Quella di Bheki Mseleku è la storia di un musicista nero, nato in Sudafrica e con un padre violento, che si mette in cammino per trovare un proprio posto nel mondo e lo trova quando torna a casa. Infatti, i suoi dischi più belli sono il primo (Celebration) e l’ultimo (Home at last). In mezzo l’Inghilterra e l’America, un contratto discografico con la Verve, le collaborazioni con Joe Henderson, Abbey Lincoln, Pharaon Sanders, Charlie Haden. Quando Bheki Mseleku torna in Africa, sperando di mettere a frutto il suo talento e l’esperienza maturata all’estero, non se ne accorge nessuno. La sua musica non interessa il mercato discografico. La sfortuna lo perseguita: gli svaligiano la casa derubandolo persino del suo cimelio più prezioso, regalo di Alice Coltrane, il bocchino del sax con cui John Coltrane aveva inciso A love supreme. Il resto lo fa il diabete. Muore a 53 anni, lasciando un disco di inediti che verrà pubblicato quasi vent’anni dopo la sua incisione (Beyond the Stars) e nove figli, l’ultimo dei quali, piccolissimo, ha chiamato Nirvana.
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