Se ne andava Guerra con la sua giacca nera e lunga come un grembiule da bottegaio, se ne andava col suo gilè verde muschio e guance morbide da nonno e i baffi da uomo conviviale, se ne andava col suo amico russo e la sua moglie russa vistosamente a fiori, che lo trascinava via da noi e lo difendeva con orgoglio e forza e gentilezza, come fa il gatto col suo topo pasciuto.
Mi sono fatto largo in una calca di lettori, alla ricerca di un autografo o del tocco confortante del poeta. Io stesso desideroso di quello e senza il nuovo libro da proporgli per uno scarabocchio, mi feci a forza avanti per guardarlo negli occhi stanchi e pieni d’acqua.
Gli misi sotto il naso la mia mano, la strinse e dissi allora tutto d’un fiato cosa mi premeva che sapesse, che a ogni momento buio della vita le sue poesie mi avevano aiutato, confortato un cuore debole e fraterno. Fissò davanti come se non mi vedesse, come se lo sguardo grigio mi passasse oltre, poi venne rapito da sua moglie, e sciolse la sua mano dalla mia senza che mai mi sia riuscito di toccarlo.
Gli misi sotto il naso la mia mano, la strinse e dissi allora tutto d’un fiato cosa mi premeva che sapesse, che a ogni momento buio della vita le sue poesie mi avevano aiutato, confortato un cuore debole e fraterno. Fissò davanti come se non mi vedesse, come se lo sguardo grigio mi passasse oltre, poi venne rapito da sua moglie, e sciolse la sua mano dalla mia senza che mai mi sia riuscito di toccarlo.
7 commenti:
che peccato... almeno uno sguardo
ci si tocca in un altro modo… :/
:( cuore in gola
mi piace l'ultima
ma che bei gusti hai in materia poetica :)
a me piace molto la prima, specie la chiusa... ma no proprio tutta
beh son poesie dialettali... nell'originale hanno un altro sapore, ben più aspro...
potevi postarci anche l'originale con la traduzione a fronte magari si coglie anche la musicalità :-)
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