martedì 24 gennaio 2012

ciò che disse mod

Di grandi amori ce n’è uno
forse due e nient’altro
e non ci puoi far nulla se lo perdi
rimpiangerlo o dimenticarlo.
Rifarti a nuova vita
oppure nuovi documenti.
Scostarti un po’ da lato
ad osservarlo, e scriverne
come se fosse l’amore di un altro.

lunedì 23 gennaio 2012

fallito è il comunismo fallita è la democrazia...

Fallito è il comunismo fallita è la democrazia
fallita è la menzogna del libero mercato
non restano che facce di bronzo o grufolanti
sullo schermo a spergiurare per il bene che ne viene: ché
la realtà del mondo quello vero è per i lupi
gli altri soccombano al sistema e muti
vietato gemere o dibattersi fermarsi il sangue nelle vene
indignato sotto il ghigno famelico dei figli.

domenica 22 gennaio 2012

pensavo a walt whitman

Pensavo a Walt Whitman che poverino non ebbe mai il coraggio di confessare apertamente la sua omosessualità e così passò buona parte della sua vita a scrivere il grande poema americano e l’altra parte a cercare di nascondere (con pochi versi posticci e imbarazzati, che qui ho schiarito in grigio) le tracce più evidenti della sua anima, vagheggiando una libertà che avrebbe tanto voluto per sé come per gli altri, e che gli Stati Uniti non hanno mai pienamente conosciuto.

A UNO SCONOSCIUTO

Sconosciuto che passi, non sai con che desiderio ti guardi
devi essere tu colui che cercavo, o colei (mi arriva come in un sogno)
perché ho in qualche luogo sicuramente vissuto una vita di gioia con te
tutto ritorna, mentre veloci passiamo l’un l’altro vicini, fluido affettuoso casto maturo.
Sei cresciuto con me, eri ragazzo o ragazza con me
ho mangiato e dormito con te, il tuo corpo non è più solo tuo né ha lasciato il mio solo mio
mi dai il piacere dei tuoi occhi, viso, carne mentre passiamo vicini e prendi in cambio la mia barba, petto, mani
non devo parlarti, devo pensare a te mentre siedo da solo o solo mi sveglio di notte
devo aspettare, non ho dubbi che ti incontrerò ancora
devo vedere, come non perderti più.

venerdì 6 gennaio 2012

grasso

Per tutti gli amici interessati sabato 7 gennaio alle 19 su Radiotre, durante la trasmissione Il Cantiere, la Compagnia teatrale Tintin presenterà Grasso, di Antonio Lillo, con Elisa Gestri. Montaggio audio di Michele D’Onofrio, regia di Elisa Gestri e Michele D’Onofrio.

"Grasso è la trasposizione radiofonica di un omonimo racconto di Antonio Lillo. La storia, più ancora che sull’obesità (come si potrebbe facilmente presumere dal titolo) affronta il tema della solitudine e dell’infelicità infantile, del dramma di una crescita a confronto col cinismo o con la faciloneria amorale dei grandi, osservata dal punto di vista di un bambino la cui visione, tutto sommato ottimistica o romantica della vita, viene prima negata e poi schernita proprio dalle due istituzioni che maggiormente dovrebbero tutelarla, coltivarla, e cioè la famiglia e la scuola.
L’orrore insito nel racconto è determinato proprio dal fatto che ciò accade non per cattiveria ma per eccesso d’amore, eccesso che tende ad assumere delle deformazioni talvolta mostruose o grottesche, altre inutilmente crudeli, fino a compromettere del tutto la sanità del piccolo, che da un certo momento in poi non riesce più ad accettarsi così com’è, perché ha cominciato a filtrare il proprio sguardo attraverso quello critico degli adulti.
Lungi però dall’essere un racconto didascalico, ciò che lo contraddistingue è proprio la freschezza narrativa, determinata dal punto di vista utilizzato che, assumendo la fisionomia del bambino in oggetto, non esprime mai giudizi ma tende semplicemente ad esporre i fatti così come li ha recepiti, come per darsi e per dare una spiegazione (ma non una soluzione) all’attuale disagio esistenziale.
Proprio per questo il modello di riferimento appare quello autoanalitico ma sempre paradossale e ironico di matrice sveviana. E la performance di Elisa Gestri presta voce al suddetto sfasamento di una vita attraverso un trattamento che tende a evidenziarne il lato più marcatamente sardonico."