domenica 12 febbraio 2012

alcuni aforismi di santiago lópez petit



Inquietudine vuol dire che il fuoco mi spinge verso la neve e che la neve mi spinge verso il fuoco.


Il silenzio abita il centro oscuro del rumore.


La vita è una parola. Il voler vivere un grido.


Dobbiamo intraprendere un doppio lavoro: essere ciò che non siamo per vivere quello che siamo.


Ogni alibi è l’inizio di una rinuncia.


Vivere è coniugare il verbo voler vivere.


Una vita politica deve essere una vita piena di rabbia.


Avere una vita politicizzata o non averla: questo è il problema.


Avere una vita politicizzata è, molte volte, avere una vita spezzata.


Fare della propria vita un’opera d’arte è un privilegio che l’uomo anonimo, cioè, ognuno di noi, non può permettersi.


Il sogno di “vivere tutte le vite” è la proposta commerciale che realizza questa società del consumo. Niente a che vedere con amare e pensare.


La vita si vendica con la vita di essere vissuta.


Fa male la distanza che il dolore produce.


I nostri pensieri sono mediocri per gli adattati. I nostri amori sono tristi per gli infelici.


La solitudine è una superficie senza confine.


L’amore è assoluto o non è. Per questo è disperato.


L’amore, come la notte, divora instancabilmente il suo stesso cuore.


L’amore è più forte del voler vivere. A volte, si ama contro il proprio voler vivere.


Il voler vivere, in un certo senso, schiva la finitezza. L’amore no. So che morirò perché un giorno sarò lontano da te. Si ama per conquistare un po’ di eternità.


La felicità che produce l’amore gira sempre intorno a un centro di dolore.


Si ama dalla solitudine. Si ama sempre un estraneo. Questo estraneo che è entrato nella propria vita.


Ti amo come non ho mai amato. Quante volte lo hai già detto?


Ti amo al margine delle lacrime.

L’amore è essenzialmente ingiusto.


Artaud espresse bene questo dramma: mi metto in condizione di pensare, e non mi viene in mente nulla.


I buchi del pensiero dove vanno a finire?


Se, quando pensiamo, pensiamo tutti la stessa cosa, pensare deve essere un abbraccio.


Pensare e amare. Colpiscono colpendo. Insanguinati, si estendono per la pianura stellata. Da qualsiasi parte. In nessun luogo.


Amare vuole l’eternità. Pensare, l’istante.


L’amore ha memoria dei gesti. Il pensare, delle parole.


Amare è pensare non hanno niente a che vedere con la felicità.


Si ama perché si ama. Si pensa perché si pensa. Uno stesso sentimento accompagna l’amare e il pensare. Questo sentimento provoca in noi l’idea del vuoto.


Il pensare divora se stesso. L’amore è famelico.


La vita non ci dà l’amore e il pensare. L’amore ce li riserva. Non si passa incolumi per l’amore. Nemmeno per il pensare.


La Grecia antica inventò l’eroe. La Cina, lo stratega. L’ero è quello che ama ma non pensa. Lo stratega è quello che pensa ma non ama.


Amare e pensare: avventure senza consolazione.


La modestia è il tipo di orgoglio che conviene al pensare. All’amore conviene invece, un orgoglio senza modestia.


In tempi di tradimento amare e pensare sono splendidi…


Una stessa emozione è quella che avvicina il pensare all’amare. Questa emozione è l’inquietudine. L’inquietudine di una notte in bianco. Sperando.


L’amare e il pensare sono assoluti ma nient’affatto puri.


Una vita d’amore vincerà sempre rispetto a una vita di pensiero. “In questa vita non ho fatto che amare”. Questa frase non può dirsi nello stesso modo se sostituiamo amare con pensare.


Poche passioni. Poche idee.


Santiago López Petit è un filosofo spagnolo nato nel 1950. Insegna Storia della Filosofia presso l’Università di Barcellona. Gli aforismi sono tratti da Amare e Pensare, ed. Le Nubi.
Grazie a Linda per avermelo fatto leggere.

1 commento:

amanda ha detto...

io adotto questo:
Se, quando pensiamo, pensiamo tutti la stessa cosa, pensare deve essere un abbraccio.