sabato 31 luglio 2021

sedie vuote

Ieri sera sul tardi ho fatto un giro in paese (come appunto, non avendo nessuna vita sociale, faccio mai) e mi sono molto depresso nel trovare che è diventato qualcosa che non è più nulla di preciso, né carne né pesce. Prima ci si lamentava che era diventato una bolgia invivibile d'estate, ora non è più una bolgia ma non è più nemmeno un tranquillo posto di pace e di silenzio, che è comunque una bella definizione per un paese. Io l'ho trovato, sinceramente, formicolante di vita ma senza essere gioioso, pieno di tavoli per bere e mangiare ma con tante sedie vuote, spento e malcurato. Un paese di sedie vuote. Secondo me non era quello che le passate amministrazioni, così come l'attuale, sognavano, ma se questo è il futuro prossimo stiamo freschi. L'Italia è piena di paesi dormitorio, noi che non lo siamo mai stati, sforziamoci di non diventare un paese mangiatoia o, come l'ho sentito definire, un paese da aperitivo. Non credo che ce lo meritiamo.

giovedì 29 luglio 2021

una metafora del male

Agamben a parte, io sono di quelli che pensa che quando le persone si paragonano agli ebrei in questa storia dei pass lo fanno, nella maggior parte dei casi, perché soffrono di povertà dell’immaginazione, e soffrono di questa povertà per colpa della scuola e della televisione. Quando ci si accosta a un’immagine in cui rappresentarsi (metafora) la prima che ti viene in mente, se pensi alla lotta fra bene e male, dittatura e vittime di un sistema prevaricante, è il nazismo contro gli ebrei. Non è che ci sia solo quella, ma è quanto di meglio ci passa il convento. Quello passa il messaggio lanciato in TV ogni gennaio, per non dimenticare, quello è il male, quello non dobbiamo rifare. Quello è il massimo esempio che abbiamo sovrascritto in testa, ed è diventato un simbolo della nostra cultura. Del resto anche in altri contesti il massimo che riusciamo a tirar fuori sono i cliché su fascismo e antifascismo. Ce ne sono altri? Certo, ma io se chiudo gli occhi a quello penso, è immediato, è comune a molti e per questo è efficace. Senza nulla togliere a quel male, né al nostro, a me pare che sia solo l’esempio che l’operazione televisiva abbia funzionato a livello di indottrinamento figurativo. Mio padre, ad esempio, che non guarda la TV e viene da un’epoca in cui non si studiavano ancora quelle cose, ha un altro immaginario a cui rifarsi. Se gli chiedi di farti un esempio di ingiustizia lui non ti parla mai di fascisti o ebrei, lui ti tira fuori la storia di Muzio Scevola, macho romano che sbaglia e allora per autopunirsi mette la mano sul fuoco e se la brucia. Se avesse vinto il modello educativo di mio padre oggi il Paese sarebbe pieno di monchi. Invece ha vinto l’altro modello, quello in cui c’è una banda di cattivi che sono sempre gli altri, quelli in divisa nera, e noi siamo le vittime del sistema, vittime in cui è facile riconoscersi, vessate ingiustamente da leggi inique. Mi chiedo che succederebbe se per alcuni anni, invece del solito film sui campi di concentramento, si lanciassero in TV, per non dimenticare, delle fiction sulle vicende dei migranti in mare. Ce la faremmo a dire, di fronte a un’ingiustizia soverchiante, che noi siamo proprio come quegli africani su una zattera che viene affondata dalla guardia marina libica sovvenzionata dal governo italiano nel 2021?

mercoledì 28 luglio 2021

estendere il green pass

Ancora dopo i fatti di Sardegna ho riletto un libricino di Franzen assai necessario perché parla dei cambiamenti ambientali e climatici in corso, il libro si chiama “E se la smettessimo di fingere?”. Dopo averlo riletto mi sono accorto che in effetti siamo stati troppo leggeri nel considerare il green pass, che se è vero che dobbiamo fidarci degli scienziati e gli scienziati ci dicono da anni che i problemi ambientali del mondo sono irreversibili e determinati in massima parte da inquinamento (emissione di CO2), consumo eccessivo di carne, e sovrappopolamento del pianeta, allora non solo il green pass è fondamentale ma dovrebbe essere esteso al 100% per forzare la mano ai cittadini in un cambiamento necessario. Renderlo assolutamente Verde. Per cui tu cittadino non accedi più a nulla (né vita sociale né trasporti né lavoro né diritti) a meno che non dimostri che non usi più l'automobile (a meno che non sia green e magari con un limitatore della velocità) né l’aereo, non i condizionatori, e non mangi carne, e che ti sottoponi a uno stretto controllo delle nascite, tutto questo per il bene collettivo del pianeta. Non c’è molta altra scelta. Se non ti sta bene, puoi andare a vivere su un’isola deserta. E anche se molti diranno che è difficile, è indiscutibilmente sensato, a meno che non si voglia fare i negazionisti della situazione e dire che non c’è nessun disastro climatico in corso e che quanto sta succedendo è un complotto degli alieni.

