mercoledì 31 maggio 2023

vincere

Ho appena avuto un'illuminazione fulminante. L'unico modo per vincere davvero un concorso di poesia non è partecipare, ma fare il giudice. Il giudice vince sempre, comunque, sotto tutti i punti di vista. Ragion per cui ho deciso che da adesso in poi quando gli uffici stampa mi manderanno i comunicati risponderò loro: Partecipo, ma solo se mi fate fare il giudice. E allego il mio curriculum. Tiè.

martedì 30 maggio 2023

seminario


Oggi dopo il seminario che abbiamo fatto alla scuola Marco Polo di Bari su alcune poetesse, ho chiesto alle ragazze che hanno partecipato quale fosse l'autrice che sentissero più vicina a loro. Mi hanno risposto tutte Claudia Ruggeri. La Rosselli le respinge come personaggio, mentre Antonia Pozzi piace ma è un po' più distante, non sembra riguardarle più di tanto. La Ruggeri, invece, questa bellissima e misteriosa ragazza che passa quasi tutta la sua vita a Lecce, nel Salento anarchico di Verri, Primiceri e Toma, poi scoppia come un fulmine a ciel sereno, appena diciassettene, col suo cappello rosso e la sua scrittura indecifrabile e performativa le ha conquistate dalla prima foto. Abbiamo letto il Matto I e ascoltato alcune letture di Carmelo Bene che guardavano con lo sguardo stranito di chi non capisce tutto ma è travolto, e io spero che tutto questo resti loro nel cuore. Non solo l'autrice, ma tutto il mondo che viveva in lei e intorno a lei. C'è vita, anche in provincia, e voglia di esprimersi e di esserci. Anche a Sud del Sud. Per cui fate fogli di poesia, poeti, e vendeteli per poche lire! I ragazzi vi ringrazieranno.

il provinciale

Sono un provinciale, me ne accorgo dal fatto che la prima cosa che faccio arrivato in stazione è guardare le gambe delle turiste che vanno scosciate alle 8 del mattino.

lunedì 29 maggio 2023

una modesta proposta

Pur nella distanza di questi giorni, mi è parso di capire che uno dei temi di ritorno più dibattuti sui social sia stato se e quanto è giusto pagare un editore di poesia. Il problema, come al solito, è un serpente che si mangia la coda: nessuno vuole pagarlo ma nessuno, di contro, vuole comprarlo, chi paga dunque la tipografia? In un mondo ideale dovrebbe essere il pubblico della poesia a supportare la parte meno poetica della faccenda. Ma come fare ad aumentarlo con metodi rapidi, efficaci e persuasivi? La mia modesta proposta è che i poeti si armino di pistola, si piazzino davanti alle librerie, e a chi ci entra puntino la pistola alla testa e mentre gli infilano in tasca il proprio libro dicano con voce decisa: "O ti compri questa minestra / o ti faccio un buco in testa!" Se qualcuno si oppone sparargli in una gamba per dare l'esempio. Io credo che il pubblico della poesia in questo modo possa aumentare nel giro di un anno o due.

sabato 27 maggio 2023

eleganza

La brutale, cinica eleganza dei maestri della classica italiana non solo è refrigerante, ma fa rimpiangere che non vengano studiati a scuola come Verga. Ad esempio, Arturo Benedetti Michelangeli che dice: “In arte non c’è pietà. O vali, o vai fuori dai coglioni!” qualcosa da insegnare lo avrebbe.

mercoledì 24 maggio 2023

farsi pagare

Amelia Rosselli, comunque, quando la invitavano a leggere in pubblico si faceva pagare. Non diceva per carità la poesia è un dono del cielo, da condividere, diceva io prendo una pensione di 490mila lire al mese, devo pagare l'affitto e se vengo a leggere mi paghi. Così se partecipava a un evento, anche ridicolo come Castelporziano, se ne fregava di tutto e tutti, saliva sul palco, si esibiva al meglio che poteva, prendeva i soldi e andava a casa. Ed era pure iscritta al PCI.

lunedì 22 maggio 2023

pericolo?

