Ci sono punti del tuo corpo, come sul collo l’angolo incassato fra clavicola e mento
o fra le scapole che sanno di zolfo, dove se t’accarezzo fai le fusa come un gattino
una morbida e pigra donna-gatto, dal pelo folto e nero. Mi aggrappo al cerchio
del tuo orecchino quando, come un acrobata ormai avvezzo, mi calo giù nell’arena
dei nostri guai. Ma non abbiamo memoria più lunga
dei pomeriggi che passiamo al parco, alla stazione, nascosti fra i turisti. Oppure al bar
centellinando monete o contestandoci l’un l’altro per il turno sul conto del caffè.
6 commenti:
sono tutte battaglie
attento a non farti graffiare
ci sono salti mortali il cui ricordo dura l'attimo della capovolta... ma che ebrezza
e poi ci sono quelli che li sanno raccontare i salti senza rete
bella rinfrescata al tuo blog! mi piace!
eh sì, le sai proprio raccontare bene!
come sei bravo!!!
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