Sarà
che siamo alla fine dell'estate, sarà che sono uscito poco, ma negli
ultimi giorni che sono salito in paese ho continuato a chiedermi cos'era
quella puzza sottile che sentivo in ogni strada. Siccome sono tardo ci
ho messo tre giorni per capirlo: è piscia di cane. Me lo avevano anche
detto, ma distratto come sono ho dovuto aspettare che impregnasse i muri
per accorgermene. L'altra sera il dott. De Michele a chi gli chiedeva
cosa ricordava della sua infanzia in paese diceva
l'odore delle polpette fritte nei giorni di festa. Era l'odore gioioso
della povertà, ora sostituito dalla puzza acidula del nostro successo.
Del resto pisciapizzuli si era allora e pisciati agli angoli si è
adesso, sempre lì stiamo. Nella piscia.
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