mercoledì 10 agosto 2011

lo scoglio

Sedere su uno scoglio, perso in mare
attraversato dalle onde, dal passaggio dei gabbiani.
Sentire il vento di burrasca avvicinarsi. E
Vento, portati via tutto! il dolore, l’insonnia
e tutto quello che non dico!
A cosa serve esserci, se non riesco a muovermi?
Solo ad osservare quelle nuvole in fondo
il nero che incombe.
Chi mi ascolta, e se mi ascolta
chi altro parla la mia lingua? Mi restano soltanto i pesci.

2 commenti:

amanda ha detto...

buongiorno parlo italiano con accento veneto mi capisce?
belle le nuvole di burrasca viste dagli scogli, l'aria si è fatta fresca e respirabile, una meraviglia non trova? :)

Anonimo ha detto...

Una scia di bolle sale dalla mia bocca,
è un volo di palloncini
gonfi di parole leggere.
Riemerge mite un’idea disordinata
e una lacrima affonda morbida
nel vuoto dello stomaco,
l’abbraccio tra acido e sale
mi consola...