scandalo

Leggo di quelli che si scandalizzano della Grafica Veneta che usava degli schiavi per stampare i libri delle maggiori case editrici italiane e ora dicono autofustigandosi: io non sapevo, immersi nel loro sogno dell'editoria come nuovo paese delle meraviglie. Intanto i libri li compravano su Amazon, dove usano altre forme di schiavitù, ma lì le cose si sapevano e bene e fondamentalmente ha ragione Walter Siti: essere scrittori impegnati in un mondo dove sapere o non sapere le cose non fa nessuna differenza, non cambia un cazzo di nulla nel nostro modo di vivere e migliorare il mondo, è fiato sprecato. Meglio scrivere e farsi i cazzi propri che avvellenarsi la vita per loro.

la storia siamo noi

Io e mio fratello guardiamo un servizio in Tv sulle proteste dei NoVax nelle città. Ma guardali, mi dice mio fratello irritato, persone così mi danno fastidio, un esercito col telefono in mano a farsi le foto o i video. Io non li avevo nemmeno notati ma in effetti è vero, non ce n'è uno solo che non sventoli il telefono in mano come un'arma. Il terzo stato (il quadro) è del 1901. Nel giro di 120 anni siamo passati dall'immagine del popolo in marcia che fa la Storia a quella del pubblico in massa che fa la storia su IG.

sciascia

Stamattina mi sono svegliato con questa domanda in testa: che cosa direbbe Sciascia di tutto questo? Ecco, Sciascia sono sicuro, mi direbbe: devi leggere Manzoni! È tutto scritto lì. Mannaggia la miseria io di Manzoni non mi ricordo niente, l'ho rimosso, o non ho più risposte o non le voglio.

lunedì 26 luglio 2021

brioches

Chissà perchè ogni volta che nasce una nuova libreria tantissimi si rallegrano come se fosse una cosa straordinaria che ci cambierà la vita, ma poi parli coi librai che ti dicono, tutti, non credevo che fosse così dura resistere. Ecco, mi pare quasi che la gente si rallegri più per un atteggiamento politicamente corretto che per sostanza delle intenzioni, un po' come quando nasce un bambino nel terzo mondo, che tutti sono cristianamente felici per una nuova vita ma se poi vivrà di fame, malattie e stenti chi se frega, al massimo sarà materia per statistiche e documentari sulla mala coscienza del mondo per cui ci indigneremo tutti (senza agire). Ogni volta che ci penso mi viene in mente Frufrù, un tipo che conoscevo e che a un certo punto per disperazione cominciò a mangiarsi i libri, nel senso che strappava le pagine, le faceva a pezzettini e se le mangiava. Che sembra una immagine divertente ma era il segno di un disagio serio. Ma non sarebbe più onesto dire: ah è nata una nuova libreria e chi se ne frega, tanto io i libri non li compro (me li regalano) o se proprio li compro li compro online. Almeno avremmo un atteggiamento più sincero e un povero romantico invece di infilarisi nel guaio di una libreria magari aprirebbe un bar, così male che vada si mangia le brioches.

domenica 25 luglio 2021

le cose che so

Un autore mi chiama: «Antonio, ho bisogno di te, prima in un attimo di scoramento ho distrutto un racconto». In che senso hai distrutto? «L’ho cancellato! L’ho cancellato dal PC e dal cestino, e ho cancellato anche la copia che avevo sulla chiavetta. Ho cancellato tutto, ma ora mi sono pentito. Non c’è un modo di recuperarlo? Sono tremendo, ma ogni tanto mi prende un momento di scoramento e distruggo un racconto!» Non ti preoccupare, sai quanti ce ne sono come te, anche Gogol gettò nel fuoco Le anime morte. «Chi?». Gli spiego chi è Gogol. «Quante cose che sai per essere un editore di Locorotondo».

