mercoledì 31 agosto 2022

sogno

Io sognavo solo Berlinguer e mi ritrovo enrico letta che mi chiede se preferisco gli spaghetti al tonno o col nero di seppia...

bheki mseleku

Quella di Bheki Mseleku è la storia di un musicista nero, nato in Sudafrica e con un padre violento, che si mette in cammino per trovare un proprio posto nel mondo e lo trova quando torna a casa. Infatti, i suoi dischi più belli sono il primo (Celebration) e l’ultimo (Home at last). In mezzo l’Inghilterra e l’America, un contratto discografico con la Verve, le collaborazioni con Joe Henderson, Abbey Lincoln, Pharaon Sanders, Charlie Haden. Quando Bheki Mseleku torna in Africa, sperando di mettere a frutto il suo talento e l’esperienza maturata all’estero, non se ne accorge nessuno. La sua musica non interessa il mercato discografico. La sfortuna lo perseguita: gli svaligiano la casa derubandolo persino del suo cimelio più prezioso, regalo di Alice Coltrane, il bocchino del sax con cui John Coltrane aveva inciso A love supreme. Il resto lo fa il diabete. Muore a 53 anni, lasciando un disco di inediti che verrà pubblicato quasi vent’anni dopo la sua incisione (Beyond the Stars) e nove figli, l’ultimo dei quali, piccolissimo, ha chiamato Nirvana.

arroganza

Continuo a pensare a una cosa che ha scritto Serra – che pure rispetto molto – qualche giorno fa in risposta a un lettore che gli diceva che di non sentirsela più di andare a votare. Serra da una parte scrive di capirlo, dall’altra dice che il Centrosinistra non ha le stesse colpe del Centrodestra (Berlusconi in primis) quindi si può anche votare, e non farlo è lecito ma è in fondo un atto di arroganza perché vuol dire che ci si crede un poco superiori a chi si candida, mentre la politica è anche un venire a compromessi per il bene comune. Sarà. Io ci penso e ci ripenso e anche se è vero che il Centrosinistra non è il Centrodestra (fra la brutta copia e l’originale vince sempre l’originale) è anche vero che sono più di vent’anni che vengo a compromessi e un po’ mi sono rotto. Possibile che ogni volta la parte del gigante che si prende sulle spalle il nanerottolo di turno la devo fare io? Possibile che non sarà mai il contrario e uno più alto di me mi prenderà sulle spalle per farmi vedere un altro orizzonte? È chiedere troppo alla politica? Perché io non vedo nulla, a forza di compromessi mi è venuta la gobba.

martedì 30 agosto 2022

la zanicchi a locorotondo

Oggi nel mio grato paesino c’era Iva Zanicchi che presentava il suo libro in villa con tanto di bodyguard imponenti. Per questo, con sano spirito emiliano, ogni tanto provava a coinvolgere il pubblico, per lo più di una certa età, dicendo quanto è bello Al Bano e ribadendo più e più volte – tipo mantra selvaggio – Mi raccomando comprate il mio libro, comprate il mio libro, comprate il mio libro, comprate il mio libro, comprate il mio libro. Nel caso non fosse chiaro il motivo della sua visita. La gente però stava lì sperando che si mettesse a cantare. Dietro di me due vecchietti, forse un po’ annoiati ma arzilli, hanno cominciato a sfottersi. Accattete u livre. No, accattatille tu. Stè vinte eure. Pe vinte eure me fazze fè nu margele. Più o meno è tutto dalla terra del bellissimo Al Bano.

lunedì 29 agosto 2022

vedi come gira il mondo

Ieri, su un sito ecologista, leggevo una notizia che credo sia una fake di quelle che riciclano all’infinito, ma ha il suo fascino, in cui un prof americano parla dell’esperienza di alcuni bambini portati in gita in un mattatoio, alla scoperta dei metodi di produzione alimentare. La settimana prima sono stati in una fabbrica di cioccolato, quella dopo vanno nel mattatoio. Da Willy Wonka ad Auschwitz nel giro di una settimana. Il prof osserva, con un misto di stupore e compiacimento sadico, come i bambini messi di fronte al reparto soppressione dei capi e poi macellazione delle carni hanno avuto delle violente crisi isteriche, piangevano, vomitavano. Com’è potuto succedere, si chiede il responsabile del reparto macellazione, eppure gli impianti erano perfettamente a norma, tutto igienizzato. E aggiunge il prof la cui saggezza sfiora punte di cinismo senechiano: è ora che quei bambini capiscano che cosa stanno mangiando e come gira il mondo. È un raccontino talmente paradossale che sono invidioso di non averlo scritto io. Sulla stessa scia, sempre ieri leggevo un post, questo certamente vero, del prof. Tozzi che dice di essere andato a parlare con Jovanotti in merito alla questione delle spiagge, riuscendo a costruire con lui un dialogo civile “come a volte succede fra sapiens” (questa espressione per me è bellissima) e subito sotto il post c’erano una lunga serie di commenti, alcuni di apertura altri di rimprovero, di persone che scrivevano: Lei mi ha molto deluso, pensavo che sarebbe andato lì a dirgli che pezzo di merda è, oppure: Ecco, anche lei si è lasciato comprare. Insomma, altro che salvare il mondo con la comprensione e il dialogo. Portate i vostri figli nei mattatoi, ascoltatemi, capiranno come gira il mondo.

