«Che bello constatare che non tutta la poesia che si pubblica oggi è la poesia della lagrimuccia, della lagnetta e dell'ombelico; che consolazione che ci sia chi ancora prende la lingua e le torce il collo, ma amorevolmente e ritmicamente, come piace a lei. Aggiungo – per aver letto nelle ore che precedono una parte del libro, mentre il cane scorrazzava nei campi felice e inconsapevole – che una poesia così fegatosa mi fa sempre sentire in colpa*, dal momento che la rabbia del poeta è sempre in primo luogo, inevitabilmente, puntutamente rivolta contro il suo lettore**. Dunque il tuo libro non è per nulla una lettura confortevole…
*Livello dominante di ogni mio godimento letterario
**Paradosso del poeta civile: rendere destinatario della sua rabbia chi forse meno la merita»
3 commenti:
Un parere chiaro e autorevole! ;-)
(Marco)
Con una descrizione così! :O
ahahahahah!
Posta un commento