Sarà impressione mia ma credo di non aver mai visto così tante foto/video di gente che se la gode a un concerto come quest’anno. Due o tre anni fa erano le foto sullo yacht, e prima ancora erano le foto a cavallo di un elefante o di un cammello. Quest’anno invece è il concerto figo in cui splendidi ci si dimena sinuosi o si sorseggia occhieggiando spensierati all'obiettivo con un drink in mano. O si balla a più non posso. Persino i giochi sui social sono a tema: il tuo primo concerto, l’ultimo, quello preferito o quello che ti manca. Ogni anno pensiamo di essere diversi e infatti c’è una moda diversa a cui ci abbiniamo anche per le foto dei nostri selfie. Qual è il messaggio di quest’anno? Il messaggio è: “C’è una tribù che balla” proprio come cantava Jovanotti, che magari non è etico ma di tendenze ne capisce più di noi. E dove balla? Non necessariamente sulla spiaggia, basta il concerto dietro casa, meglio se è gratis, ma ormai si paga dovunque. Del resto le notizie del mondo sono così tragiche che o balli adesso, a qualunque costo, mentre la nave affonda, o non ballerai mai più, la sensazione è quella. Si balla sui carboni ardenti, insomma. Ma sempre fino alla prossima estate.
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