Apri i social e leggi l'ennesimo post di denuncia sul silenzio della stampa plutocratica nel coinvolgimento della Nato nei disastri del mondo. Poi accendi la TV mentre prepari il caffè e su Telenorba trovi il direttore Enzo Magistà che dice che nei fatti di Siria c'entra la Cia e questo non porterà niente di buono. Qui qualcosa non torna. O Magistà è un pericoloso sovversivo come non mi immaginavo, oppure forse i rivoluzionari del web dovrebbero guardare meno Tg1 e più Telenorba.
Poesie, pensieri e fotografie di Vitantonio Lillo-Tarì de Saavedra, in arte Antonio Lillo ovvero Antonio Hammett
lunedì 9 dicembre 2024
lunedì 4 novembre 2024
l'attrice
venerdì 12 gennaio 2024
il pasticcio
Così l’ha definito un mio amico, ed è vero. Nelle ultime ore si è diffusa una notizia relativa a un fatto successo nel paese qui vicino. Una giovane ragazza per fare una storia sui social si è fatta fotografare tutta sorridente mentre spingeva un gatto in una fontana, e visto che siamo in inverno e il gatto era vecchio è morto congelato. Non voglio dare definizioni del gesto, per nulla divertente, e nemmeno voglio immaginare che l’intenzione fosse ucciderlo, penso piuttosto che non si rendesse proprio conto che le sue azioni potessero avere delle conseguenze, fatto sta che ora la ragazza che si è fatta fotografare in flagranza di reato rischia un bel po’ di problemi. E questo anche perché la donna che si prendeva cura del gatto, viste le foto pubblicate sui social, ha denunciato pubblicamente la ragazza facendo anche lei un post su Facebook in cui ne indicava nome e cognome. Cosa che, per quanto tu possa avere ragione ad essere arrabbiata, non puoi fare, la legge non lo permette per ovvi motivi. Infatti, la donna ha subito corretto il tiro, cancellando il nome e sostituendolo con le sole inziali, ma quando ha letto il suo post originale qualcuno ha pensato bene di cercare sui social la giovane ragazza nominata per farle sapere cosa pensava di lei. Sbagliando persona. Un’omonima che vive nello stesso paese della giovane ragazza ha scritto di aver ricevuto delle minacce di morte per il solo fatto di chiamarsi come quella che ha ucciso il gatto. E qui ci sarebbe davvero da chiedersi quale linea separa una persona che per divertimento si accanisce contro una creatura più debole di lei, da una che per un moto di rabbia si sente autorizzata a minacciare di morte una persona che nemmeno conosce per il solo fatto che ha letto il suo nome in un post.
sabato 11 giugno 2022
agenzia viaggi
La ragazza dell'agenzia viaggi che non sa come mi chiamo però sa che scrivo. Entra una signora che mi cerca: — Scusi, mi sa dire dov'è l'ufficio di Antonio Lillo? —Chi? — Lo scrittore... — Ah, di fronte! — Il viaggio letterario più corto della storia.
venerdì 6 maggio 2022
l'informazione libera
Oggi ho ripensato a quando facevo il giornalista. Una volta scrissi contro un gruppo neofascista locale, venni minacciato più volte (telefonate notturne, insulti, una volta mi fermarono per strada per menarmi), tutti si indignarono, ma nella sostanza venni lasciato da solo. Un’altra, per difendere un lettore, scrissi una cosa contro un sindaco: questi mi chiamò nel suo ufficio e mi disse che mi avrebbe fatto “cacare sangue” (parole sue): venni lasciato solo. Un’altra volta, durante una conferenza, feci una domanda antipatica a un politico, venni insultato pubblicamente, pretesi delle scuse, il politico si scusò e mi strinse la mano per far pace. Qualcuno ci vide e il giorno dopo si diceva in giro che mi ero fatto comprare. Una volta facemmo col mio giornale, molto prima del processo, un approfondimento sull’Ilva: i lettori ci scrissero lamentandosi che a loro dell’Ilva non gliene fregava nulla, ci dava lavoro, punto, invece volevano notizie dell’assessore pizzicato in un parcheggio con una donna. Un’altra volta parlammo del fallimento poco chiaro di un’azienda che avrebbe lasciato molti col culo per terra. I lettori mi scrissero che ero diventato noioso, che quella era una storia vecchia e l’agricoltura non serviva a nulla, il futuro del territorio era il turismo, come in effetti è stato con esiti a volte discutibili. Questo più di dieci anni fa, prima che mi disgustassi al punto da non volerne sapere più nulla. Ogni tanto leggo qualcuno che si lamenta perché la nostra informazione non è libera. Perlomeno io non sono mai stato ammazzato da nessuno, anche se a volte ho temuto mi ammazzassero il gatto per ripicca. Ma a me pare che spesso non sia libera anche per colpa del pubblico, che è complice. Perché ogni informazione di merda è fatta per il pubblico di merda che si merita. Pubblico che vuole informazione poi vota per vent’anni Berlusconi, che devasta il paese con l’abusivismo edilizio poi si lamenta della volgarità e del gossip. Vogliono vendetta per ogni male, ma ti chiedono di farla per loro (quante “soffiate” che ho ricevuto), ma se appena appena li deludi allora sei un venduto. E se dici loro ciò che sono se la legano al dito, oppure applaudono come se fosse divertente sentirsi dare degli stronzi. Del resto si sa, gli stronzi sono sempre quelli ai lati.