venerdì 23 luglio 2021

la vittima

Oggi mentre guardavo al Tg un servizio sul delitto di Voghera ho pensato che in un mondo migliore del nostro un assessore (così come un comunissimo cittadino) non va in giro armato a fare il giustiziere della notte, ma anche che una persona con dei problemi psichici, italiana o marocchina che sia, non viene lasciata da sola a vagare per strada. Quello ha sparato, ma la vittima siamo stati noi a lasciarla da sola con lui.

scatola nera

Serve molto coraggio per mantenersi lucidi e soli come cani, ovvero per essere appena appena più liberi. Non è facile e ci si può anche sbagliare: uno crede di star fuori dal coro ed è già schierato al controcanto, come niente sta già all’opposizione, solo un gruppo un po’ più grande di persone schierate come un nuovo battaglione in campo. Tenersi integri e sani è già un miracolo che ti chiede una perenne messa in discussione, ammette la contraddizione e persino l’idea che ci si possa sbagliare e ci si debba scusare. È questo il vero scoglio che ci frega tutti, perché piuttosto che ammettere l’errore e scusarsi molti di noi, per semplice orgoglio, sarebbero pronti a farsi impalare. E senza considerare gli insulti dietro l’angolo: perché ti diranno che non sei coerente, che non sei vero, che non sei sincero, perché un uomo vero ragiona a scatola chiusa per essere meglio incasellato nella nuova modalità di lettura del mondo via scrolling. Ma tu vai avanti lo stesso cercando di capire, sperando che un giorno esaminando la scatoletta nera che ti porti in testa ricostruiranno i fatti, e dopo il disastro diranno che a modo tuo ci hai provato.

giovedì 22 luglio 2021

la volpe

Poco fa ho visto una piccola volpe che si aggirava in giardino. Mi ha fissato negli occhi per attimo lunghissimo poi è scappata via. Ognuno sceglie i segni che vuole per interpretare i tempi che corrono. Io ho scelto di dare preminenza a questi segni, la volpe di stasera, il riccetto che ogni tanto fa capolino dal campo di fronte, la civetta che mi è piombata addosso l'altra sera... Uno mi dirà, ma vivi quasi in campagna, è naturale, eppure non lo è così tanto. In passato, quando qui intorno non c'erano palazzi, anzi poco distante c'era un boschetto, non li vedevo affacciarsi mai, mentre ora è più facile che si avvicinino, smagriti, nervosi, aggressivi. Tutti questi piccoli animali ridisegnano i confini della nostra distanza, vengono a chiedermi conto di qualcosa di importante, ma sono anche affamati. E noi per loro cosa possiamo fare? Io, se mi chiedono, cosa dovrei dire? Ripassate nel 2050?

chiesa della greca

 

voglio

Voglio il green pass e il porto d'armi e il diritto di sparare a chi non è green come me e già che ci sono anche il diritto di prendermi la sua roba se dimostro che gli ho sparato per primo.


mercoledì 21 luglio 2021

poveri cantautori

Mi è appena venuto in mente che praticamente tutti i cantautori che conosco (Guccini, Vecchioni, De André, De Gregori, Lolli, a suo modo persino Venditti...) hanno scritto almeno una canzone negli anni '70 sui colleghi cantautori eletta schiera che si vende la sera per un po' di milioni... E mi sono chiesto sì va bene, è giusto, ma di preciso con quali cantautori ce l'avevano? Con Gino Paoli e Sergio Endrigo? Con Califano? Con Gaber? Con Piero Ciampi che se non lo pagavi ti sfasciava il locale e se lo pagavi te lo sfasciava uguale? O se le sputavano addosso l'un l'altro?

martedì 20 luglio 2021

barzelletta

B. mi spinge da anni a scrivere un libro chiamato “Ciao Italia”, perché secondo lui tempo una generazione o due il nostro Paese è finito. Oggi mi ha raccontato una barzelletta: «Uno scienziato va da un italiano e gli dice: “Amico mio, non c’è più tempo, o rinunci subito all’auto, al telefono, al condizionatore e a tutti i vostri comodi, oppure i tuoi figli faranno una vita orribile e forse moriranno molto male. Allora decidi, cosa vuoi fare, amico mio?” L’italiano ci pensa un attimo, poi ammazza lo scienziato e dice che è stato qualcun altro, forse la criminalità organizzata, forse i servizi segreti, oppure i terroristi». Gli ho detto: B. dovresti scriverlo tu il libro, e lui: «Scherzi, poi finisco come lo scienziato».

qualcosa di sinistra

 Zingaretti, di' qualcosa di sinistra, di' qualcosa di sinistra! 

