mercoledì 30 luglio 2014

l'unità

L'Unità va in pezzi, la Sinistra va in pezzi, l'Italia intera va in pezzi, e anche io avrei voglia di prenderle a craniate in faccia.

domenica 27 luglio 2014

tg docet (concordia)

Di un paio di giorni fa la notizia del fallimento del Teatro Lirico di Roma, messo in liquidazione coatta per l'incapacità di trovare un accordo adeguato coi sindacati. E' la prima volta che succede nella storia del nostro Paese: nessun telegiornale ha dato il giusto risalto alla notizia, se anche l'ha data (eppure il genere lirico è parte integrante della nostra storia sia culturale che politica e la notizia aprirebbe un bel dibattito sulla ben nota mancanza di chiarezza nella gestione delle fondazioni culturali), perché ormai della nostra storia non importa più a nessuno, se non per farne retorica da baracconi elettorali o televisivi. In compenso i telegiornali hanno dato ampio spazio allo smantellamento del Costa Concordia, che sinceramente è venuto a noia anche agli stessi giornalisti, ma qualcosa per depistare le masse dall'operato del Governo bisognava pur darglielo. Esempio ne sia mia nonna, elettrice ottantenne che non ha capito nulla di cosa sta combinando Renzi (anche se le sta simpatico), ma in compenso sa tutto di cosa sta accadendo, adesso, nel porto di Genova.

venerdì 18 luglio 2014

fuori dal guscio!



Nota. Il libro è acquistabile su IBS, Amazon, Libreria Universitaria, ecc. A parte quelli, non avendo noi una distribuzione nazionale, l'unico modo per averlo è dal nostro sito, QUI, oppure, volendo una copia autografata, rivolgendosi direttamente a me, in via privata.

martedì 15 luglio 2014

rapporto

La cosa straordinaria delle donne, di molte donne che ho amato, è il rapporto quasi fisico che hanno con le parole. Non si accontentano di leggerle, ma le vogliono su carta, ripassarne lettera per lettera la consistenza, anche a costo di ricopiare loro stesse interi brani da conservare. Si addolorano spesso se non lo faccio io, che non do uguale importanza alla cosa. Butto via, cancello, accartoccio senza pensarci i fogli sgualciti, gli appunti incomprensibili, scarabocchiati nella mia brutta grafia. Loro la prendono come un'offesa senza pari. Come puoi avere una tale sciatteria verso qualcosa di così bello? Rispondo: ma è stato tutto battuto alla tastiera e salvato accuratamente sul PC.
Loro fanno una smorfia infastidita. Non è la stessa cosa.

domenica 13 luglio 2014

aveva ragione leopardi


Tanto parlare della scrittura che comprende il senso e il nonsenso della Vita e alla fine aveva ragione Leopardi, per scrivere il mio libro più bello non dovevo andare oltre la siepe del mio giardino.

pizzini di tonino guerra alla sua signora


Quaranta gatti in casa non sono pochi. Devi stare attento a camminare e a sedere sui divani. Avendo l’età che ho, se inciampo mi rompo un femore o anche tutti e due. So che tu, li proteggi in un modo morboso e anch’io ogni tanto ho dei momenti di simpatia. Ti confesso che quando una gattina miagola dispiaciuta, perché non trova i suoi piccoli, io l’accompagno. Spesso ricevo delle sue occhiate imploranti come se pensasse che io li ho uccisi. Insomma l’aria della casa è piena dei loro problemi e dei loro odori sgradevoli.
Visto che non mi ascolti quando ti parlo, ho pensato di lasciarti dei “pizzini”, come usava fare in Sicilia un capo mafioso, per dare ordini ai suoi affiliati. 

1. Ti prego, fa in modo che diminuiscano i gatti. Quaranta sono troppi. 

2. Un signore di Saludecio vorrebbe due gattini per i suoi nipoti. Dì a Gianni di portargliene subito quattro.

3. Un vecchio di San Marino è disposto a custodirne almeno una decina. Si accontenta di 100 euro al mese. Accetto. 

4. Consiglio di addormentarne altri dieci e portarli non lontano dalla grande trattoria “Il Sottobosco”, quasi in cima a Viamaggio e lasciarli lì. 

