lunedì 7 dicembre 2009

pilota di guerra

È una canzone di De Gregori che conoscevo in versione live dall’album La valigia dell’attore ma che ho realmente scoperto sentendola nel suo contesto originario, l’album Terra di nessuno, uno dei dischi più notturni che mi sia mai capitato di ascoltare, grazie a Sergio del blog Ruminazioni. La metto spesso ultimamente e la sento così assolutamente mia da crederla quasi il mio ritratto. Yasemin mi dice che è ovvio, perché è stata scritta come omaggio ad Antoine de Saint-Exupéry, autore del Piccolo principe, col quale ho in comune sia il nome sia l’essere innamorato di una rosa.



Non per entrare nel merito del motore
ma ogni motore ha una musica ed io la so.
Così per sempre nel vento la farò cantare
per questa mia povera terra da sud a nord.
E quanto è solo un uomo lo so solo io
mentre volo sopra le ferite delle città.
E come un grande amore gli dico addio
e come è solo un uomo lo so solo io.

Oltre le nuvole, oltre le nuvole
o se possibile ancora un minuto più in là
con questa terra ai miei piedi
più scura e più nera a vederla da qua
ma un giorno il giorno tornerà.

Così la vita vola sotto le ali
e passa un’altra notte su questa guerra
e sulle case degli uomini tutti uguali
nel grande orfanotrofio della terra.
E a cosa serve un uomo lo so solo io
che spargo sale sopra le ferite delle città.
E come a un grande amore gli dico addio
e a cosa serve un uomo lo sa solo Dio.

Oltre le nuvole, oltre le nuvole
o se possibile ancora un minuto più in là
con questa terra ai miei piedi
più scura e più nera a vederla da qua
ma un giorno il giorno tornerà.

3 commenti:

Daniela Gentile ha detto...

e a cosa serve un uomo lo sa solo Dio.

che commento a fare?
:-)

Dani.

SCIUSCIA ha detto...

E' davvero un gran pezzo.

lillo ha detto...

davvero sì. ma tutto l'album è splendido, ti assicuro.