«Invitare i giovani a non vaccinarsi è come spingerli, in guerra, alla diserzione».

Apposto. L'immagine più di sinistra a cui si potesse pensare.

caffé con bogdan

 


domenica 18 luglio 2021

favolette e metodi

C’era una volta in un paese lontano lontano un governo speciale che disse ai suoi cittadini: miei cari, o vi tesserate al nostro partito oppure vi toglieremo il lavoro, la casa, la dignità e qualsiasi vita sociale, e i più cattivi li manderemo al confino perché ci danno fastidio. E la gente per strada applaudiva o formava delle piccole bande che davano addosso ai dubbiosi, convinte di essere nel giusto. Ora, io non dico che siamo nella stessa situazione storica, e non nego che ci sia un’emergenza in corso, né sono un complottista (ma per me tutto questo è frutto di gravi errori di politica ecologica), ma è più forte di me: certi metodi di cui si sta parlando mi danno fastidio, specie se mercoledì ci dichiariamo tutti convinti antifascisti e sabato diamo addosso a chi non è d’accordo con noi. Non ho soluzioni, ma conosco molte persone che hanno dei dubbi e provo ad ascoltarle. E penso che se un Governo ritiene che tutti debbano vaccinarsi per la nostra salute, allora fa una legge chiara e dice che ci si deve obbligatoriamente vaccinare. Se non fa quella legge, per motivi che dice e non dice, ma poi per obbligarti usa metodi coercitivi a me non sta bene, è come mettere una pistola alla testa di una persona e dirle: sei libero di scegliere. Non funziona così la libertà, non è una roulette russa. E nulla mi vieta di immaginarmi un altro scenario dove, per come vanno le cose, se oggi diciamo di sì a questi metodi: “per accedere alla vita sociale, ai servizi pubblici, ci si deve prima vaccinare”, domani il vaccino “opzionale” verrà erogato a pagamento, così verranno a crearsi nuove profonde divisioni di classe fra chi potrà vaccinarsi – con sottosezioni, vaccini di seria A, B e C – e godere di certi privilegi e chi sarà escluso perché il vaccino costerà un po’ troppo e gli verrà negato. È solo un’altra favoletta che mi racconto, ma solo per quanto riguarda l’Italia, perché nel resto del mondo funziona già così.

venerdì 16 luglio 2021

disastro

C’è un libro di Jonathan Franzen, E se smettessimo di fingere?, uscito l’anno passato per Einaudi, che parla del disastro ambientale in corso e che comincia proprio con un viaggio in Germania. Ci ho ripensato stamattina, guardando il TG con le notizie delle devastazioni di ieri. Franzen dice una cosa, che non solo il movimento ambientalista ha fallito – nel menefreghismo generale – quando avrebbe avuto senso che vincesse, ma che ormai siamo così invischiati nel disastro che è già tardi per pensare di poter sistemare impunemente le cose, l’unica cosa possibile è salvare il salvabile, limitare i danni e alimentare la speranza che qualcosa nel tempo si aggiusterà, punto. È una visione realistica e tremenda. Ma è sempre meglio che dire con compiaciuta rassegnazione – come a volte leggo qui – siamo tutti condannati. Condannati a cosa? Anche quei commenti, per me, la dicono lunga sul fatto che nessuno ci crede sul serio. Perché se pensi che siamo dentro una catastrofe ambientale e non te la fai addosso per la paura, c’è qualcosa che non funziona dentro di te. Deve praticamente arrivarti sotto casa perché tu te ne accorga, toglierti tutto, come è successo in Germania e negli ultimi giorni in Canada. E ancora ci sarà chi nega, minimizza o fa una battuta stupida.