5. Ci sono tre gatte in cinta e Gianni mi dice che, affogandoli subito, i gattini non soffrono. 

6. Per lo meno adesso, che comincia la buona stagione, cominciamo a tenerli tutti fuori casa. 

7. Se entri nel mio studio ci sono sei gattini nati dietro la Divina Commedia. 

8. So che sono morti due gatti e tu li hai fatti seppellire sotto la roccia che potrebbe essere anche il futuro sepolcro delle mie ceneri. 

9. Volevo accarezzare la tua gatta preferita, che ho trovato nel giardino, e lei mi ha graffiato. Con chi posso lamentarmi? 

10. O trovi una maniera, per decimare questa invasione, o me ne vado a vivere a Santarcangelo. 

(Tonino Guerra)

venerdì 11 luglio 2014

prova di stampa

le parole rivelano il cuore

Se prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono; se prendete un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo: dal frutto infatti si conosce l'albero. Razza di vipere, come potete dire cose buone voi che siete cattivi? Poiché la bocca parla dalla pienezza del cuore. L'uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone, mentre l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae cose cattive. Ma io vi dico che di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; poiché in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato.

(Matteo)

martedì 8 luglio 2014

cardi

fretta

Quanto tempo hai per me
in questa vita?

Resta finché la sera fiorisce
finché la notte verdeggia
finché il mattino appassisce.

Finché la parola
riduco al silenzio.

(Ruxandra Niculescu)

lunedì 7 luglio 2014

cosa toccano gli occhi

Il mondo morirà
quando io non vedrò più.

Cosa toccano i miei occhi
lo porto con me.

Questo cielo
che potrebbe spezzarsi
sotto il peso delle Stelle.

(Ruxandra Niculescu)

domenica 6 luglio 2014

foto + intervista


La foto è della mia amica Manuela Mastrangelo. Mentre l'intervista è a cura della poetessa Anna Maria Farabbi e la trovate QUI.

sui bordi

Non c’è la poesia
che consoli
persino quando tornate
perduti
in sogni che han sempre
colore di sabbia.

Siamo venuti
per parlare a lungo
sui bordi
amici senza più spazio
nei giorni.

Ma a distanza non siamo
che linee sottili
vibranti
al soffio dell’altro.

mercoledì 2 luglio 2014

un uomo arrugginito

Quest’uomo si era preso per i capelli e si era buttato fuori da tutti, laggiù in un mulino abbandonato in fondo a un viottolo ripido come una cascata di sassi che rotolano per il dirupo.
Lui sempre solo e con gli orecchi, nelle notti di neve, ad ascoltare i lamenti delle volpi e a guardare le orme dei cinghiali. Finché ha scoperto che tanti oggetti più arrugginiti di lui erano dispersi per le strade, rifiutati dall’umanità. Allora si è messo a raccoglierli e a radunarli attorno a sé. Camere ormai piene di questi relitti accatastati anche negli armadi scuri che grattano il soffitto con le creste di legno fradicio o dentro bauli sgangherati che racchiudono boccate d’aria di vecchi indumenti.
Sul pavimento sporco di calcinaccio e sul piano della stufa economica coperta di liquami induriti: bottiglie, chiodi, tappi, sveglie senza più controllo del tempo, trappole, coperchi, catini sfondati e roba purchessia. Oltre la scala di legno, il letto carico di un lenzuolo attorcigliato a una coperta densa di sudori militari. Con le pareti attorno macchiate di muffa e coi santi che spariscono dai quadri sbilenchi appesi sopra il comodino che regge una lampadina fulminata piena di aria polverosa.
Ogni sera tutti questi poveri resti gli erano attorno solidali quando il camino riempiva di fumo anche gli occhi delle zanzare e lui era seduto, avvolto nell’impermeabile di tela cerata, e pensava a tutti gli animali che stanno chiusi nelle tane della terra.

(Tonino Guerra, da Il vecchio con un piede in Oriente)