Ogni notte faccio di questi sogni un po’ strambi, come questo che mi porto dietro dal buio in cui mi perdevo la vite di giuntura del ginocchio e attraverso il foro che mi passava da una parte all’altra dell’osso potevo osservare i vermi che neri e sottili penetravano e si mangiavano la carne, facendosi largo intorno. Risalivano e non potevo muovermi o fuggire, ero inerme perché li avevo dentro e m’indebolivano, mi sbriciolavano lentamente, e dietro di loro degli scarafaggi mi accumulavano in piccole sfere di sterco da conservare per il prossimo inverno. Aspettavo che arrivassero al cuore e man mano che si apprestavano alla meta sentivo l’aria mancarmi in petto perché, avvicinandosi, mi consumavano i polmoni. Vedevo minuscoli lividi comparirmi all’improvviso sulla pelle, come macchie d’inchiostro che spuntavano, s’intensificavano e poi si spegnevano lentamente, lasciando appena un’ombra di sé. E anche se non potevo vederli, sapevo che erano gli scarafaggi che mentre percorrevano voraci i cunicoli scavati nel corpo dai vermi, a volte affioravano e premevano sottopelle lasciando un’effimera traccia esterna, prima di rituffarsi a pasteggiare di sotto.
8 commenti:
a damn' hell of a nightmare.
metto su la mocca, và.
caffè pronto fra 5 minuti!
:) love, mod
fa un pò alien...ma secondo me o è la jura che ti viene a trovar di notte o hai qualche problema di circolazione....mai controllato il cuore?
minchia marian mi sto toccando... cmq lo controllo. ;)
fiori del male, direi...
oddio !
mi permetto di sospettare che sia stato dato qualche piccolo ritocco letterario al sogno...
non per l'aspetto strambo del sogno -ché i sogni possono essere anche più strambi di così, ma, al contrario, per la esattezza organizzativa della scena
marina, con scuse anticipate se ti preferisci grande sognatore piuttosto che scrittore :-))
macchè, no sono onorato del commento, certo che ho imposto un ordine letterario alla scena, sono uno scrittore e lo dico con fierezza ;)
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