramente opposta?

giovedì 23 febbraio 2023

se me lo dicevi prima

Confesso che ci ripenso da giorni e mi fa impazzire questa cosa di Berlusconi, che Dahl definirebbe “vecchio porco”, che riesce a fare opposizione, da infiltrato – un piede dentro e uno fuori – al Governo Meloni. Va detto che quando toccò a lui fece guerra alla Libia del suo “amico” Gheddafi in nome della “libertà” come tutti gli altri in Europa, ma poi, da bravo capo del Governo scaricò ogni responsabilità su Napolitano, tanto è vero che poi sperava di prenderne il posto come presidente per far meglio. Non dovrei essere così negativo, lo so. Forse è vero che B., invecchiando, ha imparato dai propri errori, tanto da convincere persino insospettabili che qui mi scrivono che in fondo ha parlato bene, ma da bravo meridionale io sono della vecchia scuola in queste cose, penso sempre che il lupo perde il pelo ma non il vizio. Per citare una frase usata per i sempiterni Rolling Stones: manderesti mai tua figlia a cena a casa di Berlusconi? Io no. Ma è vero anche che la condotta morale nel privato non c’entra nulla con la politica internazionale. Dico solo che a saperlo prima che la vera opposizione ai fascisti e guerrafondai in Italia l’avrebbe fatta Silvio, ecco a saperlo alle ultime elezioni votavo direttamente Cosa Nostra, invece di arrovellarmi per niente, né avrei perso tutti quegli anni a prendermela con la sinistra che non c’era, o se c’era era lì come una bella immagine da raccontare ai nipotini, edulcorando un poco le parole.