Confesso che continuo a non capire il senso della polemica del giorno. Ma perché, se la Tamaro dice che a lei Verga non piace c’è veramente il pericolo che la Scuola rimetta in discussione le basi del suo programma storico/letterario che a parole promette tanto ma nei fatti si ferma sempre ai primi del Novecento? Magari mi sbaglio, ma l’unica vera rivoluzione che si è riuscita a fare nella Scuola da quando ci andavo io (fine del secolo scorso) mi pare sia stata quella dell’alternanza scuola lavoro: meno scuola, ma più lavoro come manodopera non retribuita. Con tutto che si legge Verga, insomma, non si è imparato niente.

domenica 21 maggio 2023

una storia comica e perfettamente editoriale

Rileggo "Miss Rosselli" di Renzo Paris e trovo comica, come la prima volta che l’ho letta, la storia della pubblicazione del suo primo libro, "Variazioni belliche". La Rosselli all’epoca ha 30 anni, vive in Italia pur non avendo ottenuto la cittadinanza (è a tutti gli effetti un’esule in patria) e sente di non aver concluso ancora nulla nella sua vita. Manda le sue poesie a Bobi Bazlen (Adelphi) che apprezza ma non ha i mezzi per pubblicare («Come al solito qui molti promettono e pochi possono», commenta la Rosselli in una lettera), poi va da Feltrinelli che la consiglia di rivolgersi a un editore “minore”, poi va da Mondadori, che le chiede un contributo economico. Infine, alla vecchia maniera italiana, va da suo cugino Alberto Moravia che la presenta a Pier Paolo Pasolini, il quale mette una buona parola e la fa pubblicare da Garzanti. Garzanti, dopo due anni, le rendiconta 0 vendite, nemmeno una copia venduta, cosa che fa inviperire la Rosselli, la quale replica all'editore che 1 copia l'ha comprata lei in libreria, quindi non possono certo essere 0. Ma l’opera, a parte una stroncatura di Spatola, piace tanto al Gruppo 63 che la invitano al celebre convegno di Palermo con cui provano, durante un’intensa settimana di lavori, a svecchiare il panorama della letteratura italiana, asfittico e colluso col potere, anche se la Rosselli li definisce dei provinciali arrivati in ritardo. Ironia della sorte, l’albergo che ospita il convegno del liberissimo Gruppo 63 è di proprietà di un noto esponente della P2.


sabato 20 maggio 2023

io non sono come gli altri

Autrice che mi invia una proposta di pubblicazione e presentandosi mi scrive: Un po' mi vergogno, perché io non sono come gli altri poeti, sono una persona integrata e ho anche un discreto successo nella vita lavorativa e degli affetti. – Io sto ancora ridendo.

giovedì 18 maggio 2023

sogno dell'areoplano

Stanotte ho sognato di camminare in un campo minato pieno di cacche fumanti, 328 in tutto. Il problema è che potevo riconoscerne la presenza solo attraverso l'olfatto, ma ero raffreddato e quindi non sentivo nessun odore. Così pestavo tutte le cacche in giro senza riconoscerle. A un certo punto, in maniera quasi improbabile, cioè suonando con la bocca la sirena dell'ambulanza, è arrivato a salvarmi il mio amico Simone, ritornato bambino. Arrivava con una sorta di aereo in miniatura con cui mi afferrava e mi sollevava in cielo, sopra il paese ma a filo delle case. Io, affacciandomi di sotto venivo preso dalle vertigini e cominciavo a gridargli: Attento Simone, attento! Finché, a forza di gridare, non perdevo la presa e cascavo di sotto, sfracellandomi di fronte alla vetrina della farmacia. Pieno di ferite e contusioni, ero lordo di merda e di sangue, ma non sentivo gli odori e per questo mi sentivo fortunato. Simone, intanto, mi rimproverava: È colpa tua, che mi hai messo paura e ho perso la concentrazione alla guida!