domenica 28 agosto 2022

schiattare

Da un po’ di tempo, mi accorgo, c’è gente che sta leggendo i miei libri. Me li chiedono addirittura, e non sono nemmeno parenti. Io mi stupisco, e poiché gli unici poeti letti sono i poeti morti lo prendo come un segno che il conto alla rovescia è cominciato. Oggi sono 25. Ma domani, quanto è vero che è un meccanismo perfetto, come sfioro le 250 copie vendute di sicuro schiatto.

lepre. neve. poetica

di Michael Krüger

1
Ora il campo davanti ai miei occhi è bianco
e compatto, e se qua e là non ci fosse qualche
stelo scuro, che esausto si fa strada
in quella distesa uniforme, io potrei
parlare di due mondi come tante
poesie sulla neve, che descrivono
con stupore lo spettacolo della natura: confidando
nel fatto che dopo il disgelo apparirà ancora qualcosa
di essenziale. L’elemento chiaro, puro,
senz’ombra, la forza del silenzio: tutto ciò
è noto, e anche il colosso dormiente
che s’alza e abbassa debolmente al ritmo
d’un leggero respiro. Ora potrei, sedendo
al sicuro dietro la finestra, descrivere
il mondo com’esso è realmente.

2
Non posso, perché ora una lepre
brucando saltella sopra il bianco lenzuolo, troppo debole
per farcela su questo pendio nevoso, penso io.
Cerca in questo bianco presente l’ingresso
agli inferi. Saltella giù per le balze
dove prima c’erano sentieri. Ora si rizza,
per avere una visuale migliore, guarda –
verso di me. È come se in lei fosse nascosto
un secondo animale che vuole parlarmi al più presto.
Io guardo altrove. La lepre saltella oltre
e scopre infine una traccia, la traccia
della lepre che sta seguendo con zelo. È ormai
buio, presto sarò placato, la luce
della lampada fa sparire la natura,
sparita è la scrittura ballerina della lepre.

3
Bianca come la neve è la carta,
su cui io ora riporto i ghirigori
dell’animale, bianca come una storia, analogie,
bianca come la scrittura in cui m’imbatto,
che seguo solerte, bianca come il mondo,
bianca come una poesia di neve, bianca come la morte,
che è da riscrivere in quest’inverno.

(da Zoo, trad. Luigi Forte, in Di notte tra gli alberi, Donzelli, 2002)

sabato 27 agosto 2022

titoli

Leggi i titoli dei giornali stamattina e l'ex Ilva di Taranto sembra diventata la nuova Alitalia, dove buttano miliardi per tenere aperta una struttura che andrebbe invece chiusa. Così non è più difesa del lavoro, è accanimento terapeutico.

venerdì 26 agosto 2022

essere interessanti

 Leggevo un paio di giorni fa una ricerca dove dicevano che chi legge libri scrive post in media più interessanti, per contenuto e forma, di chi legge esclusivamente contenuti social, che è pur sempre attività di lettura. Quindi, quando mi dicono che io scrivo post interessanti, la verità non è che io sono interessante, anzi in realtà sono una persona abbastanza noiosa, ma che leggo libri. Io per questo dico sempre a tutti i miei contatti: leggete libri anche voi, così scrivere post interessanti, e visto che siete anche più belli di me, sarete belli e interessanti, che poi è il massimo che si possa chiedere sui social.

giovedì 25 agosto 2022

breve avventura quasi erotica in ufficio

Ora di pranzo, viene a cercarmi una tipa, è un grafico che vuole mostrarmi i suoi lavori per future collaborazioni, è tardi ma è venuta fin qui, quindi li guardo, ma le ripeto più volte con chiarezza che non ho bisogno di un grafico. Lei parla e parla e non mi guarda mai in faccia, muove un sacco le mani, non porta il reggiseno. Le chiedo vuoi mangiare con me? No. C'è qualcosa che non va? No. E non mi guarda mai in faccia, parla senza dire nulla di importante, va avanti così per mezz’ora, io guardo l’ora, ogni tanto dice me ne devo andare, e non se ne va, poi si mette a passeggiare per la stanza con una vaghezza un po’ studiata, arriva in fondo alla stanza, si mette in un angolo senza guardarmi, senza spostarsi dall’angolo, a voce sempre più bassa, bisbigliando, tanto che devo avvicinarmi per sentirla. Non la capisco, le dico: ma che vuoi scopare? E lei no, no, sono fidanzatissima, no, non posso, no. E allora scusa, è tardi, non vuoi mangiare con me, non hai particolari problemi, non vuoi scopare, cos’è che vuoi? Mi risponde: Senti, la verità è che ho bisogno di lavorare, se non ti serve un grafico non è che posso venire a lavarti il pavimento e le scale?

