giovedì 9 marzo 2017

constatazione

Negli ultimi mesi, per il progetto che abbiamo vinto, ho fatto corsi invitando diversi docenti da Milano a Foggia passando per Roma, e posso dire che, pur nelle differenze di accenti, tutti indistintamente hanno provato a fregarmi in qualche modo, ma sempre col sorriso sulle labbra. La cosa diventa quasi surreale se si pensa che guardavano in faccia la realtà assai modesta che siamo e le applicavano modi e discorsi tipici delle grandi società con cui sono abituati a trattare, quasi non riuscissero a rapportarsi a noi e alle nostre possibilità finanziarie, e alla fine sembrava quasi che fossimo noi i morti di fame. Così mi sono immaginato, in proporzione, l’enorme spreco di denaro che si fa ai piani alti, dove al contrario mio nessuno deve stare attento al centesimo. L’unità d’Italia, mi viene da dire, non solo è perfettamente riuscita, ma è riuscita nel segno dell’astuzia, del gatto cieco e della volpe zoppa. Ma non c'è nulla da ridere.

2 commenti:

amanda ha detto...

Già

marian. ha detto...

proprio nulla infatti... e per me che lavoro nel pubblico non immagini quante ne vedo che mi viene il vomito.