mercoledì 17 maggio 2023

il cartaceo è un'altra cosa

Mi scrive un ragazzo e mi chiede se posso spedirgli una copia del libro di una mia autrice in cambio di una recensione sul suo blog. L’ultima è andata molto bene. – Gli dico che invece del libro posso mandargli subito il PDF. – Eh, ma il cartaceo è un’altra cosa… – Lo so, ma quello ha un costo. – Mi dice, fregandomi perché ho un debole per gli scrocconi, che è disoccupato e non ce la fa proprio a comprare il libro, ma ci tiene perché conosce personalmente l’autrice. – Insomma, vuoi che ti regalo il libro così puoi andare da lei e vantarti di averlo preso. – Esatto! – Ho capito, ma io che ci guadagno? – Una bellissima recensione! L’ho fatta anche per il libro precedente ed è andata molto bene! – Vado a vedere la recensione sul libro precedente e comincia così: di quest’autrice mi colpisce soprattutto la componente erotica… – Appunto.

lunedì 15 maggio 2023

collaborare

Pensavo capitasse solo su social frequentati come FB o IG, invece, ed è la terza volta che mi succede questo mese, stamattina mi è arrivata la notifica da Blogspot che mi hanno cancellato un post del 2015, su segnalazione anonima (quella che in gergo si chiama delazione), perché dicono che il mio post era “di natura terroristica”. Mi chiedono se voglio avviare una inutile pratica di revisione del post, di cui nemmeno mi ricordo il contenuto, però allo stesso tempo mi invitano a rivedere l’intero contenuto del blog, pena la chiusura dello stesso. E resto comunque segnalato, così da intimidirmi. Ed io, pur senza farmi intimidire, mi accorgo mentre scrivo come tutto ciò funziona, come ho già cominciato a ripensare i post in modo da evitare alcune parole o espressioni, esclamazioni, ironie, insomma autocensurandomi nell’uso della parola e del buon senso così da evitarmi nuove scocciature. Ovvero cominciando a collaborare.

domenica 14 maggio 2023

romanzo di un giovane povero

Romanzo di un giovane povero, di Ettore Scola, è un film che risulta ancora più attuale oggi di quando è uscito, nel 1995. Parla di un giovane insegnante disoccupato (interpretato da Rolando Ravello col suo volto da ragazzino stempiato), sensibile e riservato, molto orgoglioso, che non riuscendo ad inserirsi o adattarsi al mondo preferisce accollarsi la colpa di un delitto per andare in galera, che coi suoi ritmi imposti gli dà più certezze ed equilibrio della realtà esterna. Questa differenza viene evidenziata nel film dal passaggio di tono fra primo e secondo tempo. Dove nel primo tempo – che descrive l’ambiente in cui avviene il delitto e ha un sapore più fortemente grottesco, a tratti polanskiano – il mondo è un groviglio assurdo, livido, notturno e per questo orrendo, mentre nel secondo – che cerca di ricostruire i fatti incerti ed ha più il sapore del giallo di inchiesta “filosofica” alla Sciascia, dove la risoluzione immediata del giallo non è tanto importante quanto capirne la verità sottaciuta – la realtà della prigione appare più pedante e ordinata, non priva di scosse emotive ma sempre contenute, la notte si dirada sotto le luci al neon. “Nonostante i tuoi sforzi, nessuno ti ha ancora condannato” dice il magistrato (André Dussollier) al giovane disoccupato che non vuole difendersi dalle accuse, proprio perché ha già scelto da che parte stare, quella di chi rinuncia a una lotta che vede già persa in partenza fino al punto di autopunirsi ed escludersi. Di contro, su tutto il film sovrasta la figura “mostruosa”, e speculare a quella del giovane, di Alberto Sordi che interpreta qui uno dei suoi ruoli più cupi e drammatici, tanto da fare il paio per oscurità con quello di Un borghese piccolo piccolo – ma con dei picchi di humor nero, come quando durante la scena del funerale cita se stesso nel Vedovo – un uomo che si vota al male proprio nella speranza di dare un’ultima scossa alla propria esistenza e poi vede questo male rivoltarglisi contro, strappare ogni sua illusione e poi distruggerlo, lasciarlo solo a morire. Da quest’incubo, insomma, non si salva nessuno.

