giovedì 30 settembre 2021

conferma

A conferma della brutta giornata apprendo ora che il consiglio comunale del mio paese non è stato capace nemmeno di revocare la cittadinanza onoraria concessa a Benito Mussolini nel 1924, con tutto che nel frattempo c'è stata la caduta della monarchia, la nascita dello stato italiano democratico e il ripudio di qualsiasi forma di fascismo sancito dalla costituzione. Uno potrebbe dire, come è stato fatto, che sono gesti che non servono a niente oggi "con tutti i problemi che abbiamo". Ma ammettere così candidamente di essere testardamente fedeli a simboli e visioni vecchi di un secolo non è come ammettere di essere già morti dentro? E tu vorresti risolvere i problemi di oggi quando sei già morto da un pezzo?

due porcate

Le due notizie del giorno. Da una parte c'è Draghi, che in attesa di aumentare le tasse accoglie la Thumberg e le dice: "Avete ragione voi, ragazzi, qui facciamo tutti blablabla ma c'è un motivo, siamo timidi", traducibile dal politichese con: "Pigliatevela in culo". Altan, se Greta non fosse così giovane da sfiorare il politicamente scorretto, potrebbe farci una delle sue vignette con l'ombrello su questo incontro. Dall'altra, e qui sono più serio, c'è la sentenza esemplare contro Mimmo Lucano, condannato al doppio (!) della pena richiesta dall'accusa, con evidente scopo punitivo e repressivo. Se lo mettevano al muro e gli sparavano un colpo in testa sarebbero stati più umani. Un giorno, ne sono convinto, proprio come con i giudici Falcone e Borsellino che in vita furono allontanati come cani e ora sono eroi di Stato, ci inchineremo tutti alla sua memoria. Per questo la mia speranza è alta, ma l'umore è a terra. Che porcata.

martedì 28 settembre 2021

bla bla bla

Dice Greta Thumberg: "There is no planet B, there is no planet Bla bla bla" che è uno slogan bellissimo che mi sento di condividere in tutto. Tranne che per una cosa, il planet Bla bla bla esiste eccome ed è quello su cui vivo io.

mercoledì 22 settembre 2021

dr. lalli

Continuo a ripensare con malcelata allegria all'autrice che si è proposta per una pubblicazione dicendo di conoscere e apprezzare il mio lavoro editoriale e per tutta la mail mi chiamava dr. Lalli.

mercoledì 15 settembre 2021

il nemico sbagliato

 

Stamattina sono andato in studio e ho trovato Mario dell'alimentari a fianco ad aspettarmi con due pacchi di libri. Dice che il corriere ha sbagliato e li ha lasciati a lui, così i libri per un paio di giorni sono finiti confusi con la farina e i salumi del banco frigo, un po' a sfatare l'idea che fra poesia e pane non c'è interazione possibile. Sono stato in dubbio fino all'ultimo se far uscire questo libro, perché sto sempre più entrando nell'idea che quello che ho da dire come poeta non serve a niente, quindi tanto vale non dirla. Se ho pubblicato quest'ultimo volume è stato per due motivi, uno perché ha insistito molto Roberto R. Corsi e due perché il libro è dedicato a Enzo Cervellera e agli altri amici perduti negli ultimi mesi. Lo vedo soprattutto come un omaggio a loro. Ma per il resto, come poeta, non voglio più entrarci in questo meccanismo del cazzo che è il mercato della poesia e se farò un libro di poesie in futuro sarà sempre così, da snob, senza cazzate come prezzo di copertina, distribuzione, percentuali e vendita, le lascio agli altri queste cose, le lascio al mio alter ego editore. Io come autore voglio essere libero, libero anche di non vendere se mi gira. Infine, il titolo viene dal verso di una poesia di Francesco Tomada.


