Gli intellettuali hanno ammazzato Ceausescu!
mi dice la commessa rumena
mentre le chiedo del pane
e io sarei l’assassino mi pare.
Era un tiranno le dico ma lei
ma dava una scuola a mio figlio
lavoro casa una macchina
non potevi parlare né dire
vaffanculo a un politico
ma ora che troppo lo dici che cambia?
né lavoro né casa né macchina
e nemmeno la scuola è più buona
avete ucciso per niente mi dice.
Non c’è contraddizione se pensi
a una crisi più grande
ma se ripeto la vita è dolore
mi pare un abuso e sto zitto.
È meglio che si creda sconfitta
al ceppo della Storia piegata ma intanto
spezzo il pane col morso
sotto un cielo di bianco snervante
e il sapore che sento al palato
mi appare di carne e di sangue
e la lingua è come bruciata
incapace a chiamare soccorso.
4 commenti:
pensavo l'avessero ucciso la sua avidità e l'arroganza del potere
invece Lillo caricati pure questa sul groppone
beh la serie di eventi che hanno portato alla sua morte hanno cominciato a scatenarsi da una marcia di protesta organizzata dagli universitari (un po' come per la primavera araba)... la poesia mi è nata da un incontro vero. e devo dire che parlando con un po' di rumeni mi sono accorto che, a vent'anni dalla sua morte in molti lo rimpiangono, e non perché fosse uno stinco di santo ma perché non si è riusciti a proporre, dopo la sua fine, a un'alternativa valida... che poi è il problema dei problemi di oggi. sappiamo come estirpare la gramigna alla radice ma non cosa piantare al suo posto.
questo è successo in molti paesi dell'est
io ho paura che stia succendendo anche in molti paesi dell'ovest.. :)
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