la situazione a un mese dalle elezioni

Io sono malato. Mio padre è malato. Mio zio è malato. Mia zia non è malata ma ieri è inciampata in una buca per strada e si è fatta male al ginocchio. Volevamo portarla in ospedale, che qui non c’è più, è nel paese vicino, ma lei ci ha detto no, e poi chi sta con vostro zio (che è allettato), per cui è tornata zoppicando a casa. Io più vado e più vedo tutti ammalarsi. Ognuno ha le sue teorie per questo: mio padre si è convinto che è stato il vaccino a precipitarlo nel male, il mio amico Martino allarga il tiro, lui pensa che è nel cibo che mangiamo e nell’aria che respiriamo che è nascosta l’insidia. Se il mondo intero è malato non puoi che ammalarti anche tu che sei nel mondo, sei parte dell’ecosistema, e io gli do ragione. Ci sono cure? Una volta Johnson, emigrato dal Ghana che è stato per poco mio allievo, mi disse una cosa: Ognuno deve prendersi cura di sé per essere benedetto da Dio. Ognuno deve fare la sua parte per sé e per gli altri, impegnarsi il doppio. Ieri Draghi – che per un certo periodo è stato incensato del titolo di Superuomo – ha detto, con la faccia tosta di uno Schettino, che il paese è malato ma in qualche modo ce la farà. O come mi dice il medico scherzando: finché non diventi giallognolo vai tranquillo, c’è speranza. La colpa, dal mio punto di vista, non è nemmeno di Draghi, non ha chiesto lui di stare lì, lo hanno tirato per la giacca quelli che erano lì prima di lui e ora ci chiedono il voto per far meglio di lui con identica faccia tosta. Altri sono disposti a scordarselo questo, io no. Io vedo solo malattia, non cura, non speranza. E penso che chi continua a fidarsi senza tregua delle solite facce (“che a vederle fanno schifo”, Gaber) si merita la malattia e l’estinzione. E infatti.

mercoledì 24 agosto 2022

devianza

Prima in treno un gruppo di ragazzine ha preso una loro compagna, l'hanno messa al centro del vagone, l'hanno fatta piegare su se stessa e hanno cominciato a gridarle contro CAGA CAGA CAGA CAGA incitandola in maniera abbastanza violenta ma sempre ridendo come matte. Non si capiva più se era uno scherzo o volevano davvero che si cagasse addosso. Siccome Devianza come parola ormai è bruciata, sto cercando un sinonimo adeguato.

le lingue

Io da ieri ho scoperto di essere un (quasi) hikikomori e manco lo sapevo. Pensa te, io usavo il termine misantropo, e invece era una cosa più moderna, giapponese. Mi serviva la Meloni per scoprirlo. Bisogna ricominciare dallo studio delle lingue, se no dai problemi non si esce.

martedì 23 agosto 2022

quattro anni persi

Proprio di oggi, nel 2018, veniva dato l’annuncio in grande dell’inizio dei lavori per l’ammodernamento ed elettrificazione della Ferrovie Sud Est che massimo in due anni avrebbero rilanciato, velocizzandoli, i trasporti sulla tratta Valle d’Itria-Bari. Di anni ne sono passati 4 e il servizio fa molto più schifo di prima. Quello su treno è diventato impraticabile avendo raddoppiato i tempi di percorrenza (tre ore!), e quello sostitutivo con autobus è inaffidabile: corse cancellate all’improvviso, cattiva segnalazione delle fermate, intere fasce orarie non coperte o approntate con tre (tre!) cambi di mezzi per fare appena 70 Km. E non sono certo l’unico che se ne lamenta, ma ovviamente nella terra del sole e dei fichi secchi le lamentele dove finiscono? Non parlo nemmeno del deficit per molti turisti – visto che il turismo è la nuova religione – che affittano qui confidando di muoversi coi mezzi e poi si scoprono bloccati, forse per farsi meglio spennare come si fa negli allevamenti intensivi. Ma anche per i residenti. Alla fine a chi vive qui conviene sempre prendere l’auto e scendere alle stazioni di Fasano o Monopoli o andare direttamente a Bari, quindi dall’auto non ti scolli, e tutto questo mentre nel resto del paese si predica la riconversione ecologica con un maggiore investimento nel trasporto pubblico; che in effetti da noi c’è stato, e come al solito non si è visto.

lunedì 22 agosto 2022

piscia

Sarà che siamo alla fine dell'estate, sarà che sono uscito poco, ma negli ultimi giorni che sono salito in paese ho continuato a chiedermi cos'era quella puzza sottile che sentivo in ogni strada. Siccome sono tardo ci ho messo tre giorni per capirlo: è piscia di cane. Me lo avevano anche detto, ma distratto come sono ho dovuto aspettare che impregnasse i muri per accorgermene. L'altra sera il dott. De Michele a chi gli chiedeva cosa ricordava della sua infanzia in paese diceva l'odore delle polpette fritte nei giorni di festa. Era l'odore gioioso della povertà, ora sostituito dalla puzza acidula del nostro successo. Del resto pisciapizzuli si era allora e pisciati agli angoli si è adesso, sempre lì stiamo. Nella piscia.

