Una volta, quand’ero più piccolo e spaventato a morte dall’idea di invecchiare, dicevo a chi mi chiedeva che io sarei morto a 30 anni, era certo, sicuro come il fatto che mi chiamassi Lillo, potevo metterci la firma! In base a cosa lo dicessi non lo so e infatti menomale che non ho firmato nulla. Ora di anni ne ho 32 e viva dio ho una salute invidiabile. Certo vedere su mio nonno i segni di come può ridurti un’età avanzata non mi rassicura, e sono ancora convinto che, come uno dei personaggi dell’Amore ai tempi del colera di Marquez (mi pare nel primo capitolo), la cosa migliore sia togliere il disturbo a un’età ragionevole anche se poi, lo so, ci sarebbe da discutere su come misurare tale “ragionevolezza”. E può anche darsi che con l’andar del tempo cambi idea, perché, come dice il proverbio, l’appetito vien mangiando. Intanto però mi guardo intorno e mi dico che, se proprio devo invecchiare voglio farlo così, come questi due signori qui sotto, o per citare Alberto (dopo un concerto di Dylan cui assistemmo a Napoli alcuni anni fa, credo fosse il luglio del 2001, e in cui mezza arena si sollevò a ballare): alla faccia dei vecchietti!