Ecco che avvolto come da confortevole bara
in una coperta di lana ascolto
la tempesta là fuori - senza ritorno - e il cicaleccio
degli altri di sopra. Non vedo a due metri
oltre quel muro che destino mi aspetti
ma non strepito più come un ragazzo di malumore.
Annoto nel mio diario di bordo le uniche
lezioni degne d’essere ricordate e mai nuove
che la vita a volte va vista con gli occhi
del tempo - e che i grandi non mollano
scrivono. La notte mi sovrasta senza stelle
che passino quel vetro macchiato di salsedine
e sono grato persino del mio sonno senza amici
senza più il calore di un camino
senza alcuna luce che mi guidi in mare aperto
come se il mio passo fosse già segnato e procedesse fiero
lento ed implacabile ad afferrare il suo premio.
2 commenti:
Lilluzzo nessuna bara è confortevole è un contenitore di ossa e non di sentimenti e neppure di emozioni.
Nessun passo è segnato, nessuno, neanche l'ultimo, perchè il piede può girarsi, fermarsi o dribblare anche quell'ultima volta per metterla in culo al già scritto.
e soprattutto allungale le mani c'è qualcuno che è disposto a prenderle, basta sforzarsi
la notte è bellissima anche senza stelle… alla misantropia unirei anche la mia licantropia! ;)
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