venerdì 19 agosto 2022

fantasma

 
Fantasma (1922) di Murnau sviluppa in due ore circa una storia appassionante ma che ha dell’incredibile. Giovane integerrimo poeta sogna – e le scene oniriche sono il fiore all’occhiello del film – il grande amore e di pubblicare il suo libro. Per questo va da sua zia che fa l’usuraio e chiede un prestito per stampare il libro che la zia, desiderosa di un riscatto sociale, incredibilmente concede. Ma il poeta, lasciandosi corrompere dal denaro, scorda i suoi buoni propositi e spende tutto con una puttana. La zia usuraio venutolo a sapere lo minaccia: o restituisce i soldi oppure lo denuncia. Offre addirittura una terza alternativa: chiede i diritti sulle vendite del libro, cosa che ti fa chiedere quanto cacchio vendevano i libri di poesia ai primi del 900 in Germania. Ma il poeta confessa che è stato tutto un bluff, non c’è nessun libro, nessun riscatto sociale per la zia usuraio che si adira. Il poeta e il suo complice provano prima a rapinare la zia di notte e poi, scoperti, la uccidono, finendo in prigione. Insomma, in quella sorta di confusione dei ruoli di cui il film è zeppo, viene fuori che l’usuraio era quasi il buono e il poeta il quasi cattivo della storia. Poveri poeti! Nota da segnalare, la sceneggiatura assai intricata e piena di colpi di scena che rimandano al feuilleton è opera di Thea von Harbou, moglie di Fritz Lang. Si vede e bisogna dargliene atto, perché – a causa delle sue simpatie naziste – si tende a scordare il suo ruolo fondamentale nell’evoluzione del cinema espressionista tedesco, e non solo per aver scritto Metropolis.

mercoledì 17 agosto 2022

una bella storia con un risvolto buffo e un lieto fine

Mi ritrovo linkato in una serie di storie su IG da parte di alcune ragazze che non conosco ma hanno condiviso delle pagine da un mio vecchio libro (Rivelazione) uscito circa dieci anni fa e che pensavo ormai introvabile. Lo è, infatti chiedo loro dove lo hanno preso e mi rispondono di averlo pescato in un mercatino dell’usato, ma se ne sono innamorate al punto da condividerlo e fotografarne le pagine preferite. Sono molto lusingato, anche quando mi rivelano il risvolto buffo della medaglia, ovvero che per non si sa quale preciso motivo all’inizio mi credevano molto vecchio oppure già morto, uno di quegli autori passati in sordina nella nostra storia letteraria, come in effetti mi sto avviando ad essere. Poi però mi hanno scovato sui social e quindi questa storia ha un lieto fine: sono ancora vivo.


le tradizioni

Ma poi com’erano questi fuochi di San Rocco? – Non li ho visti. – Ma come, non li hai visti? – Non me ne frega nulla dei fuochi di San Rocco. – Madonna, ma che curdunnese sei che non hai visto i fuochi di San Rocco? – Ma perché, a te interessano i fuochi di San Rocco? – A me no, ma con tutto il casino che si fa ogni anno, e quelli che tornano per le vacanze, e gli ospiti a casa, e il pranzo di San Rocco, e l’attesa dei fuochi, e dobbiamo salire per i fuochi, e dove parcheggiamo per i fuochi, e guarda come sono belli i fuochi, io non ce l’ho il coraggio di dire che a me dei fuochi di San Rocco non me ne frega nulla…

martedì 16 agosto 2022

la violenza

Ieri un mio amico mi raccontava che è stato quasi messo sotto da un’auto mentre attraversava sulle strisce. Si è scansato facendo un gesto in cui mandava al diavolo il conducente. L’auto si è fermata per strada e il conducente è sceso per litigare, gridando in faccia al mio amico che a lui nessuno lo manda affanculo. L’altra settimana un altro mio amico in vacanza è stato picchiato davanti alla famiglia per essersi lamentato con uno che gli aveva bloccato l’auto nel parcheggio. Ieri ho letto la notizia di un ragazzo pestato in Calabria per aver guardato un minuto di troppo una ragazza del posto. Però oggi in Tv c’era la notizia di due rapper del nord che si riprendevano fieri mentre minacciavano un nero alla stazione coi coltelli e gli sfasciavano la bici. Pochi giorni fa c’è stato quell’uomo di colore ucciso in un comune del centro Italia mentre intorno riprendevano l’omicidio coi telefoni senza intervenire. E poche ore dopo si parlava della ragazza di colore picchiata dal suo capo per essersi lamentata di essere stata pagata meno del pattuito. Questo è successo soltanto nelle ultime due settimane. Poi dicono che non c’è un problema di violenza in giro, che sono casi sparsi, pochi fratelli Bianchi a fronte di una popolazione in fondo amichevole, fraterna. Eppure io ogni giorno vedo i toni inasprirsi, le mani scattare incontrollate. E noi stiamo qui a parlare del pericolo fascista della Meloni, senza considerare che pericolosa non è la Meloni in sé, ma chi la vota. E chi la vota ormai sono una maggioranza sempre più frustrata e sempre meno silenziosa. Sempre più libera di dare sfogo alla propria rabbia fomentata da atteggiamenti voyeurustici. Il vero problema è che si potrà mandare a casa la Meloni un giorno, ma quella maggioranza lì rimane e cresce, non te ne liberi così facilmente, fa parte di te, della tua famiglia, è il tuo vicino di casa, il tuo collega di lavoro, quello con cui giochi a calcetto o a tennis il venerdì sera, quello che ti offre il caffè al bar e tu lo guardi e dici ma sì, in fondo è una brava persona.

