domenica 29 agosto 2010

ma chi sono io?



Beh, sono quello che faccio. In fondo in Occidente, come tutti sappiamo, non è tanto importante chi sei ma cosa fai o meglio, si confonde spesso il chi sei con quello che fai e quello che fai col lavoro, inteso non come impegno e dedizione a una attività ma come attività che porta a uno stipendio, cioè a un potere di acquisto che tenga il sistema in movimento. Esisti, insomma, in quanto ingranaggio (un po’ come in Tempi Moderni di Chaplin). E se non ci stai? Se non fai così? Allora spesso non sei. Io ci ho provato a barare, a fare solo quello che sono col massimo impegno e una dedizione assoluta. Ma non essendo tutto ciò adeguatamente remunerato, non sempre funziona.
Continuano a dirti, guardando il tuo operato: bello sì, ma dov’è il lavoro duro che fa di te qualcuno?, intendendo non certo il lavoro, ma lo stipendio. Come se a pensare qualcosa di non standardizzato o trasmesso ogni quarto d’ora in tv dalla pubblicità, non ci si fecesse comunque il culo. Dunque, chi sono io? E dove sto andando? E soprattutto, ma quando arrivano le ragazze?
Sono quello che faccio. E cosa faccio? Fotografo, scrivo, racconto storie. Dunque? Dunque per Brunetta dovrei andare a cercarmi un lavoro vero. E certe volte, ammetto, lo penso anche io. Se non fosse che, se penso che a uno come Brunetta io posso stare sul cazzo, quasi quasi sono tentato di restare così per la vita.



Ma l'impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale.

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Amore è:

"Voglio che tu sia quello che sei"

Gioia.

antonio lillo ha detto...

cioè io.

amanda ha detto...

questa mattina però ho aperto e c'erano altri pezzi, siccome andavo di fretta, mi sono detta mi leggo tutto questa sera con calma, questa sera però c'è solo un terzo: non vale!

pensa che anch'io resto così non fosse altro che per lo stesso tuo motivo ;)

e soprattutto tu resta come sei che le ragazze arrivano, giuro che arrivano, se non arrivano vuol dire che non erano quelle giuste

lillo ha detto...

beh sì mi sembrava troppa roba e così ho centellinato... labor limae, you know ;)

sergio pasquandrea ha detto...

l'utilità dell'arte si misura dalla sua irribucibilità all'utile pratico e immediato.
quello che gentaglia come brunetta non sarà mai in grado di capire.

SCIUSCIA ha detto...

Quanto prendeva Chaplin al mese? Potrebbe essere un buon lavoro.

Il regista di fama mondiale, intendo.

amanda ha detto...

@lillo: bè passami di sottobanco le limature, sono curiosa come una scimmia, non sapessi che c'erano, pazienza, ma lo so


regista di fama mondiale e con 4mogli o giù di lì, applicati potrebbe essere un'idea

giardigno65 ha detto...

ora sono venuti dubbi pure a me...

amanda ha detto...

@giardi: e te credo!!

lillo ha detto...

GRANDE SERGEJ! :)

sciù, in effetti non è male chaplin è troppo per me, davvero, mi bastano i fratelli vanzina! ;)

amanda, tranquilla, le limature arriveranno, piano piano, centellinate...

giardigno, te credo sì!

amanda ha detto...

allora non si chiamano limature si chiama astuzia: invece di un post 3!

premio petrolio ha detto...

a una prima lettura Brunetta sembrava un nome di donna, insomma della tua lei… oddiù… e Brunetta disse: non mi stai sul c… anzi! :)

hzkk ha detto...

eh ! van Gogh non era un pittore, ha venduto 1 solo quadro in tutta la vita

lil ha detto...

milena,
beh brunetta come nome di donna fa molto un personaggio del decameron, e una così sarebbe troppo anche per me ;)

ghzk,
e rimbaud che in vita ha pubblicato una sola poesia? ma sai quanti ce ne sono in giro di storie così? e quanta gente oggi campa di interessi sul non-lavoro di alcuni... un nome a caso: mondadori!

amanda ha detto...

che poi la mummia-nana figlia ci si trastulla anche e questo è proprio il colmo

toupie ha detto...

Splendido così come sei...