Ieri è venuta fuori la notizia che a Roma, in nome dell’altissimo rispetto che hanno nella capitale per la salute pubblica, vogliono ammazzare 130 cinghiali rifugiati in una struttura a norma, bruciandoli vivi con l’elettroshock. Stanno organizzando delle barricate per difendere quelle povere bestie. Intanto il mio lato intollerante pensa che se spostassero la mattanza di alcuni chilometri, sempre a Roma, e bruciassero con l’elettroshock alcune centinaia di porci incravattati che decidono le sorti del paese ci guadagneremmo tutti in salute, senza eccezioni o partiti di sorta. Lo dico ovviamente scherzando, perché non si augura la morte a nessuno, nemmeno ai maiali, ma intimamente confesso che ne sono convinto, sono sempre più convinto che la salvezza del mondo deve a volte necessariamente passare per la morte di alcuni. Però mi accorgo anche che se lo dico così posso essere classificato come un eco-nazista, nuovo trend dell’estate, e rischio di finire preso a male parole da Jovanotti, Dio me ne scampi.
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