son rocco

Prima è passata la Diana e poi è cambiato il vento. Quando è cambiato il vento si è portato via le sedie di vimini davanti a casa e allora mi sono messo a correre per strada per recuperare le sedie. Il mio San Rocco è cominciato così, con una corsa alle sei del mattino che non faccio nemmeno nei feriali. Quando sono rientrato il gatto si era messo al centro del letto e allora che vuoi fare, per non disturbarlo mi sono messo a dormire sul divano. Allora il gatto è sceso dal letto ed è venuto a dormire sopra di me.

lunedì 15 agosto 2022

selfie 15 agosto 2022

 

buco nero

Dice una intervistata afghana a cui hanno tolto il lavoro per la gravissima colpa di essere nata donna: “Nel paese in cui ho costruito la mia vita e la mia carriera mia figlia non ha un futuro. Mi sento come se fossimo stati sepolti in un buco nero. Respiro ma non sono viva”. Di fronte alle notizie che ci vengono ogni giorno dall'Ucraina ci si chiede spesso perché a fronte di 59 conflitti mondiali si parli solo di quello. Un po' sono interessi politici, un po' è lo staff di Zelenski che è molto bravo a tenere viva l'attenzione mediatica. Ma io credo anche che se si parlasse di 59 guerre tutte insieme, semplicemente la maggior parte di noi spegnerebbe la Tv disgustata, o avvilita, farebbe comunque finta di nulla. Abbiamo i nostri problemi ti risponderebbero con invidiabile faccia tosta. Non tutti hanno abbastanza stomaco per guardare. Io che mi indigno per un tipo ammazzato per strada mentre lo riprendono coi telefoni, non ce lo avrei. Di fronte a una situazione come questa, dove la scelta è fra vivere allo stremo o suicidarsi, vendere i propri figli come schiavi, come si fa a restare calmi ovvero a puntare il dito? E verso chi? Verso gli Americani che se ne sono andati? Verso i Talebani che sono tornati e odiano le donne? Verso gli stessi Afghani che subiscono tutto questo e non combattono strada per strada? Verso chi non li aiuta dall'esterno, me compreso? Perché di questo si tratta, accendere la Tv ogni giorno e guardare il male che si compie mentre ci si fa un piatto di pasta. – Che fare?

domenica 14 agosto 2022

c'è una tribù che balla

Sarà impressione mia ma credo di non aver mai visto così tante foto/video di gente che se la gode a un concerto come quest’anno. Due o tre anni fa erano le foto sullo yacht, e prima ancora erano le foto a cavallo di un elefante o di un cammello. Quest’anno invece è il concerto figo in cui splendidi ci si dimena sinuosi o si sorseggia occhieggiando spensierati all'obiettivo con un drink in mano. O si balla a più non posso. Persino i giochi sui social sono a tema: il tuo primo concerto, l’ultimo, quello preferito o quello che ti manca. Ogni anno pensiamo di essere diversi e infatti c’è una moda diversa a cui ci abbiniamo anche per le foto dei nostri selfie. Qual è il messaggio di quest’anno? Il messaggio è: “C’è una tribù che balla” proprio come cantava Jovanotti, che magari non è etico ma di tendenze ne capisce più di noi. E dove balla? Non necessariamente sulla spiaggia, basta il concerto dietro casa, meglio se è gratis, ma ormai si paga dovunque. Del resto le notizie del mondo sono così tragiche che o balli adesso, a qualunque costo, mentre la nave affonda, o non ballerai mai più, la sensazione è quella. Si balla sui carboni ardenti, insomma. Ma sempre fino alla prossima estate.

citazione del giorno

Si sentiva vecchio, stanco, inutile. Bisognava cambiar vita, sistema, donna, ambizioni; e per fortuna aveva ancora qualche giorno di ferie non godute per pensarci.

Ennio Flaiano, Una e una notte, Adelphi.

sabato 13 agosto 2022

le ciole

Mio zio la chiamava la timidezza delle ciole, che sollevano il braccio solo quando l’affare le interessa. Io di ciole non ne vedo così tante quando esco, ma qualcuna c’è sempre, di quelle che magari ti conoscono da una vita ma siccome volano alto se ti incontrano per strada fanno finta di non vederti. E le vedi che sono a disagio se compari, perché non vogliono parlarti, non vogliono nemmeno dirti ciao; e siccome nessuno è immune da peccato, lo riconosco, ogni tanto lo faccio anch’io. Però una cosa è una ciola bipolare, di quelle che vanno in giro a fasi alterne, un’altra è la ciola di professione, di quelle che vanno sempre dritte per la loro strada, solitarie oppure in piccoli gruppi in cui tu non sei compreso, le ciole doc. Le vedi che ti annusano da metri e metri di distanza e man mano che ti avvicini si fanno timide, piccole piccole, si raggrinziscono fra le gambette toniche come per nascondersi, mimetizzandosi dietro gli occhiali per non farsi notare, e fissano ostinate in avanti come se avessero torcicollo e collare, attente a non sporcarsi se incrociano il tuo sguardo, e se per caso lo incrociano subito gli viene il singhiozzo o perdono la voce. Perché se mostrano appena appena di averti notato allora sono fregate, la buona educazione è più forte e devono salutarti per forza, con o controvoglia, per non passare dalla parte del torto, quella dei cafoni che non si sentono di essere. Te lo concedono sì quel ciao, ma a quale prezzo.