venerdì 12 maggio 2023

vandali

Frame da The Exhibition of Vandalizim, documentario del 2010 di Aryan Kaganof sull’attacco vandalico subito il 30 gennaio 2010 dallo Zimology Institute, scuola musicale creata a Cape Town dal compositore sudafricano Zim Ngqawana. La scuola viene completamente saccheggiata. Non intenzionato ad arrendersi a nessuna intimidazione, il musicista decide di organizzare, dentro la scuola distrutta, un live estemporaneo in cui viene accompagnato da uno dei suoi allievi, Kyle Shepherd. L’esibizione viene ripresa da Kaganof e diventa un mediometraggio che verrà poi distribuito dopo la morte prematura di Ngqawana, nel 2011. L’happening comincia con lui che suona il piano rovesciato e fatto a pezzi e man mano si allarga improvvisando sulle macerie della casa, e sul suo sax. Alla fine dell’esibizione Zim Ngqawana, guardando in macchina, dice: “Il vandalismo come crimine è stato concepito dal sistema in modo che l’attenzione possa essere distolta dal vero vandalismo, che è quello dell’anima. Noi torneremo” promette. “Noi torneremo”.

giovedì 11 maggio 2023

dottore

L'impiegata di un ufficio per tutta la mattina, mentre sbrigavamo una pratica, continuava a chiamarmi dottore. E io che non ci sono abituato, ogni volta che diceva dottore mi giravo per vedere chi fosse arrivato alle mie spalle.

mercoledì 10 maggio 2023

poesia muta

Poesia muta è quando ti spediscono una lettera e nella busta invece della carta c'è una piuma di ghiandaia.

venerdì 5 maggio 2023

linguaggio

A fine mese mi hanno chiesto di fare una lezione in una scuola su tre poetesse. Due me le hanno proposte loro e la terza ce l'ho messa io. Antonia Pozzi, Amelia Rosselli e Claudia Ruggeri. Loro mi hanno proposto le ultime due, io ci ho messo la Pozzi. Tutte e tre si sono tolte la vita, la Pozzi e la Ruggeri prima dei trent'anni. La Rosselli e la Ruggeri vivevano nella loro particolare lingua, con la Ruggeri che però aveva anche una fortissima attitudine performativa. La Pozzi viveva nel mondo (meglio ancora in un mondo naturale e solitario, ma sereno), la sua poesia era altrettanto perfetta nella sua maggiore semplicità perché non scavava nella propria carne ma guardava fuori, si stupiva di continuo. E ti stupisce che una ragazza le cui poesie sono scritte fra i 17 e i 26 anni abbia una tale proprietà di linguaggio, e uso il termine proprietà apposta, perché il suo vocabolario non era poi così ricco, né così ricercato, semplicemente sapeva mettere le parole giuste al posto giusto, poche semplici parole dove servivano e che danno sempre ai suoi testi questo senso di autenticità luminosa e ampia, immediata. E di modernità. Raramente i testi della Pozzi sembrano datati e anche in questo la scelta di un vocabolario essenziale ha fatto la sua parte...

una poesia alla volta

Autrice mi manda una email con una sola poesia e mi spiega: Ho pensato che se per leggere un'intera raccolta non ha tempo, forse è meglio se le mando una poesia alla volta ogni due o tre giorni, tanto sono brevi. Lei mi dice se la poesia va bene o no, e quando arriviamo a una quarantina la raccolta è finita. Così possiamo uscire col mio libro a settembre. Geniale, no?

martedì 2 maggio 2023

sogni

N. l’altra sera mi ha detto: Anche se ti è cambiata la figura sei sempre bello da disegnare. E G. aggiungeva: Sì, ma dov’è finito il tuo sorriso? Mi raccomando, non ti trascurare.

Ammetto che un po’ mi manca il tempo in cui le ragazze mi dicevano: La notte scorsa ti ho sognato. Adesso mi sognano in pochi, come A. che mi scrive: Stanotte ti ho allungato la vita, ho sognato che eri morto e ci restavo molto male.