mercoledì 15 settembre 2021

il nemico sbagliato

 

Stamattina sono andato in studio e ho trovato Mario dell'alimentari a fianco ad aspettarmi con due pacchi di libri. Dice che il corriere ha sbagliato e li ha lasciati a lui, così i libri per un paio di giorni sono finiti confusi con la farina e i salumi del banco frigo, un po' a sfatare l'idea che fra poesia e pane non c'è interazione possibile. Sono stato in dubbio fino all'ultimo se far uscire questo libro, perché sto sempre più entrando nell'idea che quello che ho da dire come poeta non serve a niente, quindi tanto vale non dirla. Se ho pubblicato quest'ultimo volume è stato per due motivi, uno perché ha insistito molto Roberto R. Corsi e due perché il libro è dedicato a Enzo Cervellera e agli altri amici perduti negli ultimi mesi. Lo vedo soprattutto come un omaggio a loro. Ma per il resto, come poeta, non voglio più entrarci in questo meccanismo del cazzo che è il mercato della poesia e se farò un libro di poesie in futuro sarà sempre così, da snob, senza cazzate come prezzo di copertina, distribuzione, percentuali e vendita, le lascio agli altri queste cose, le lascio al mio alter ego editore. Io come autore voglio essere libero, libero anche di non vendere se mi gira. Infine, il titolo viene dal verso di una poesia di Francesco Tomada.


 

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