barba

In fila in farmacia: Antò, ti devo dire la verità, senza barba sei più bello ma si vede che sei un pulcino bagnato, alla fine secondo me stavi meglio con la barba, parevi un vero figlio di zoccola...

pensieri confusi sulla morte a partire dal cinema muto

Ieri approfittando del maltempo ho fatto una cosa che adoro, ho visto due film, uno dietro l'altro. Erano entrambi di Murnau, Faust (1926) e Viaggio nella notte (1921). Nel primo, che rielabora poeticamente il celebre mito, il bene vince sul male ma i buoni muoiono, i cattivi restano sconfitti ma in vita; nel secondo, un melodrammone da camera, vince il male su tutta la linea e infatti muoiono tutti indistintamente, buoni e cattivi. Così ho pensato che forse nella vita è un bene che vinca il male, perché se vince davvero il male perlomeno non lascia superstiti in giro che faranno altri danni. Lo stesso Murnau è morto giovanissimi, a 42 anni, e per gli standard dell'epoca non era considerato una brava persona, perché gli piacevano gli uomini e, per quella cultura lì, i gay non erano brave persone. Così al suo funerale, in America, ci sono andati soltanto in undici. Una degli undici però era Greta Garbo, la divina, un’attrice talmente famosa da essere considerata poco meno che una dea in terra. E così ho pensato che forse è indifferente che tu sia buono o cattivo, perché la differenza non la fa come muori, ma chi viene al tuo funerale.


 

venerdì 12 agosto 2022

l’ombrello

Alessandro mi ferma sul corso per sapere come sto e mi chiede se ho finalmente trovato un ombrello. Siccome oggi è brutto, sulle prime penso che si stia riferendo al tempo e ci metto un po’ per capire che sta parlando d’altro. Nel gergo di Alessandro, che viene dai tempi d’oro della DC, l’ombrello è il lavoro che ti permette di affrontare i rovesci della vita. Lo hai trovato o no un ombrello, lo stai almeno cercando mi chiede. La scuola è un buon ombrello. Mi sembra quasi un assicuratore che ti proponga una polizza previdenziale. Sollevo le spalle, quasi imbarazzato per la mia incapacità a trovarne uno. Lui insiste, almeno ti sei messo dietro a qualcuno per vedere se ti dà una mano? Una mano serve sempre. “No Alessandro, scusami, io non ho dei protettori, ma una protettrice”. E intendevo la penna. Ma Alessandro non coglie la citazione, non ride, e così tutte le mie certezze cadono nel vuoto. Mi raccomando l’ombrello!


 

ottimismo

Giusto per aumentare l'ottimismo, oggi ho incontrato una mia amica che lavora alla Commissione europea, dove si occupa di informazione e comunicazione, così le ho chiesto quanto c'è di vero e di falso in quelle notizie che ci arrivano sul disastro ambientale in corso e se abbiamo solo dieci anni, come ci dicono, per cambiare rotta prima di passare il punto di non ritorno. Anche meno di dieci anni, mi ha risposto. Poi non si torna più indietro. Il che non significa che l'uomo si estinguerà come succede in certi romanzi di fantascienza, ma soltanto che cambieranno in peggio le condizioni di vita sul pianeta, mentre a estinguersi davvero saranno moltissime specie animali. I vostri figli, per dire, non sapranno mai che cos'è un Lillo.

fregatura

Stamattina pensavo prendi ad esempio una persona semplice, un po' ingenua, come sono io, ci mette 40 anni per capire come va il mondo, e quando lo capisce non gli va più di starci. Pensa che bella fregatura, mi dicevo stamattina.

giovedì 11 agosto 2022

telefono

Tutti che si raccomandano, oh riposati, spegni il telefono! Spengo il telefono per tre ore. Lo riaccendo. Mi hanno cercato in dieci. Uno si inquieta, dov’eri finito? Eh, ho spento il telefono. Ma proprio oggi dovevi andare in vacanza? – Aspetterò ferragosto.

corri ragazzo laggiù

C’è un ragazzo di 19 anni che, traviato da certa politica e da certi discorsi, decide di partire per la guerra, senza nessun motivo o preparazione, si arruola volontario. La notizia crea imbarazzo perché lui va in guerra convinto di stare dalla parte giusta, ma poiché è di estrema destra quello sbagliato è lui, dovrebbe solo nascondersi. Fascista di merda speriamo che muori, ho letto. Scritto a un ragazzino di 19 anni che andrebbe solo preso a schiaffi. Mi ricorda un po’ quelle ragazze che partono coi talebani, si cacciano nei guai poi vengono salvate e per la gente restano marchiate a vita come puttane. Lui si descrive nei suoi post come triste e arrabbiato ma qualcuno scrive sei solo viziato, poi c’è da chiedersi dove nasce tutta questa rabbia che lo riempie. C’è chi lo addita come eroe, come se ci fosse qualcosa di eroico nel partir soldato. Io quando leggo storie così mi chiedo sempre dove hanno sbagliato tutti, perché c’è troppa violenza nell’aria, mai finita, che non è più fascismo, è proprio rabbia e voglia di menar le mani, ma senza un ideale, così quando ne trovi uno che ti pare buono ti ci aggrappi come ha fatto lui, è la stessa rabbia che sento pure io, ma se un ragazzo di 19 anni ha bisogno per stare bene di andare in una guerra, forse non è il paese in guerra ad averlo guastato ma quello in pace dove è nato e che intanto legge la notizia e gli augura di non tornare.