baci da locorotondo

Stanotte ho sognato che baciavo Chef Rubio e quello dopo andava in giro dicendo che in Valle d'Itria non sanno baciare. Si scatenava allora una sorta di orgoglio popolare con vere e proprie orge bacerecce dove tutti baciavano tutti per dimostrare il contrario e senza limiti di età o di sesso né vincoli di coppia. Il lungomare era assalito da gente che si infilava la lingua in bocca per ore e ore per finire sul TG. Tutti meno io che per evitare nuove brutte figure venivo confinato in casa dal sindaco in persona, come portatore sano di sventura.

giovedì 15 luglio 2021

moda

Ieri ho scoperto che mio padre per sfottermi con gli amici mi chiama "u poete rebuscéte" (trad. il poeta sciatto). Detta così mi sembra quasi di far moda.

mercoledì 14 luglio 2021

indistruttibile

Credevo di essere indistruttibile, almeno fino a oggi pomeriggio che ho preso sonno sul pc e ho impiastricciato la tastiera di bavetta. Persino il gatto adesso mi ride dietro.

mezza truffa

In questi giorni c’è polemica in rete perché un noto cuoco Tv ha detto che in Valle d’Itria si mangia male. Io non so dove ha mangiato lui (è arrivato anche a Conversano che non è proprio Valle d’Itria) ma a casa mia normalmente si mangia benissimo. Però raccolgo la critica e ne aggiungo un’altra. Ieri mattina, per l’ennesima volta, ho “soccorso” per strada due persone che aspettavano il pullman per Bari e visto che le indicazioni sul sito di Trenitalia non sono chiare, gli esercenti del luogo non sanno dove sono le fermate (non lo sanno proprio, giuro: le avevano mandate da tutt’altra parte) e pure l’autista del pullman ha tirato dritto senza fermarsi, hanno perso il pullman. Aggiungo ancora, visto che badiamo più alla forma che alla sostanza, che le due persone sono attrici di quelle che abbiamo visto al cinema e in Tv e una di loro doveva prendere la coincidenza per Roma per girare un film, in questo modo ha perso la coincidenza e si è visibilmente innervosita. E così continuo a chiedermi – visto che mi pare ci fosse il progetto di farla – perché non c’è una stazione unica dei pullman, una pensilina per ripararsi dal sole, una bacheca chiara con orari e fermate in Piazza Marconi, dove serve che sia, per dare una mano a queste persone, e possibilmente scritta in più lingue per chi non parla italiano (tedeschi e francesi soprattutto). Non ci vuole tanto a mettere una bacheca con gli orari. E non è bello, vi assicuro, sentirsi dire che non siamo all’altezza, ma il punto è che non lo siamo davvero. E aggiungo che fregiarsi di essere una zona a vocazione turistica con una offerta così scarsa: prezzi alti (lo dicono tutti), cibo pessimo (lo dice il cuoco Tv) e trasporti inesistenti (lo dico io), è una mezza truffa.

martedì 13 luglio 2021

mare

Ieri sera ho incontrato quest’uomo che non vedevo da una vita. Lui già beveva da ragazzo ma nel tempo è diventato il classico alcolizzato di provincia. Lo incontro dopo anni, mi dice che è stato un po’ dentro e un po’ fuori, comunque in giro. Anni fa eravamo presi dalla stessa ragazza. Però lei ha scelto me e lui non l’ha mai perdonata. Per molto tempo le ha tolto il saluto e poi ci siamo persi di vista. Ieri sera lo incontro, mi saluta come fa lui, spalancando gli occhi per mettermi paura. Poi con una specie di finta indifferenza mi chiede che fine ha fatto quella certa ragazza. E io che non avevo cuore di dirglielo, ma non sapevo come non dirglielo, sono stato fin troppo diretto: Guarda che è morta. Lui allora ha spalancato gli occhi, ma non per farmi paura, come succede di fronte a qualcosa di troppo grande e si è messo a piangere, in piedi, per strada, come un bambino. Ha pianto un poco, poi mi ha guardato e mi ha detto: Tu come stai, hai un brutto colore, dovresti andare al mare.