 

martedì 14 settembre 2021

lisetta, 2012


 

le buche

C’era un poeta che voleva fare qualcosa per il suo paese. Così ogni giorno scriveva una poesia e la sera la leggeva in piazza. Qualcuno lo ascoltava e qualcuno no, ma tutti gli dicevano Non basta. Così il poeta decise di impegnarsi sul serio, si mise a far politica, si fece eleggere assessore e organizzò un grande festival dove invitò moltissimi altri poeti che leggevano con lui, incantando o scandalizzando il pubblico, e qualche volta annoiandolo. I suoi compaesani però gli dicevano sempre Non basta. Così il poeta, che era una persona onesta e non voleva rubare il suo stipendio, prese la cazzuola e del bitume e cominciò a chiudere le buche per strada. La gente che passava lo guardava e lo sfotteva: Finalmente un poeta che lavora. Ma stavolta era soddisfatta, anche se la sera in piazza non c’era più niente da vedere.

domenica 12 settembre 2021

spina

Mi ha detto suo fratello che Peppe negli ultimi tempi aveva il cuore ingrossato. Ho pensato che era proprio da lui, morire per un eccesso di cuore. Stava tutto lì Peppe, in queste due parole, “cuore” ed “eccesso”, non era uno che faceva le cose a metà, persino la sua risata era fragorosa. Poco fa, guardandolo durante la veglia, ho pensato con rimorso che un’amicizia è fatta non solo di tutte le esperienze che creano un ricordo, ma anche di tutte quelle che non hai mai fatto e sono rimaste in sospeso come piccoli debiti insoluti. Peppe, ad esempio, sognava di fare una pantagruelica mangiata di pesce, innaffiata da litri di vino bianco, e ci teneva ad avermi come ospite. Ma non l’abbiamo mai fatta quella cena, per colpa mia che di fronte agli inviti mi tiro sempre indietro. Un’altra volta mi aveva chiesto di trovargli una copia del libretto rosso, che non aveva più. Voleva rileggerselo da capo, ritrovare le parole che lo avevano infiammato da ragazzo. Gliela avevo anche trovata, solo che poi mi sono dimenticato di portargliela e anche quella è stata una promessa mancata che mi è rimasta come una spina in gola.

sabato 11 settembre 2021

ciao, compagno peppe

 

l'attrazione

Nel sogno di stanotte io e Raffaella decidiamo di cambiare lavoro e orientarci verso qualcosa di più remunerativo. Quindi apriamo un’agenzia e, su commissione, andiamo sotto casa di quelli che ci indicano e cominciamo a gridare contro porte e finestre: “Devi morire! Devi morire! Devi morire!”. Non “Ricordati che…” ma proprio “Devi!” mo’ subito immediatamente, insomma una cosa molto crudele. Siccome è una cosa che può richiedere molto tempo prima che accada ci facciamo pagare in anticipo, e insomma facciamo bei soldi senza sporcarci le mani. Poi un giorno decidiamo di andare in un campo e cominciamo a gridarlo verso il cielo, non sappiamo nemmeno bene a chi, comunque non ci risponde nessuno. La gente si ferma sulla strada e ci guarda, ci fotografa, comincia a gridare con noi: “Devi morire! Devi morire! Devi morire!”. Siamo diventati la nuova attrazione turistica del paese dopo le rotoballe.

venerdì 10 settembre 2021

irritazione

"Mi irriti tu, editore, e mi irritano le cose che scrivi. Ogni volta che fai battute sui poeti tu offendi la Poesia." E io che pensavo che la Poesia (con la maiuscola), dovunque le hanno messo il loculo, si stesse già rigirando nella tomba da molto prima che arrivassi io.

goya

Quel che mi interessa è l’attacco che Goya muove alla realtà. Quando era sordo e aveva paura di diventare cieco, cominciò ad attaccare la realtà – il che, nel suo caso, può essere anche ricondotto al contesto storico. È una situazione che ho capito fino in fondo solo negli ultimi anni: Goya se ne sta lì, nella sua Spagna reazionaria, ed è avidamente interessato all’Illuminismo francese. Poi finalmente arriva il Nuovo, il progresso, la rivoluzione, ma arriva nelle vesti di un esercito di occupazione, con tutto il terrore proprio di un esercito di occupazione. I contadini danno vita alla prima guerriglia in difesa dei loro oppressori che sono in pericolo. Combattono il progresso che si presenta loro sotto forma di terrore. In questa situazione lacerante, Goya dà vita alla pennellata generosa e al tratto spezzato. Non esistono più contorni netti, né pennellate nitide. Affiorano momenti di rottura, insieme al tremolio del tratto.

