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sabato 18 marzo 2023

staccare gli italiani dal telefono

Ho letto adesso che tutte le date italiane dei concerti di Bob Dylan sono andate esaurite. I concerti di Dylan sono a pagamento: circa 140 euro a persona. Non solo, Dylan impone al pubblico di non usare il telefono durante il concerto, e di pagare a spese loro gli speciali sacchetti in cui chiudere e custodire i telefoni censurati: 5 euro a sacchetto. Siccome Dylan non è Lady Gaga, ma nemmeno i Maneskin, per me questa è la riprova di ciò che ho sempre pensato, che quando il pubblico piange miseria per comprare un cazzo di libro a 12 euro sta spudoratamente mentendo. E che se si vuole, in nome della cultura, si può fare anche questa cosa che sembra davvero impossibile per gli spettatori italiani: staccarli per due ore dal loro telefono e fargli sganciare soldi per farlo, proprio come quando vanno in terapia.

domenica 14 agosto 2022

c'è una tribù che balla

Sarà impressione mia ma credo di non aver mai visto così tante foto/video di gente che se la gode a un concerto come quest’anno. Due o tre anni fa erano le foto sullo yacht, e prima ancora erano le foto a cavallo di un elefante o di un cammello. Quest’anno invece è il concerto figo in cui splendidi ci si dimena sinuosi o si sorseggia occhieggiando spensierati all'obiettivo con un drink in mano. O si balla a più non posso. Persino i giochi sui social sono a tema: il tuo primo concerto, l’ultimo, quello preferito o quello che ti manca. Ogni anno pensiamo di essere diversi e infatti c’è una moda diversa a cui ci abbiniamo anche per le foto dei nostri selfie. Qual è il messaggio di quest’anno? Il messaggio è: “C’è una tribù che balla” proprio come cantava Jovanotti, che magari non è etico ma di tendenze ne capisce più di noi. E dove balla? Non necessariamente sulla spiaggia, basta il concerto dietro casa, meglio se è gratis, ma ormai si paga dovunque. Del resto le notizie del mondo sono così tragiche che o balli adesso, a qualunque costo, mentre la nave affonda, o non ballerai mai più, la sensazione è quella. Si balla sui carboni ardenti, insomma. Ma sempre fino alla prossima estate.