È morta Alda Merini e mi piacerebbe dire quanto mi dispiace come faranno nelle stesse ore centinaia di persone impietosite ma il fatto è che non mi dispiace a sufficienza da potermi unire al coro. Ho pena di lei, questo sì, in quanto essere umano, in quanto vorremmo che la vita fosse equa e giusta ma non è così e qualcuno soffre più di altri. Vorrei poter dire che almeno questo ha aiutato la scrittrice ispirandola nella creazione della sua opera straordinaria ma la verità è che, se anche trovavo simpatica lei e quella sua aria da zia un po’ folle con l’alito pestilenziale per le troppe sigarette, ho sempre mal sopportato il suo lavoro di poetessa. Non mi piaceva quella sua carica sempre in bilico fra misticismo ed erotismo vagamente morboso, non la sentivo mia, non mi catturava la sua voce e negli ultimi anni detestavo l’orribile rete in cui era caduta, quella del commercio della poesia per cui, unico esempio di poetessa seria e commerciale insieme, o meglio divenuta smerciabile alle masse per chissà qualche strano caso del mercato editoriale, veniva di continuo sfruttata da detto mercato che vendeva di tutto a suo nome, poesie ma pure versicoli appena sbozzati, scarabocchi, pensierini delle elementari e persino, mi è capitato di vedere una volta, un libro che raccoglieva foto delle sue mani che nulla avevano da invidiare ai santini di Padre Pio. E lei che, poverina, aveva continuo bisogno di denaro perché quasi indigente, firmava proprio tutto. Ecco, solo per questo avrebbe meritato il mio rispetto, solo per il fatto d’essere stata in fondo e per tutta la sua vita una vittima, prima di se stessa e della sua malattia, poi della poesia che aveva continuamente perseguito e infine degli altri, pubblico e mercato che, come cannibali, l’hanno divorata senza pietà. Se solo penso a cosa mi aspetterà di vedere nei prossimi giorni sui banconi delle librerie mi sento girare la testa per la rabbia e il disgusto. E rabbrividisco all'idea di cosa diranno di lei e di quello che già se ne legge in giro, da tutta questa bella gente tirata a lucido che piange per la perdita di una grande poetessa e amica e per l’enorme danno subito dalla cultura italiana. Ma la verità è che della Merini come persona importava davvero a pochi e quanto alla cultura in Italia, di quella oggi non frega proprio niente a nessuno.
2 commenti:
giornata di ripescaggi? :)
l'avevo cancellato a causa dello spamming convulso. visto che blogger ha risolto il problema ho deciso di reinserirlo. mi spiace solo che quando calcellai questo si persero anche tutti i commenti.
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