Heiner Müller, Guerra senza battaglia, Zandonai, 2010


dove va la letteratura?

Dove va la letteratura? Dove vado io?
Vado nella letteratura, ne sto fuori o dentro?
La costeggio? Mi offro al prossimo burrone?
Prendo un sentiero laterale o vado in opposta
direzione? E con quale risultato? Per quale scopo
se non vedo chi ho davanti, chi ho dietro
se non vedo chiaramente le linee che segnano
la strada? Dove sono? Dove vado?
E chi è quell’altro che mi cammina accanto?
È un compagno che non ho riconosciuto?
Un soldato che parla la mia stessa lingua?
E perché non lo capisco? È un mio nemico?
Un estraneo incontrato per caso
su questa strada che non porta a niente?

sabato 4 settembre 2021

scena

 

La mia scena preferita da Il cattivo poeta di Gianluca Jodice. Mussolini al balcone acclamato dalla folla dopo l'incontro con Hitler che preannuncia la prossima guerra, e D'Annunzio che, ormai impotente ma prevedendo cosa accadrà, abbraccia un soldato così come Nietzsche aveva abbracciato un cavallo inerme frustato dal vetturino. Bello il film e Castellitto grandissimo. La figura del Comandante che ne emerge è assai particolare. Può piacere o no come scrittore e personaggio pubblico, ma il film ribadisce chiaramente che D'Annunzio è stato sempre qualcosa di più della somma delle sue parti.

il bernoccolo

 Stamattina ho risposto a un po' di autori, poi oggi pomeriggio ho sistemato la legnaia. Fra gli altri, stamattina avevo scritto a una ragazza, dicendole che non era pronta per la pubblicazione e che le rifiutavo il libro. Oggi pomeriggio, mentre ero in legnaia, mi arriva la sua risposta amareggiata e sibillina, che termina così: "Le auguro una buona giornata". Non faccio in tempo a leggerla che alzandomi prendo dritta la trave della legnaia sulla testa. Un male della madonna. Risultato: un bernoccolo enorme e mio padre che ora mi sfotte: senti a me, la testa era meglio se te la rompevi. Quando si dice che tutte le bestemmie prima o poi arrivano.

amore

Ogni tanto ti imbatti nel libro di un coglione. Non uno che dici che è coglione perché non ti piace come scrive o per invidia del suo successo, e nemmeno uno di quei cattivi impolitici di cui è piena la letteratura, ma proprio un coglione, una persona che dal vivo è spesso stupida e sgradevole, viscida, ma che ha il dono della scrittura come pure ce l’hanno in tanti altri. Ogni volta ti chiedi come faccia un coglione così, non dico a pubblicare, ma proprio a farsi amare, cioè come riesce a far scattare nella gente, per converso, quel meccanismo per cui di un coglione così non solo gli piace leggere il suo libro, ma si riconosce addirittura nelle sue storie. E siccome non sei altrettanto amato, non ci arrivi.

mercoledì 1 settembre 2021

doccia

Ieri ho provato a baciare una ragazza. Lei, scostandosi quasi con timore, mi ha risposto così: Meglio di no. Ah, le dico, è per il Covid, ma tranquilla io sono vaccinato. Anche io, mi ha risposto lei. E se mi metto la mascherina? le ho detto io scherzando. Quando l'hai lavata l'ultima volta? mi ha chiesto. Lì ho capito che la ragazza non metteva in dubbio la mia salute ma la mia igiene. E avevo fatto anche la doccia.