un gesto sportivo

Ogni mattina guardo la rassegna stampa in Tv e per metà mi spengo, mi passa la voglia di vivere. Non certo per il Covid, ma per tutto quello che c'è intorno e che c'era anche prima, i reati contro l'ambiente in aumento, il tiraemolla infinito sull'Ilva, il bambino di sei anni a cui hanno sparato, l'evasione fiscale a go-go, quei poveri emigranti che continuano a muoversi in mare, nell'indifferenza di quasi tutti, per finire come schiavi nelle nostre piantagioni... L'altro giorno una giovane ragazza scriveva che ci meritiamo l'estinzione, prima o poi lo abbiamo detto tutti. Io penso che l'estinzione no, ma forse la retrocessione sì, ce la meritiamo. Toglierci anche noi la medaglia dei primi dal petto, ma solo per dire che non contiamo più un cazzo e farlo finalmente respirare questo mondo. Sarebbe un gesto molto sportivo.

domenica 11 luglio 2021

franchezza

 Un autore mi scrive con toni molto accesi che si è stufato degli editori a pagamento che sfruttano la vanità di sedicenti letterati e quindi è contento di avermi trovato perché gli autori non dovrebbero mai pagare per farsi pubblicare. Io do una lettura veloce alla raccolta e gli rispondo che per me non è adatta alla pubblicazione, lui insiste per sapere cosa c’è che non va nei suoi versi e quando gli faccio l’elenco dei molti difetti che ho trovato mi risponde, con rude franchezza, che io sarò anche editore ma di poesia non capisco un cazzo.

irritazione

Ieri un’amica mi scriveva: “Che irritazione, c’è Francesco Sole al festival del Libro Possibile a parlare di poesia” e io confesso me la sono un po’ tirata, le ho risposto che non ci vado apposta. In verità quest’anno non avevo manco capito che c’era il festival a Polignano, me ne sono strafregato, così come non sto seguendo più nulla di quello che succede ma devo dire che nemmeno mi manca. Sto diventando, insomma, molto popolare o populista, nel senso che se c’è qualcosa da fare in queste sere d’estate per me è non fare nulla, godersi l’aria fresca. Il che è bello ma non sempre va bene. O poi non ci lamentiamo che “qui non si fa mai niente” se poi quando si fanno il primo a non partecipare sei proprio tu. Forse andrebbero cambiate delle cose, è vero, ma io c’ho la voglia o la forza di cambiarle? Mi faccio l’esame di coscienza e mi accorgo che c’ho due palle così di dover stare dietro a tutto e a tutti, alle cose mie, alle cose degli altri, al menefreghismo degli altri verso le cose mie… tanto che alla fine uno si rompe definitivamente e non pensa più alle cose di nessuno, o se può le rimanda a domani. Ieri, invece, ero a un altro evento e parlavo con Claudia Di Palma di quali sono i poeti pericolosi, per pericolosi intendendo quelli che fanno male alla poesia. Francesco Sole non lo abbiamo nemmeno preso in considerazione, nel senso che non fa male a un bel nulla. Ma forse oggi penso che il più pericoloso di tutti è il piccolo poeta rancoroso che c’è in me e che dice sempre: “Che me ne fotte? Che me ne fotte?”. Contro di lui non so mai che rispondere, perché anche quando gli do pieno torto gli do anche un po’ ragione e viceversa, così non riesco mai a riconciliarmi con me stesso e vivo male da tutte e due le parti.

 

venerdì 9 luglio 2021

contentezza

Sono contento, per una volta ha vinto lo Strega l'unico libro che avevo letto fra quelli proposti. Ora non devo correre a comprarlo per sentirmi alla pari.

giovedì 8 luglio 2021

dieta

 Una civetta poco fa mi è volata addosso, nel senso che si è lanciata contro di me e mi sono dovuto scansare per evitarla. Ha fatto una lunga curva poi è volata su un albero a fissarmi attentamente. Io pensavo non mi avesse visto. Secondo mio fratello aveva fame. Ma che razza di dieta fanno le civette che provano pure a mangiarsi uno brutto come me?

sabato 3 luglio 2021

invidia

Una cosa che invidio ai miei gatti. Nelle giornate di caldo estremo si infilano a dormire sotto le ortensie. Deve essere bellissimo poter dormire lì sotto.


 

giovedì 1 luglio 2021

sui premi letterari non vinti

Con tutti i soldi che ho speso per offrire un goccetto di consolazione agli autori che non hanno vinto uno dei tanti premi che non si vince, goccetto che presto si trasformava nella classica sbornia per dimenticare, facendo bene i conti mi accorgo che se volevo mi ci compravo l'intero bar. Alla fine ho capito che l'unico che ci guadagna davvero ai premi letterari è l'omino del bar. Ne prendo nota per la mia prossima vita professionale.