sabato 12 marzo 2022
il segreto di pulcinella
Io so, diceva Pasolini. Io so i nomi dei responsabili delle stragi. Ecco, se c’è una cosa di cui mi sto rendendo conto in questi giorni sul conflitto ucraino, è la quantità spaventosa di persona che sapeva. Gli ucraini lo sapevano da prima della rivoluzione del 2014 e infatti lo aspettavano già da dieci anni a questa parte. I complottisti lo sapevano perché glielo ha detto Giulietto Chiesa nel famoso video che rivela come lo sapevano anche la CIA e la NATO, e se lo sapeva la NATO lo sapeva anche l’UE, ma lo sapevano persino in Australia, che partecipa alle esercitazioni NATO. Lo sapeva Israele che è pappa e ciccia con gli USA. Putin lo sapeva da un pezzo che avrebbe attaccato e se qualcuno aveva dubbi in merito lo hanno documentato quelli di Anonymous. Ma se lo sapeva Putin lo sapeva anche la Cina, visto che hanno aspettato la fine dei giochi olimpici, e se lo sapevano in Cina probabilmente lo sapevano anche in buona parte dell’Africa, visto che nel frattempo la Cina se n’è comprata metà nel silenzio di tutti. Lo sapeva persino il professor Orsini della Luiss di Roma che rivela come lo abbia detto in Senato che quindi, a sua volta, lo sapeva. L’unico che non sapeva nulla, in pratica, ero io. Ecco, in tutto questo il prof. Orsini, imbronciato e quasi in lacrime, accusa il fallimento dell’Europa e chiede in TV: “Perché nessuno, quando sono andato in Senato per dirlo, ha fatto nulla?” E a me invece verrebbe da chiedere: Ma se lo sapevano già tutti che sarebbe successo, e non l’hanno fatto, chi avrebbe dovuto fare qualcosa? Gli alieni? Se lo sapevano già tutti da anni, persino i pinguini in Antartico, non è la prova più evidente che tutti stavano semplicemente aspettando che scoppiasse? Non è già un complotto fatto e finito, questo? E mi pare che l’unica cosa che finora nessuno si aspettasse davvero è la strenua resistenza degli Ucraini. L’unica differenza che passa fra essere umani ed essere ingranaggi di un potere che dà già tutto per scontato, persino la vita degli altri. A volte l’umanità fa di queste sorprese. E questo a molti dà fastidio, secondo me, non per lo spargimento di sangue, ma perché li mette di fronte alla propria inutilità e grettezza.
giovedì 10 marzo 2022
leggere i giornali
Io quando leggo quelli che scrivono Putin ha 70 anni, quanto vuoi che duri, penso sempre a mio nonno che è morto a 98 anni. Il problema coi dittatori (a meno di congiure col veleno) sono i progressi della medicina. Da una parte ti allungano la vita. Dall'altra la allungano anche a loro. Leggo anche dove metteremo questi profughi se la guerra continua. C'è pur sempre il modello Riace. Ci sono centinaia di paesi vuoti in tutto il centro sud italiano. Per me possiamo darli a loro così come li avrei dati (li darei) agli sbarcati dall'Africa se solo lo avesse permesso quel tipo che solo due anni fa stava per diventare primo ministro (sondaggi alla mano) e oggi perculano persino in Polonia.
giovedì 3 marzo 2022
dell'ipocrisia che c'è in ognuno di noi
Comincio da me. C’è una ragazza, bella e cazzuta, e legge anche bei libri. Vorrei poter dire che la seguo sui social per tutti questi motivi, in realtà lo faccio soltanto perché pubblica un sacco di foto in costume da bagno. La ragazza è fortemente politicizzata: quindi è Novax, no GreenPass, e contro la politica migratoria disumanitaria dell’Europa. Va bene, finché oggi condivide il post pro-putiniano di un tipo che sostiene come gli Ucraini sono fascisti assassini armati dalla Nato e tutte le notizie che abbiamo sentito fino a oggi sono taroccate: le vere vittime qui, dice, sono i Russi. Va bene, finché in alto, sul profilo di questo tipo, non leggo COMPRATE IL MIO LIBRO con link che rimanda al suo libro pubblicato e venduto con Amazon, libro in cui parla di come l’Occidente ci sta fottendo tutti, togliendoci la libertà con la sua falsa informazione. E qui non va più bene, qui si entra nel mio campo e, se altrove posso sbagliarmi, di questo sono sicuro al 100%: uno che fa lotta all’Occidente (inteso come sistema politico, sociale, economico, filosofico) scrivendo post sui social di Zuckerberg e pubblicizzando il suo libro pubblicato con Amazon, che poi sono l’apice perverso di questo sistema, o è un fesso di prima categoria, oppure fa tanto schifo quanto la Nato, perché predica bene e poi razzola male come tutti noi.