Continuo a pensare a una cosa che ha scritto Serra – che pure rispetto molto – qualche giorno fa in risposta a un lettore che gli diceva che di non sentirsela più di andare a votare. Serra da una parte scrive di capirlo, dall’altra dice che il Centrosinistra non ha le stesse colpe del Centrodestra (Berlusconi in primis) quindi si può anche votare, e non farlo è lecito ma è in fondo un atto di arroganza perché vuol dire che ci si crede un poco superiori a chi si candida, mentre la politica è anche un venire a compromessi per il bene comune. Sarà. Io ci penso e ci ripenso e anche se è vero che il Centrosinistra non è il Centrodestra (fra la brutta copia e l’originale vince sempre l’originale) è anche vero che sono più di vent’anni che vengo a compromessi e un po’ mi sono rotto. Possibile che ogni volta la parte del gigante che si prende sulle spalle il nanerottolo di turno la devo fare io? Possibile che non sarà mai il contrario e uno più alto di me mi prenderà sulle spalle per farmi vedere un altro orizzonte? È chiedere troppo alla politica? Perché io non vedo nulla, a forza di compromessi mi è venuta la gobba.
Poesie, pensieri e fotografie di Vitantonio Lillo-Tarì de Saavedra, in arte Antonio Lillo ovvero Antonio Hammett
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mercoledì 31 agosto 2022
venerdì 6 maggio 2016
aberrazioni del sistema
Si presenta alla mia porta questo tipo che scrive poesie (non brutte, anzi, ma nemmeno imprescindibili). Si presenta con la sicurezza tipica di chi se la tira e mi dice che le vuole pubblicare per metà giugno, in tempo per la stagione estiva, così fa un po' di presentazioni. Va bene, gli dico, ti faccio un preventivo e ti faccio sapere appena possibile quanto viene il tutto. Mi guarda fisso e mi fa, col tono sprezzante di chi vuol provocare: "Ma come, non eri tu l'editore che investiva sui poeti?" Sì, amico mio, ma investo sui poeti che dico io e quando lo dico io, non su chiunque bussa alla porta. Quella si chiama carità, ma se ti serve ti do 20 cent. (Volevo tanto dirgli così, duro e spietato, ma mi frega sempre l'educazione, così gli ho detto: "No, mi spiace, ora non posso" ed è finita che mi sono scusato io con lui per la sua arroganza).
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