mercoledì 10 agosto 2022

il mio lato intollerante

Ieri è venuta fuori la notizia che a Roma, in nome dell’altissimo rispetto che hanno nella capitale per la salute pubblica, vogliono ammazzare 130 cinghiali rifugiati in una struttura a norma, bruciandoli vivi con l’elettroshock. Stanno organizzando delle barricate per difendere quelle povere bestie. Intanto il mio lato intollerante pensa che se spostassero la mattanza di alcuni chilometri, sempre a Roma, e bruciassero con l’elettroshock alcune centinaia di porci incravattati che decidono le sorti del paese ci guadagneremmo tutti in salute, senza eccezioni o partiti di sorta. Lo dico ovviamente scherzando, perché non si augura la morte a nessuno, nemmeno ai maiali, ma intimamente confesso che ne sono convinto, sono sempre più convinto che la salvezza del mondo deve a volte necessariamente passare per la morte di alcuni. Però mi accorgo anche che se lo dico così posso essere classificato come un eco-nazista, nuovo trend dell’estate, e rischio di finire preso a male parole da Jovanotti, Dio me ne scampi.

martedì 9 agosto 2022

la grande mona

 
Federico Fellini, The Great Mouna, schizzo per il Casanova (1975). La Grande Mona per Fellini è più del sesso di una donna, ha a che fare col mistero visto con gli occhi dell'infanzia, qualcosa a metà fra la lasciva gigantessa di Baudelaire e il sacro ventre della balena di Giona. Non a caso il modello per il suo Casanova non furono le Memorie del celebre avventuriero (che odiava, "uno stronzone" lo descrisse) ma il Pinocchio di Collodi. Mistero talmente sfuggente da definire che per un solo film commissionò dei versi a ben due poeti così diversi come Tonino Guerra e Andrea Zanzotto che da questo lavoro ricavò (riscoprendo, su sollecitazione del regista, il fascino tutto materno, sensuale, femminile, della lingua dialettale) un'opera atipica come Filò, da cui viene il disegno.

lunedì 8 agosto 2022

sala d'aspetto

Incontro Sandro dopo quasi due anni che non lo vedo. Mi fissa a lungo, che ti è successo mi chiede, sei dimagrito tantissimo, sei pallido più del solito. Resto sul vago, ho avuto un po' di problemi. Un bel tumore? mi chiede speranzoso. No, rispondo io. Peccato mi fa, se ce lo avevi anche tu mi sentivo meno solo, e comincia a parlarmi del suo. Alla fine, penso, dopo una certa età la vita diventa una sala d'aspetto.

numeri

A me di questa storia del Jova Beach Party che rovina le spiagge la cosa che più mi dà fastidio non è Jovanotti che fa la doppia morale, ma le 50 mila persone che vanno puntuali a ogni concerto giustificandolo nei numeri. Invece mi pare sempre più evidente che l’oggetto del contendere non sia la salvezza delle spiagge, ma la falsità di Jovanotti. Del resto lo dice l’articolo uno della costituzione: prima di tutto viene il lavoro, e chi se ne frega della salute delle spiagge quando c’è il lavoro? Sarà, a me comincia a sembrare troppo facile questo modello di pensiero per cui siamo sempre pronti a puntare il dito verso lo stronzo di turno, ma poi quando c’è da fare autocritica o boicottaggio stiamo zitti. La verità è una sola ed è semplice: vuoi salvare le spiagge? Allora boicotta il concerto. Perché se al concerto non ci va nessuno, il concerto non si fa, la spiaggia è salva. Invece tutti vogliono andare al mare, tutti al concerto perché il concerto sulla spiaggia è più figo, e se la colpa se la prende un altro meglio ancora. Forse non è nemmeno una colpa, perché manchiamo totalmente di sensibilità verso l'ambiente. E qui parlo per la Puglia, le nostre spiagge erano già zozze molto prima che arrivasse Jovanotti, e lo erano perché ci vanno i pugliesi, che sono zozzi perché vivono immersi nella bellezza della natura fin da quando sono nati, senza essersela conquistata, e per questo non la rispettano come dovrebbero. Come mi disse una volta un friulano che viveva in montagna e faceva il bagno in un fiumiciattolo sassoso, ma limpido: Chi ha i denti non ha il pane e chi ha il pane non ha i denti.

barzelletta

Ieri ero fuori con una ragazza. Lei, a dieta, ha preso solo una bottiglietta d'acqua, io ho mangiato una pizza con birra e già che c'ero anche l'amaro e il dolce. Poi quando è arrivato il conto le ho detto hai visto quella barzelletta sulla flat tax che gira in rete? No. È finita che la ragazza ha pagato, alla romana, 12 euro per una bottiglietta d'acqua. Non mi piace la flat tax, mi ha detto. E infatti la serata è finita in bianco.

