venerdì 6 maggio 2022

l'informazione libera

Oggi ho ripensato a quando facevo il giornalista. Una volta scrissi contro un gruppo neofascista locale, venni minacciato più volte (telefonate notturne, insulti, una volta mi fermarono per strada per menarmi), tutti si indignarono, ma nella sostanza venni lasciato da solo. Un’altra, per difendere un lettore, scrissi una cosa contro un sindaco: questi mi chiamò nel suo ufficio e mi disse che mi avrebbe fatto “cacare sangue” (parole sue): venni lasciato solo. Un’altra volta, durante una conferenza, feci una domanda antipatica a un politico, venni insultato pubblicamente, pretesi delle scuse, il politico si scusò e mi strinse la mano per far pace. Qualcuno ci vide e il giorno dopo si diceva in giro che mi ero fatto comprare. Una volta facemmo col mio giornale, molto prima del processo, un approfondimento sull’Ilva: i lettori ci scrissero lamentandosi che a loro dell’Ilva non gliene fregava nulla, ci dava lavoro, punto, invece volevano notizie dell’assessore pizzicato in un parcheggio con una donna. Un’altra volta parlammo del fallimento poco chiaro di un’azienda che avrebbe lasciato molti col culo per terra. I lettori mi scrissero che ero diventato noioso, che quella era una storia vecchia e l’agricoltura non serviva a nulla, il futuro del territorio era il turismo, come in effetti è stato con esiti a volte discutibili. Questo più di dieci anni fa, prima che mi disgustassi al punto da non volerne sapere più nulla. Ogni tanto leggo qualcuno che si lamenta perché la nostra informazione non è libera. Perlomeno io non sono mai stato ammazzato da nessuno, anche se a volte ho temuto mi ammazzassero il gatto per ripicca. Ma a me pare che spesso non sia libera anche per colpa del pubblico, che è complice. Perché ogni informazione di merda è fatta per il pubblico di merda che si merita. Pubblico che vuole informazione poi vota per vent’anni Berlusconi, che devasta il paese con l’abusivismo edilizio poi si lamenta della volgarità e del gossip. Vogliono vendetta per ogni male, ma ti chiedono di farla per loro (quante “soffiate” che ho ricevuto), ma se appena appena li deludi allora sei un venduto. E se dici loro ciò che sono se la legano al dito, oppure applaudono come se fosse divertente sentirsi dare degli stronzi. Del resto si sa, gli stronzi sono sempre quelli ai lati.

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