sabato 6 agosto 2022

segretaria

Che strano – osserva l’autore che mi ha chiamato già due volte per informarsi sulle modalità di invio – col mio vecchio editore mi rispondeva sempre la segretaria. Non mi dispiace che nel suo caso mi risponda direttamente l’editore, però mi dà una strana sensazione, la segretaria creava distanza, ma dava importanza alla chiamata… – Se preferisce, gli rispondo, la prossima volta che mi chiama le faccio la voce da donna e le dico che sono occupato…

programma

Stamattina pensavo che sono ormai trent’anni – da quando cioè ho diritto di voto – che sento dire alla sinistra che per vincere serve un programma e da allora io sto ancora aspettando di vederlo. Ora la sinistra mi viene a chiedere il voto – come fa sempre da trent’anni – non per un’idea ma contro l’idea che vinca qualcun altro. Insomma, l’idea di fondo della sinistra si basa sull’affossare l’avversario invece di far meglio: è come quello che deve fare una gara e invece di allenarsi fa lo sgambetto a quello che corre più veloce, come il ristoratore che invece di inventarsi un piatto nuovo fa la chiamata anonima alla guardia di finanza contro il ristorante all’angolo che fa più clienti. Questa è l’idea che mi si chiede di promuovere per salvare il paese, in nome dei più alti valori della sinistra berlusconiana (o draghiana, come si dichiara). Io lo avverto il “pericolo della destra”, non tanto a livello politico ma sociale – basti pensare al tipo che picchia la dipendente nera perché non la voleva pagare: quello non è un caso, è la norma taciuta. E quel tipo lì sappiamo tutti per chi vota. Ma piuttosto che sputarmi in faccia o turarmi il naso – come mi chiedono di fare da trent’anni in nome dei più alti valori della sinistra – io piuttosto vado a votare Meloni, e lo faccio non perché si vedrebbe finalmente una donna come primo ministro, che se fosse per la sinistra paritaria non si vedrebbe mai – ma proprio per fottere questa sinistra qui, che è poi il sentimento di sinistra che mi si chiede di avere verso gli altri, alla faccia del principio di mutualità che dovrebbe guidarci tutti.

venerdì 5 agosto 2022

virgola

Mi arriva l’ennesimo libro per cui mi chiedono una recensione, senza un filo rosso che tiene insieme i versi, senza una scrittura degna, senza nemmeno la vergogna di averlo pubblicato. Ma la casa editrice nulla proprio ti ha fatto? No, no, mi risponde orgoglioso l’autore, loro ci hanno provato a metterci mani, ma io mi sono opposto con tutte le mie forze e ho lottato perché non mi toccassero nemmeno una virgola!

caso

Brittney Griner, donna, nera, lesbica, condannata a nove anni di carcere in Russia perché si fa le canne (condanna equanime per gli standard russi). C’è quasi da stare allegri che sia intervenuta la politica. Perché se fosse intervenuto Kirill come minimo la lapidavano in piazza in quanto immonda. Mentre se le fosse capitato in America come minino la strangolava un poliziotto per strada durante un arresto pretestuoso. Invece l’hanno beccata all'areoporto, così il suo caso è diventato un affare internazionale, Biden si sta muovendo per salvarla e dunque, in cambio della sua liberazione offre il rilascio di un pericoloso mercante d’armi russo, che in un altro mondo dovrebbe marcire in carcere a vita, ma che invece così torna libero e contribuisce alla causa della guerra nel mondo.

carota

La nostra cultura oramai è talmente "gender fluid" che Letta recidivo dall'inculata di Renzi del 2015 ora ci riprova con Calenda. A certa sinistra piace la carota, nulla da dire.

giovedì 4 agosto 2022

1925

Quando il cinema è buono non ha tempo. Ci pensavo ieri sera che ho rivisto un vecchio film di Florestano Vancini, Il delitto Matteotti del 1973. Il film descrive la crisi di governo che segue all’omicidio – commissionato dalla Ceka, la polizia segreta fascista – del socialista Matteotti e che vede schierata da una parte una destra ferocemente corrotta e squadrista e dall’altra un gruppo di partiti di centro e di sinistra benintenzionati ma salottieri che non riescono a mettersi d’accordo su nulla, nemmeno di fronte al pericolo di una dittatura, e finiscono col fare mero ostruzionismo simbolico, alleanze farlocche (Socialisti e Popolari ma senza i Comunisti in attesa dei realisti) fino sbriciolarsi da sé e lasciare campo libero a Mussolini, il quale fa il duro ma è a sua volta soggetto ai ricatti interni del suo stesso partito e dei poteri economici, gli industriali in primis – “L’importante è che si parli chiaramente al Duce, se è davvero un uomo di governo deve dimostrarcelo, e subito!” “Altrimenti lo licenziamo” –, il tutto calato in un sistema giudiziario, fra magistratura e forze dell’ordine, colluso e compiacente, e in un contesto sociale violentissimo che si fa scudo del clima politico per esprimere i propri peggiori istinti. I più coraggiosi finiscono pestati a sangue o uccisi, esiliati o ridotti al silenzio. Vedi Piero Gobetti. Né giustizia viene fatta. Ma questo, per fortuna, è successo nel 1925, mica ai giorni nostri.